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64 Cose Che Ho Imparato Viaggiando

Creato il 04 novembre 2013 da Angelozinna

64 Cose Che Ho Imparato Viaggiando

Sono passati quasi quattro anni dalla partenza e di cose ne sono successe tante. Ogni esperienza ha qualcosa da insegnare e questo è quello che ho imparato io viaggiando tra Asia e Oceania:

1. Ho capito che prenotare non serve nel 99 % dei casi, trovare da dormire a poco è solo questione di quanta voglia hai di camminare.

2. Ho imparato che quando arrivi in aeroporto e ti danno un modulo da compilare devi sempre compilare ogni campo, anche se lo riempi con parole a caso, perché sono gli spazi vuoti ad attirare l’attenzione.

3. Ho imparato che quelli che ti dicono che il miglior modo per ottenere informazioni è tramite i locali di solito dicono una cazzata, perché io non saprei consigliarti un albergo nella mia città né dirti quali sono le attrazioni turistiche.

4. Ho notato che i pregiudizi di solito sono veri.

5. Ho imparato che tutto stanca, anche viaggiare, ed è quindi importante cercare sempre nuovi stimoli.

6. Ho imparato che meno è meglio.

7. Ho imparato che meno è meglio ma che questa è anche un po’ una cazzata perché io voglio fare tutto, vedere tutto, conoscere tutto e un giro del mondo è sempre un giro del mondo.

8. Ho capito che spesso essere contrari ad una ideologia diventa a sua volta un’ideologia, peggiore di quella da cui ci si distingue.

9. Ho imparato che non esistono luoghi belli o brutti ma soltanto persone curiose o disintressate.

10. Ho capito che se viaggi per piacere sei un turista e basta. E non c’è niente di male.

11. Ho imparato che il viaggiatore vero è chiunque si sposta da un punto A ad un punto B. Con quale mezzo, con chi, quanto e in quanto tempo non ha importanza se non per il viaggiatore stesso.

12. Ho imparato che se vuoi conoscere un luogo devi studiarne sia il meglio che il peggio, e se vuoi capirne l’essenza è importante che tu ne conosca ogni aspetto che sia questo la spiaggia più affollata o il quartiere più triste.

13. Ho pensato che avere aspettative è presuntuoso.

14. Ho imparato che è importante sapersi prendere una pausa perché non si è in gara con nessuno, e quando ogni tramonto, tempio o cascata diventa uguale è segno che bisogna fermarsi per un po’ a ricaricare le batterie, che sia per un giorno, una settimana, un mese o un anno.

15. Ho avuto modo di capire che la maggior parte di coloro che partono per una ricerca spirituale stanno sprecando soldi, tempo ed energie a cercare fuori qualcosa che si trova dentro e per cui non è necessario andare da nessuna parte. Ma al contempo viaggiare è certo un buon modo per giungere a questa conclusione.

16. Ho dovuto constatare che mangiare bene, nel senso di mantenere una dieta completa, spendendo il minimo, è impossibile.

17. Mi sono reso conto che se giudicassi un paese per i suoi tassisti diventerei nazista.

18. Ho capito che integrarsi completamente in un’etnia differente è impossibile, si può essere accettati ma si rimarrà sempre stranieri in casa di altri. Che non è necessariamente una brutta cosa.

19. Mi sono reso conto che questa cosa del viaggiare a lungo termine alla fine è qualcosa di molto egoista.

20. Ho capito che pianificare è noioso e spesso non necessario.

21. Ho imparato che l’unico modo per rimanere stimolati sul lungo termine è essere attivamente interessati a ciò che visitiamo e questo richiede qualche sforzo in più che leggere la pagina di Wikitravel.

22. Ho imparato che il quotidiano locale può essere la lettura più interessante di un viaggio.

23. Ho capito che una guida può essere utile ma va utilizzata con cautela.

24. Ho imparato che di una guida si può fare a meno se si ha il tempo di informarsi in modo autonomo.

25. Ma ho capito anche che se il tempo di informarsi in modo autonomo allora forse è il caso di considerare di visitare un’area più piccola ma conoscerla meglio.

26. Ho capito che vedere tutto è impossibile, ma non ha neanche molto senso.

27. Ho visto che gli italiani vanno tutti sempre negli stessi posti e questi si contano sulle dita.

28. Mi sono reso conto che se veramente ci si portasse dietro soltanto il necessario il bagaglio a mano basterebbe per fare un giro del mondo, ma anche che di minimalisti veri ne esistono pochi e forse la compagnia di alcuni oggetti a qualcosa serve davvero.

