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5 categorie di foodies di cui aver paura

Creato il 14 febbraio 2014 da Scaccoalleregine @ScaccoALeRegine
5 categorie di foodies di cui aver paura
Ieri sera è andata in onda una nuova puntata di Masterchef, con filippiche contro Racida su Twitter annesse, e ho meditato sulle molte stranezze che aleggiano anche nel mondo dei foodies ormai sempre più presente nel web.Nello specifico le categorie di foodmaniac che mi spaventano di più sono:1. Quelle che cucinano forzatamente alternativoPreparano una zuppetta di barbabietola con dell'aringa frullata con panna acida, dei maki di tonno scottati con composta di more e gomasio avvolti in buccia di mela verde fermentata o un risotto al tè matcha e licheni surgelati.
Apparecchiano seguendo il feng shui e sono magrissime, nemmeno loro hanno il coraggio di mangiare quello che cucinano.
2. Quelle che fanno le torte senza glutine, burro, uova e latte 
Non hanno intolleranze, non sono vegane, ma amano seminare il panico tra i commensali annunciando di aver preparato un plumcake al kiwi acerbo senza burro, latte e uova.
Spesso somigliano a Csaba.
3. Quelle che cucinano succhi 
Si preparano beveroni a base di agave, spinaci e cerfoglio argentino e fanno rimpiangere a tutti una bella cena anni 80 a base di penne con salmone e panna.
4. Quelle del cake design
Preparano cupcakes talmente brutti da sembrare decorati con il Rio Mare Paté al tonno.
Di solito li cospargono di zuccherini rosa pallido o gialli per postarli su Facebook con l'hashtag #gnamgnam.
Il loro sogno è preparare una red velvet gigante a forma di castello coperta da otto chili di fondente e glitter.
5. Quelle dell'etnico
Per cena vi prepareranno un burghul con montone stufato, papadam, del fugu sushi, un chanachur bangla o del ramen.
Non avrete idea di cosa stiate per mangiare e dovrete googlare di nascosto per capire se morirete per mano della tetrodotossina o se state per infrangere un trattato internazionale in merito all'importazione di vegetali protetti.
Pensare che volevate solo una amatriciana, una gricia o una frittura di paranza.

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