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53. Un’anatra e un gatto

Creato il 10 novembre 2010 da Fabry2010

53. Un’anatra e un gatto

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A Leopoldo sembra di aver capito tutto. Mettendosi alla ricerca di Maria, si prepara il discorso da rivolgerle non appena riuscirà a trovarla:
Cara, sono arrivato al nocciolo della questione: da qualche tempo sei in crisi, evento normale per uno scrittore, da accettare come si accetta la pioggia o lo scirocco. Mi chiedo, però, se alla base dell’impasse non ci sia una rigidità eccessiva della tua scrittura, un programma inflessibile, uno schema in cui rientrare a tutti i costi: in sintesi, un ossequio a regole che finiscono con l’ingabbiare le parole, fino a inaridire ogni impulso vitale. La fantasia non può essere imbrigliata: quando si pensa a un personaggio, non ci si può obbligare alla ricostruzione di un’identità già conosciuta perché, prima o poi, mancherà un tassello, magari il più importante, quello fatto per comunicare il tono, il timbro, il colore decisivo, e il flusso creativo si arresterà nelle secche della depressione. La storia ha bisogno di emergere secondo una logica dinamica; lo scrittore non deve sapere che piega prenderà il racconto, è bene che sia lui stesso a sorprendersi delle svolte improvvise, dei colpi di scena, gli imprevisti che rappresentano il sale in una lettura che voglia avvincere e coinvolgere. Guarda i risultati: non riusciamo più a trovarci, la tua idea non corrisponde alle mie esigenze più profonde, alla vita che mi preme dentro e a cui non sai più dare un volto. Voglio incontrarti perché tu possa vedermi come sono, con le angosce e le attese, il desiderio di essere narrato senza pregiudizi, lasciandomi essere, facendo scorrere la penna sulla pagina o le dita sui tasti come un mantra, una preghiera, una formula antica come il mondo, sapiente come il Padre dei racconti, perché l’universo è una pergamena che si srotola, una trama che si rivela a poco a poco, un intreccio in cui le fasi e lo scioglimento a cui va incontro non sono prevedibili. Un romanzo, un racconto, sono una passeggiata nella galleria caleidoscopica dell’esistenza: non sai mai se ne uscirà un’anatra, un gatto, un uccellino. Oppure un lupo.



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