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51. L’elemento umano

Creato il 23 giugno 2011 da Fabry2010
51. L’elemento umano

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Sono di nuovo qui, davanti a un quadro che ha il centro in un cerchio di fuoco, perché torna così spesso questa immagine? una striscia di sole circondata da nuvole al tramonto, con i raggi come braccia, o parole, le braccia e le parole di Yehochoua, che ora si tendono verso Magdalenne, cosa vedi sopra la città? senza toccarla, anche se una forza misteriosa lo spinge verso lei, vedo un composto di luce e di buio, come se non potessero stare l’una senza l’altro, Jerushalaim si tinge di giallo e grigio, e la città, come vedi la città? tra il campanile e la cupola c’è una linea che finisce sotto il sole, la vedo stesa come un gregge che aspetta di alzarsi e ripartire, Yehochoua ha un sussulto, come se un pensiero li avesse attraversati nello stesso istante, esatto, come pecore senza pastore, pellegrini senza meta, il cielo a macchie è il volto della donna solcato di luce e d’ombra, la linea dello zigomo, l’incavo degli occhi, perché ho il privilegio di averti vicino, tanto vicino che potremmo abbracciarci e baciarci, rotolarci nell’erba umida e calda della sera? Yehouchoua sente le voci della gente nei vicoli affollati, lo sbattere incessante di stoviglie d’acciaio, il rincorrersi di desideri e di paure, anche il volto della donna tende a trasformarsi, ora ha i capelli biondi che finiscono in boccoli annodati, i seni scoperti si offrono come l’oro della cupola, lo spingersi turgido della torre campanaria, non puoi farne a meno, amico, lasciati andare, le mura della città bianca e gialla sono le braccia sode che si tendono, i tetti delle case sono le labbra rosse di Shlomstione, gli alberi la peluria nera che sbuca dal pareo, toccami, dammi la mano, la spinge verso gli alberi dalla chioma folta, che nascondono il vuoto nero di finestre affacciate nella piazza, toccami, la peluria è piena di sangue, è la testa di Yoh’anan, che cos’hai, Yehouchoua, perché ti tiri indietro, ho detto qualcosa di sbagliato? i raggi raggiungono le nuvole più oscure, non preoccuparti, Magdalenne, un pensiero, solo un pensiero che va via.



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