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30 sul campo: la vecchia ladrona

Creato il 14 luglio 2012 da Lalogicamente @LaLogicaMente

30 sul campo: la vecchia ladronaL'ultima pagliacciata era stata annunciata, ma una tenue speranza che almeno questa potesse essere evitata era ancora nell'aria. Ora, però, c'è l'ufficialità: la Juventus ha presentato la nuova maglia per la stagione 2012/2013, ed al centro del petto, accanto allo scudetto appena vinto, compare il logo del club con sotto la scritta "30 sul campo", riferendosi al numero degli scudetti "che gli spettano".

Che vergogna. La Juve continua imperterrita la sua polemica contro tutti: le procure eversive in primis, ma anche contro le dirette società concorrenti, e contro chiunque mettesse in dubbio l'autenticità delle sue vittorie. Il vero paladino difensore di tutto questo è lui, Andrea Agnelli, figlio del dottor Umberto, nato e cresciuto nell'unica real casa rimasta in Italia dopo la caduta della monarchia, una famiglia nota per aver sempre professato il massimo rispetto nelle regole della giustizia, anche quando le violava.

Il pivellino ha avuto la fortuna, sfruttando peraltro la caduta inesorabile delle concorrenti ed un netto abbassamento del livello medio del campionato italiano, di vincere il primo scudetto della rinascita bianconera, dopo aver trascorso un anno in serie B ed aver cominciato una lenta e faticosa ricostuzione. E lui cosa fa? Anzichè gioire per il trionfo, meritato e senza aiutini vari, si affretta subito a reclamare pateticamente i due scudetti precedenti, revocati in seguito a Calciopoli.

Così, sull'onda emotiva del successo appena conseguito, tenta di recuperare quelli perduti; e poco importa se questi due scudetti - e probabilmente ce ne sarebbero molti altri addietro - siano stati palesemente falsati da aiuti arbitrali e infinite pressioni psicologiche, soprattutto da parte di Luciano Moggi, sotto contratto alla Juve dal 1994, e la Triade. Dodici anni di collaborazione non sono un pò troppi, per affermare in seguito che ha agito all'insaputa della società?

Gli aiuti arbitrali ed il " sistema Moggi " sono realtà dimostrate, palesate da intercettazioni, testimonianze e documenti: da ingenuo tifoso di calcio qual ero, credo che questa meschina vicenda (e penso di parlare per milioni di spettatori) vale ben oltre un'inutile retrocessione in serie B e due scudetti revocati: è la tipica soluzione all'italiana in grado di accontentare tutti. Ma non la "gloriosa" Juventus. Agnellino ha pure il coraggio di elogiare come "grande manager" Moggi, radiato dalla Federcalcio e condannato in tribunale per associazione per delinquere e minacce, e in appello per violenza privata. Che vergogna.

E il caso Agricola sul doping? Giraudo e Agricola, medico sociale dei bianconeri, sono colpevoli di frode sportiva, ma il reato è stato prescritto. La Juve ne esce ancora pulita, anche perchè guarda caso entrambi i colpevoli non rinunciano alla prescrizione. Ma stando alle ultime buffonate, che dire allora del caso Conte, che lo stile juve lo conosce bene, avendo giocato per anni anche come capitano?

Appena indagato per associazione a delinquere per un episodio relativo alla sua esperienza al Siena (ovviamente tutte da dimostrare), Agnellino indice subito una conferenza stampa, si presenta al suo fianco e, anziché limitarsi a precisare che la Juve non c'entra e che attende il verdetto dei giudici, si sbilancia anticipando la sentenza ("Conte è estraneo a tutto") e annunciando che qualunque cosa accada "Conte guiderà la Juve nella prossima stagione" ( Marco Travaglio, Il fatto quotidiano, 2 giugno 2012).

Agnelli non batte ciglio nemmeno quando Conte si copre di ridicolo attaccando la Procura perché, "prima di perquisirmi e indagarmi, avrebbe dovuto chiamarmi" ( MT). Ma certo, quando un magistrato deve perquisire qualcuno, la prima cosa che fa è chiamarlo, annunciargli l'arrivo degli agenti e prendere appuntamento se non è troppo disturbo.

30 sul campo, quindi? Beh, il tutto suona molto ironico e sa molto di beffa. Non solo non chiede almeno scusa al mondo del calcio e ai poveri tifosi clamorosamente truffati. Non solo non sta perlomeno in silenzio. No. Passa all'attacco, e lamenta di essere addirittura vittima. Che vergogna. Si parla tanto di "stile Juve", di "gloriosa società" e quant'altro. La verità è che la società bianconera ha finalmente mostrato la propria indole, palesandosi per quella che è: la vecchia ladrona.

30 sul campo: la vecchia ladrona

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