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50 sfumature di Hank Moody. L’addio a Californication

Creato il 17 febbraio 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema
Mentre il popolo giovanile, in queste settimane, corre nelle sale cinematografiche ad assistere a 50 sfumature di grigio, il tanto discusso film che racconta le vicende erotiche di Christian Grey e Anastasia Steele, in Italia è giunto il momento di salutare una serie che ha fatto discutere per il suo modo di essere spinta, ma che in realtà nasconde una qualità e una profondità disarmante. Sì, perché tra Mr.Grey e Hank Moody preferiamo, tutta la vita, il tormentato scrittore di New York che, trasferitosi nella “città degli angeli”, l’ha trasformata nella città dei diavoli, con le sue avventure sessuali. Ecco, ora che abbiamo attirato la vostra attenzione dopo aver pronunciato la parola “sessuale”, un po’ come hanno fatto i responsabili della campagna pubblicitaria di 50 sfumature di grigio, posso soffermarmi meglio sul prodotto.In realtà, parlare soltanto di avventure sessuali sarebbe un errore clamoroso. Durante le sette stagioni, sono altri i pilastri che hanno tenuto in piedi la serie firmata Showtime. Hank Moody è stato uno scrittore senza ispirazione, è stato un uomo accusato di molestie sessuali, un uomo senza più nulla da perdere, ma è stato sostanzialmente un uomo fragile, innamorato della moglie Karen e della figlia Becca e che ha fatto di tutto per provare ad aggiustare le cose. Nessun’altra donna è stata, infatti, capace di far dimenticare a Moody il suo unico vero amore e la sua tempesta perfetta. Tutte le stagioni sono caratterizzate dal quesito fondamentale: “riuscirà Hank a tornare con Karen?”. Ebbene, cercando di non spoilerare niente, possiamo dire che il finale ci è sembrato adatto a quello che è stato il percorso di Hank. Emozionante, in pieno Moody style, Hank ha scritto la parola “fine” ad una storia avvincente e che, in Italia, è stata snobbata un po’ troppo e non capita completamente. Ma si sa, noi italiani siamo un po’ strani. Esce un film scandalo, con una storia inconcludente e quattro scene forti sul sesso, e siamo curiosi di andarlo a vedere.Se c’è, invece, una serie che merita, che tratta tematiche importanti, come la famiglia, il vero amore, l’amicizia, il rapporto con il padre, analizzato durante la prima stagione, o le domande che si pone il protagonista sull’essere un modello per la figlia o no, ci scandalizziamo davanti alla prima scena di nudo o all’esuberanza di questo show. Ma oltre alle tematiche profonde che abbiamo analizzato, Californication ci mancherà per tanti altri motivi.Per le battute irriverenti del personaggio interpretato da David Duchovny; per quella simpatica zucca pelata di Charlie Runkle, adorabile pervertito, amico fidato di Hank e sposato con l’altrettanto perversa e affabile Marcy; per quel mondo bizzarro e caotico che la serie rappresenta; ma soprattutto per il romanticismo dello show. Un poeta rimasto senza musa, la cui perdita l’ha privato del suo incredibile talento, l’ha portato allo sbando e alla deriva, in preda a droghe e alcol, ma ha saputo rialzarsi ed ha provato ad andarsi a riprendere la sua musa. Esiste qualcosa di più romantico?Per quanto riguarda, invece, il finale, Hank sarà riuscito a tornare finalmente con Karen? Il suo libro terminerà con un lieto fine, tanto amato da Moody? Scopritelo voi stessi. Possiamo solo dire che il finale vi renderà soddisfatti in ogni caso e vi emozionerà parecchio sulle note di “Rocket Man”, canzone riproposta tre volte durante le sette stagioni e diventata ormai simbolo di Californication. E per chi avesse ancora dubbi sulla profondità di questa serie vi lasciamo con la lettera di Hank dedicata all’amata, durante la prima stagione.“Cara Karen, se stai leggendo questa lettera vuol dire che ho trovato il coraggio di spedirtela, quindi sono stato bravo. Non mi conosci molto bene, ma quando comincio ha scrivere ho la tendenza a ribadire quanto sia difficile per me farlo. Ma questa è la cosa più difficile che abbia mai dovuto scrivere. Ho incontrato una persona. E’ stato un caso. Non me la sono andata a cercare, non ero a caccia. E’ stata la tempesta perfetta. Lei ha detto una cosa, io un’altra. E l’attimo dopo ho capito che avrei voluto passare il resto della mia vita in quella conversazione. E ora la mia pancia mi sta dicendo che lei è quella giusta. E’ completamente pazza e la cosa mi fa sempre sorridere. E’ molto nevrotica. Ha bisogno di un sacco di cure. Quella donna sei tu, Karen. Questa è la buona notizia. Quella brutta è che non so come comportarmi con te in questo momento e la cosa mi spaventa a morte. Perché se io non sto con te adesso, ho la sensazione che finiremo col perderci. Il mondo e’ brutto e cattivo, pieno di svolte tortuose. E le persone perdono il loro momento in un battito di ciglio. Quel momento che avrebbe potuto cambiare tutto. Io non so cosa ci sta succedendo. E non so nemmeno perché dovresti saltare fiduciosa nel buio con un tipo come me. Ma quanto profumi di buono, sai di casa. E prepari un caffè eccellente. Questo conterà pur qualcosa, no? Chiamami. Infedelmente tuo, Hank Moody”.Ciao Hank! Ci mancherai “motherfu**er!”.Di Francesco Sciortino per Oggialcinema.net50 sfumature di Hank Moody. L’addio a Californication ultima modifica: 2015-02-17T14:02:58+00:00 da Francesco Sciortino

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