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6-10 aprile 2011: IL VECCHIO E IL CIELO

Creato il 04 aprile 2011 da Sarettacecia

IL VECCHIO E IL CIELO6-10 aprile 2011: IL VECCHIO E IL CIELO

Di: testo e regia di Cesare Lievi
Scene: Josef Frommwieser
Costumi: Marina Luxardo
Produzione: CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Teatro Nuovo Giovanni da Udine
Interpreti: Gigi Angelillo, Ludovica Modugno, Paolo Fagiolo, Giuseppina Turra

Una data a lungo attesa e il carico di speranze, progetti, ipotesi, ansie che si condensano attorno a questo momento…
Non è infrequente però, che una volta raggiunto l’ambito traguardo, le cose si rivelino diverse da come erano state immaginate, che i progetti e le utopie per tanto tempo accarezzati debbano venire a patti con una realtà molto lontana dalle aspettative. È quanto accade all’anziano protagonista de Il vecchio e il cielo, lo spettacolo scritto e diretto da Cesare Lievi, neodirettore del Teatro Nuovo Giovanni da Udine che, per affrontare questa avventura produttiva, si allea con il CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia.
Cesare Lievi – che al Politeama Rossetti è stato molte volte ospite in passato, sia in veste di  drammaturgo (Festa d’anime, nel 1996) sia come fine regista (ricordiamo almeno i più recenti:Alla meta di Thomas Bernhardt, Erano tutti miei figli di Arthur Miller, La brocca rotta di Heinrich von Kleist), ritorna dunque con un testo inedito e attualissimo.

6-10 aprile 2011: IL VECCHIO E IL CIELO
Il vecchio e il cielo racconta infatti di un vecchio preside che, al suo primo giorno di pensione, vede esplodere e sparire tutte le speranze di cambiamento e di riscatto intraviste e proiettate in questo giorno fatidico: la fine dell’impegno quotidiano, l’indipendenza economica e affettiva riconquistata, la nuova libertà della vecchiaia. Tutto avviene improvvisamente in un crescendo di fatti e situazioni imprevedibili, comiche e dolorose contemporaneamente, assurde e vere, dove ciò che è reale si mescola a ciò che è immaginario, in una girandola paradossale che reca in sé una domanda dalle caratteristiche di una presa di coscienza:  veramente tutto si disfa, si spegne, si distrugge, sparisce?
Quella di Cesare Lievi, soprattutto quella degli anni più recenti, è una drammaturgia che guarda con attenzione e acutezza al presente, che narra la realtà con sensibilità e chiarezza, senza scansarne i problemi e le contraddizioni.
Dopo Fotografia di una stanza, La badante e Il mio fratello Baggio, gli ultimi interessanti lavori di Lievi, questo testo rappresenta un’altra istantanea sull’oggi, nitida e sincera, dove ritrovare storie e personaggi che ogni giorno ci stanno accanto. Nel cast si annoverano attori di classe come Gigi Angelillo e Ludovica Modugno, quest’ultima molto ammirata nel 2007, anche dalla platea dello Stabile regionale, nel complesso allestimento de L’una e l’altra di Botho Strauss, firmato sempre da Lievi.

Per maggiori informazioni Politeama Rossetti (fonte delle inf e foto)


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