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5 cose che ho imparato dalle rockband

Creato il 07 ottobre 2014 da Rory

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Due pezzi del mio cuòr rock’n’roll

Miei cari,

oggi post pseudo motivazionale con le cinque cose che ho imparato in diversi anni di frequentazione con rockband e rockers pseudoseri, perché alla fine qualcosa da imparare lo si deve trovare in ogni occasione.

1 – L’importante è crederci. Non importa quanto una situazione sia disperata e apparentemente senza via d’uscita. Quel che conta è crederci, sempre e comunque, nel senso di credere alle proprie possibilità. Se si ha fiducia in se stessi e non ci si scoraggia, prima o poi i risultati positivi arriveranno.

2 – Persone normali. Anche se si ha molto successo, una cosa fondamentale è continuare a comportarsi da persone normali e non (troppo) da star di sta ceppa. E’ una questione di umiltà e di intelligenza. Non c’è bisogno di eccessi, di grandi ostentazioni, mai. Se una persona ha successo, la cosa è evidente, non deve mica dirselo da sola o farlo sapere a tutti i costi agli altri.

3 – Questione di obiettivi. Individuare l’obiettivo e cercare di conseguirlo in ogni maniera. Se va male, pazienza, se non altro, non si potrà dire di non averci provato. Credo sia una cosa davvero complicata, perché spesso possiamo lasciarci scoraggiare con grande facilità ma se si crede in ciò che si fa, se ci si crede davvero, non c’è avversità che tenga.

4 – Il ridicolo è sempre dietro l’angolo. Certe volte non ci rendiamo conto che una situazione può scivolare con estrema facilità nel ridicolo. E farci sembrare dei cretini, anche se siamo delle (presunte) rockstar. Meglio quindi cercare di controllarsi, di non esagerare, onde evitare di sembrare dei fessi più che dei fighi.

5 – Ci vuole serietà. So che può sembrare assurdo, soprattutto in certi contesti ma secondo me bisogna sempre mantenere un briciolo di serietà. Una delle cose più tristi che mi capitano quando vado ad intervistare un musicista è che questo faccia il cretino o ci provi. Sarà pure l’effetto dell’alcol, della droga o semplicemente la voglia di scherzare ma quando si viene intervistati si sta di fatto lavorando e in questo caso, non è molto professionale fare il provolone. Uno scherzo, una battutina, può benissimo essere fatta dopo l’intervista ma durante è veramente fastidioso [lo so che state pensando. Ma se uno è figo? Se è David Bowie che fa il fesso tu che fai, non gli dai corda? Qui la situazione è ancora più brutta, perché voi di fatto state lavorando e dovete portare a casa l'intervista, per poi avere la pagnotta. Quindi anche in questi casi, ogni broccolamento è sempre meglio farlo in separata sede!]


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