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5Pointz di New York, la street art si arrende al progresso

Creato il 16 maggio 2013 da Nonsoloturisti @viaggiatori
New York è una città cannibale, che mangia sé stessa un pezzo alla volta ed elimina le tracce del proprio passato per cedere il posto alla modernità. Little Italy, Hell’s Kitchen e anche la zona del Lincoln Center sono pallidi ricordi di quel che furono meno di un secolo fa, perciò non stupisce che a settembre 2013 il famoso centro della street art a Long Island City verrà abbattuto e sostituito da altri grattacieli.

Solo chi si recherà a New York prima di questa scadenza potrà ancora ammirare i graffiti di 5Pointz (questo è il nome del luogo, a indicare i cinque boroughs metropolitani) situato in Jackson Boulevard. Raggiungerlo è già un piccolo viaggio nella periferia più autentica ed è un’occasione per ammirare uno dei volti meno scintillanti della Grande Mela. Collocato dove la sopraelevata della metro 7 curva, sotto lo sferragliare dannatamente rumoroso dei treni, tra case basse per gli standard locali, si attraversano soprattutto strade percorse da un’umanità disagiata in coda per un lavoro o un pasto, si costeggiano istituti per la formazione professionale, con giovani dagli stili di abbigliamento più vari in attesa di entrare e avere un futuro.

5Pointz non si vede da lontano, bisogna arrivarci a ridosso per rendersi conto di essere a destinazione. È un intero edificio che pare una fabbrichetta, con cortile e parcheggio annesso, dove ancora qualcuno utilizza i locali per custodire e smistare merci non meglio identificate. I graffiti, vere opere d’arte, coprono gran parte della superficie anche in punti proibitivi, lasciando intravedere qua e là l’ocra dell’intonaco originario. Volti, animali, scene fantastiche e oniriche raccontano storie metropolitane realizzate da artisti provenienti da molte parti del mondo: un museo a cielo aperto, di cui l’unica testimonianza sarà presto relegata alle fotografie.

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Barbara Oggero

Barbara Oggero

Per smentire la reputazione di “bôgia nen” dei piemontesi, viaggio da quando ho memoria e appena posso parto alla scoperta del mondo con la macchina fotografica, un quaderno per gli appunti e la curiosità verso tutto ciò che incontro e mi circonda.

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