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5 febbraio, su Sky TG24 il giorno della liberazione dagli sprechi di denaro pubblico

Creato il 05 febbraio 2016 da Digitalsat
5 febbraio, su Sky TG24 il giorno della liberazione dagli sprechi di denaro pubblico

5 febbraio, su Sky TG24 il giorno della liberazione dagli sprechi di denaro pubblicoPur essendo tra gli stati europei con la più alta pressione fiscale, l'Italia non sempre utilizza nel modo migliore i fondi raccolti tra i cittadini. Sky TG24 HD punta i riflettori su questo preoccupante fenomeno, rintracciabile sia nel bilancio statale che in quelli regionali e locali, attraverso l'inchiesta "Pubblico Spreco", in onda alle ore 21 sui canali 100 e 500 di Sky e in chiaro sul Canale 27 e 50 del digitale terrestre.

Per sottolineare con un dato simbolico le dimensioni e la gravità del problema, Sky TG24 ha stimato a quanto ammonta questo spreco e individuato il "Giorno della liberazione dagli sprechi", ovvero il giorno dell'anno in cui i cittadini smettono di lavorare solo per pagare gli sperperi dell'amministrazione pubblica. Emerge che, per oltre un mese ogni anno, ed esattamente fino al 5 febbraio, gli italiani lavorano solo per fornire allo Stato fondi che vengono sprecati.

Quante tasse vengono sprecate dallo Stato? La stima di Sky TG24 è che circa un sesto delle tasse che paghiamo allo Stato (qualcosa più del 16%) venga sprecato o usato male. Non conteggiamo solo gli sprechi propriamente detti (come le opere inutili) ma anche quelli spesi in modo non efficiente (i sussidi dati alle persone agiate sono un esempio: andrebbero dati a chi ne ha più bisogno). Perché facciamo questa stima? Se gli onesti danno al fisco il 55% del loro reddito, significa che per più di metà del loro tempo lavorano per pagare tasse.

Se prendiamo a riferimento un anno, è come se dal primo gennaio al 20 luglio (201 giorni) lavorassero per lo Stato. Il 20 luglio viene definito "tax freedom day", il giorno della liberazione dalle tasse in cui si finisce di lavorare per lo Stato e si comincia a lavorare per sé. Come visto, lavoriamo 201 giorni per pagare tasse. Circa un sesto delle tasse viene sprecato o usato male: un sesto di 201 corrisponde a 34 giorni. Aggiungiamo (forfettariamente) un paio di giorni per dar conto di tutte quegli sprechi che paghiamo in forma diversa dalle tasse (tariffe dei servizi locali, visite mediche private causate dall'inefficienza nel pubblico etc...). Arriviamo a 36 giorni. Questo vuol dire che dal 1 gennaio al 5 febbraio lavoriamo solo per finanziare sprechi e spesa improduttiva.

Lo Stato e gli enti locali hanno speso nel corso dell'ultimo anno più o meno 830 miliardi. Tutto compreso si tratta più o meno metà del PIL. Un livello sostanzialmente inalterato rispetto al 2014. Ci sono molti modi di scomporre la spesa pubblica (per ente responsabile, per comparti etc...). Il modo più "naturale" è attenersi alle categorie proprie del bilancio pubblico (previdenza, pubblico impiego, interessi etc...

Con il Direttore Sarah Varetto, le telecamere di Sky TG24 compiono un viaggio da nord a sud, con sette storie emblematiche di cattiva gestione dei fondi: dai grandi progetti alle spese correnti, un lungo elenco di esempi di come nel nostro Paese si impieghino male le risorse disponibili. Si parte dalla Calabria, con la vicenda di lavoratori inutilizzati. Sono i dipendenti di Calabria Verde, azienda in cui la Regione ha riunito tutte le forze forestali. A un anno dalla sua nascita, molti impiegati sono ancora in attesa di ricevere una mansione e vengono pagati per essere completamente inattivi.

Il denaro pubblico si spreca anche nelle piccole realtà, come accade nei comuni di Priolo e Gela, in Sicilia, dove, tra i primi atti delle nuove amministrazioni elette, ci sono stati gli aumenti dei compensi per i rappresentanti e il forte aumento del numero di riunioni delle varie commissioni, ciascuno dei quali è accompagnato da gettoni di presenza.Ci sono poi casi di Enti pubblici che, dopo essere stati obbligati a vendere i propri palazzi con la cartolarizzazione del 2004, per utilizzarli sono costretti a pagare affitti che la stessa Corte dei Conti ha definito "fuori mercato" o, per non perdere troppo denaro pubblico, devono ricomprarli, come ha fatto l' Inail per la sua sede nel quartiere Prati di Roma.

Da Napoli giunge una forma diversa di spreco: la cattiva gestione dei fondi europei. La città, infatti, non ha ancora speso, per lungaggini dell'amministrazione pubblica, le risorse che la Ue le aveva accordato nel 2007. L'occasione di rivalutare il centro storico e il porto entro il 2015 rischia seriamente di essere persa e buona parte dei 300 milioni disponibili potrebbe tornare a Bruxelles.

C'è infine lo sperpero che si nasconde nelle opere incompiute, o il cui prezzo è cresciuto in modo spropositato. In Calabria, a Catanzaro, il Policlinico Universitario Mater Domini ha interi padiglioni che sono stati costruiti e attrezzati, ma sono poco o per nulla utilizzati. A Como dal 2008 proseguono a singhiozzo i lavori per le paratie, una sorta di Mose che dovrebbe impedire al lago di esondare: un'opera già costata milioni e milioni di euro e sull'utilità stessa della quale sussistono dubbi. A Roma, infine, nel quartiere Eur, si trascina da anni la vicenda della Nuvola di Fuksas, il centro congressi la cui consegna, tra molteplici varianti ai lavori e rimpalli di responsabilità, slitta e continua a salire di costo.

I reportage, a cura di Andrea Bignami,sono stati realizzati da Laura Ceccherini, Francesca Cersosimo, Paolo Chiariello, Manuela Iatì, Carlo Imbimbo e Fabio Vitale. "Pubblico Spreco" sarà disponibile anche su skytg24.it. Il dibattito attorno ai temi trattati nello speciale si estenderà anche ai canali Facebook e Twitter ufficiali di Sky TG24: fb.com/SkyTG24 e twitter.com/SkyTG24. Inoltre, su Twitter, sarà possibile commentare in tempo reale lo speciale e seguire gli approfondimenti live con #PubblicoSpreco.


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