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5 Modi per Passare il Tempo su un Volo Aereo (Se Preferite Dormire, Non Leggete)

Creato il 22 luglio 2014 da Sunday @EliSundayAnne

Interno aereo viaggio aereo

Tra le modalità di viaggio, non c’è nulla che adori di più di un viaggio aereo intercontinentale: lungo abbastanza per isolarmi, per non ricevere telefonate, per non farne, per non controllare i social network e, se non trovo vicini di sedile con cui intavolare conversazioni interessanti, per pensare ai fatti miei in santa pace. E’ come fare una seduta di meditazione: ho tanta gente intorno, ma è come se ci fossi solo io. Posso osservare gli altri (eccome, se li osservo: ne scrivo anche), gli altri osservano me (e spero non ne scrivano, però), ma alla fine sono sola. E non ho incombenze, se non quella di pregare affinchè i miei bagagli appaiano magicamente sul rullo, una volta atterrata.

Ognuno di noi si porta sempre un libro da leggere in volo, e se non lo porta, è a suo rischio e pericolo. Una volta misi tutti i miei libri nel bagaglio in stiva, e fui poi obbligata dalla noia a guardarmi un documentario in inglese girato dalla BBC. Titolo: “The Berlusconi Show”.

Di solito, io mi porto un libro serio, un romanzo di molte pagine, preferibilmente in lingua italiana; un libro in lingua inglese meno serio (tipo The Carrie Diaries di Candace Bushnell, per intenderci- e se ora smetterete di seguire il mio blog, vi capisco); e un libro di Beppe Severgnini. Ho tutti i suoi libri – tranne quello sull’Inter: non ce la faccio proprio a leggere di calcio -, e ognuno l’ho riletto almeno un paio di volte, dagli anni Novanta in poi.

Il romanzo italiano lungo e serio è quello che non apro mai in volo: lo so già prima di partire, ma non riesco a resistere alla voce che mi dice “Ma dai, mettilo nella borsa, forse sarà la volta buona che lo leggi”. Niente. Neanche in volo riesco ad andare oltre l’introduzione. E così, alla fine, mi butto sempre su letture meno impegnate e che mi facciano sorridere. I libri di Severgnini, sempre conditi da un sano umorismo, mi vengono dunque in soccorso: durante le turbolenze o la discesa del carrello a fine volo, io sono sempre lì che sorrido. Anche se poi, magari, dentro ho il cuore che batte come mille cuori che battono, e sto pregando San Giuseppe da Copertino protettore dei voli, affinchè faccia smettere questo saliscendi, che pare di essere sulle giostre autovolanti.

Ma cosa suggerisce il noto giornalista del Corriere della Sera, a proposito dei passatempi da intraprendere in volo? Ne elenca cinque, e tutti interessanti: vediamoli.

Cinque modi per trascorrere in modo proficuo le ore di volo:

1. Lettura di romanzi d’avventura/spionaggio/legal thriller.

Il libro deve avere forma cubica (almeno seicento pagine), in modo da scoraggiare anche il vicino più loquace. Talvolta ho il sospetto che questi romanzi siano stati pubblicati in funzione del viaggio aereo. Se in volo venisse vietata la lettura, scomparirebbero dalle classifiche.

2. Ricerca di posti migliori.

Se il volo non è completo, spostatevi in una fila libera, dove non sarete costretti a combattere la “battaglia del gomito” (chi ha il diritto di appoggiarlo sul bracciolo? il passeggero di destra o di sinistra? E’ una questione delicata, su cui l’ONU sta lavorando).

3. Annunciate l’avvistamento di luoghi e oggetti straordinari (L’Everest! lo Shuttle! lo yacht Britannia!).

Nessuno sarà in grado di smentirvi. i finestrini degli aerei di linea, infatti, vengono trattati con carta vetrata in modo da impedire ogni utile osservazione.

4. Nei lunghi viaggi intercontinentali, commentate ad alta voce lo specialissimo odore che pervade la cabina prima dell’atterraggio.

Una combinazione di calze usate, cibo riscaldato, e deodorante per bagni. Se la vostra descrizione sarà vivida, il vicino (che non ha spento la luce per tutta la notte) avrà un conato di vomito. Ben gli sta.

5. Un passatempo psicologico: osservate quelli che sbirciano le gambe delle hostess.

Colti sul fatto, costoro arrossiranno e abbasseranno lo sguardo. Voi non mollateli: ogni tanto lanciate loro occhiate di disapprovazione, e scuotete la testa.

Infine, un gioco scientifico: calcolate quante volte i passeggeri con posto-corridoio e passeggeri con posto-finestrino usano il bagno.

Noterete come questi ultimi siano nettamente più numerosi. Ciò va contro ogni legge logica, statistica e urologica, e rimane uno dei grandi misteri del volo.

(Tratto da: Severgnini, Manuale dell’imperfetto viaggiatore, 2000)

E voi, quale passatempo vi concedete in volo per far trascorrere il tempo, e possibilmente non pensare ai gomiti del vicino sul VOSTRO bracciolo?

Ma soprattutto: è capitato anche a voi di cercare in tutti i modi di far capire al passeggero seduto sul sedile davanti al vostro, che la deve smettere di muoversi come se avesse continui scatti di nervi, facendovi ballare tutto ciò che avete appoggiato sul ripiano? Perchè io ci provo sempre, ma alla fine tutto ciò che ottengo è, sì, l’arresto di ogni suo movimento e dondolio, ma solo perchè poi si addormenta beato. Non prima di avermi straiato addosso il suo sedile. E obbligandomi a leggere/scrivere/dormire/guardare un film accartocciata come un’acciuga sotto sale.

Noi italiani non facciamo niente in maniera normale. Facciamo tutto da italiani. (Severgnini)Click To TweetPowered By CoSchedule

 


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