29. Ho imparato che il mare è bello ma più di tre ore in spiaggia sono una punizione.

30. Ho imparato, per esperienza, che alla diarrea non si scappa.

31. Ho accettato che è vero che oggi fotografiamo di tutto solo per poi condividere ma è vero anche che chi a fare belle foto ci tiene lo troverà un forte stimolo per fare spingersi un passo avanti e vedere ogni dettagli da una diversa prospettiva.

32. Ho notato che c’è differenza tra una bella foto ed un bel soggetto ma in viaggio è facile confondersi tra i due.

33. Ho imparato che carta e penna andrebbero sempre tenute a portata di mano.

34. Mi sono reso conto che quello di chi viaggia molto è spesso uno stile di vita semplice ma raramente è sostenibile, anche quando sei un hippie.

35. Ho dovuto confrontarmi col fatto che avere la stessa conversazione ogni giorno con nuove persone non è poi così interessante e che per costruire un rapporto che abbia un valore l’unica cosa che serve è il tempo, che raramente è abbastanza.

36. Ho capito che fate che vi pare ma Facebook è un gran mezzo per chi viaggia.

37. E di twitter invece non capisco l’esistenza.

38. Ho imparato che non conosci qualcuno veramente finché non ci viaggi insieme per un lungo periodo.

39. Ho ammesso che non c’è niente di male a fare un tour organizzato, se è organizzato bene.

40. Ho capito che per visitare alcuni luoghi una guida è necessaria, e chi demonizza i tour guidati per paura di perdere la propria reputazione da viaggiatore indipendente e non essere confuso per turista semplicemente si perde qualcosa.

41. Ho notato che le storie più belle raramente hanno a che fare con la visita all’attrazione verso la quale si parte.

42. Mi sono convinto che l’immagine romantica di lasciare tutto e aprirsi un bar su un isola tropicale non mi è mai passata per la testa perché che palle.

43. Ho capito che sarebbe bello parlare ogni lingua ma alla fine l’inglese ti porta ovunque.

44. Ho imparato che abituandosi a leggere, parlare e muoversi in inglese si ha accesso ad un numero infinitamente maggiore di informazioni riguardanti qualsiasi cosa si abbia bisogno, dai libri ai suggerimenti.

45. Ho deciso che la misura giusta per lo zaino è 40 litri.

46. Ho imparato che se dovessi pompare l’acqua da sottoterra come in India ogni volta che mi devo lavare mi farei la doccia in tre minuti.

47. Ho imparato che la felicità non è difficile da trovare, ma è difficile da mantenere.

48. Ho capito che devi uscire dalla tua zona di comfort se vuoi che accada qualcosa di inaspettato, e che se niente di inaspettato accade allora non merita neanche muoversi di casa.

49. Ho capito che viaggiare scomodi è spesso l’unico modo per vedere le cose da una prospettiva nuova, che pur non essendo sempre piacevole apre gli occhi come la prima classe non farebbe mai.

50. Ho imparato che la scomodità è soggettiva.

51. Ho pensato che la prima volta non si sta mai realmente conoscendo un luogo, si sta semplicemente decidendo se vale la pena tornarci.

52. Mi sono accorto che le farmacie sono le prime a fregarti perché sanno che sulla salute nessuno risparmia.

53. Ho accettato che comunque ci sarà sempre qualcuno che ti frega e che è solo un costo che va incluso nel budget. E che l’unico modo di non farsi fregare è non comprare cose che non servono.

54. Ho imparato che per contrattare si deve partire da un terzo del primo prezzo, ma ho accettato il fatto che non sono molto bravo a farlo.

55. Ho capito che dovresti sempre portarti un sacco a pelo sugli autobus a lunga distanza.

56. Ho imparato che si potrebbe sempre spendere meno. Ma non sempre ne vale la pena.

57. Ho capito che gli orari dei mezzi pubblici necessitano di interpretazione e che aspettare è una parte fondamentale di ogni viaggio disorganizzato.

58. Ho imparato che è sbagliato convertire sempre ogni prezzo alla valuta di casa propria, ma è più sensato utilizzare un’unità di misura, come un pasto al ristorante, per rapportare i prezzi l’uno all’altro. Perché se pensi che una maglietta costa tre euro la compri subito, ma se consideri che vale quanto tre pasti al ristorante ci pensi due volte.

59. Ho deciso che tirerò sempre fuori dall’ATM il maggior numero di contanti possibili perché le commissioni ammontano sempre a cifre stupide.

60. Ho notato che le religioni raccontano tutte la stessa storia, ma l’interpretazione fa tutta la differenza.

61. Ho capito che l’eReader è stato l’acquisto del secolo.

62. E che la tecnologia in generale è una cosa buona. Anche dopo aver visto Into the Wild.

63. Ho imparato che gli incidenti succedono sempre ma è il peso che gli dai a farli diventare ricordi negativi.

64. E infine, ho imparato che se vuoi, puoi.


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