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69° Festival di Venezia, il punto sulla rassegna

Creato il 04 settembre 2012 da Postscriptum

69° Festival di Venezia, il punto sulla rassegna

La Biennale del Cinema di Venezia giunge quest’anno alla 69.ma edizione, e come sempre propone molti film in concorso e dà spazio pure alle produzioni cinematografiche meno note nelle sue varie categorie.
Dal 29 Agosto all’8 Settembre  cinema protagonista, come assicura il Direttore del Festival Alberto Barbera, il quale ha parlato di una rassegna che guardi di più alla sostanza dei film che a tutto ciò che Venezia richiama, come glamour, gossip e sfilate. Tornato al dirigere la Mostra dopo qualche anno e l’esperienza di Marco Muller, Barbera è stato richiamato dal Presidente Paolo Baratta, e spiega in modo molto netto la sua opinione: «Sono tornato alla Mostra per fare qualcosa di nuovo, anziché adagiarmi solo sui grandi nomi. Il nostro compito è segnalare i registi del domani, intercettare quel grande fermento che c’è, nonostante tutto». Aggiunge «e abbiamo visionato 157 opere tra film di finzione e documentari. In gara c’è Bellocchio, imprescindibile per il nostro cinema, un Ciprì che sorprenderà, e Francesca Comencini, con un piccolo grande film. E in Orizzonti, Salvatore Mereu, Ivano De Matteo, Leonardo Di Costanzo, Roberto Minervini. Autori capaci di rappresentare l’Italia di oggi con linguaggi non standardizzati. Le sezioni Concorso, Fuori Concorso e Orizzonti, danno un ottimo quadro del Festival».
La madrina del Festival è quest’anno la meravigliosa Kasia Smutniak, che durante la prima serata, nella Sala Grande della Mostra, ha presentato ciò che è la Rassegna di quest’anno e le giurie, molto trasversali pure questa volta.
Leone d’Oro alla Carriera a Francesco Rosi, uno dei registi più importanti della Storia del Cinema Italiano.

Per la Sezione “Venezia69 in Concorso”, film assolutamente in prima visione, proprio in questi giorni ha riscosso grande successo “The Master” di Paul Thomas Anderson, esaltato dalla critica negli USA e che vede protagonisti Philipp Seymour Hoffman, nel ruolo di Lancaster Didd, fondatore del movimento “The Cause”, che trova un suo fedele seguace in Freddie Quell, interpretato da Joaquin Phoenix, reduce delle Seconda Guerra Mondiale e confuso, alcolizzato e in fuga dal Mondo. Molti hanno visto dei riferimenti al movimento attuale di Scientology, ma Andesrson ha voluto sgombrare il campo da queste opinioni piuttosto puntando l’evidenza «sulla storia della relazione tra questi due uomini. Ho cercato di raccontare la storia d’amore misteriosa e appassionata tra questi due uomini. Ho girato tantissimo materiale, ma poi al montaggio ho conservato solo quanto mi riportava a loro due».(fonte: Corriere della Sera.it).

Ma come sempre grande attesa per i film italiani, che quest’anno si annunciano interessanti. Francesca Comencini dirige “Un giorno speciale”, con i giovani Francesco Schicchitano e Giulia Valentini, una storia di due ragazzi che cercano il loro avvenire a Roma: Gina ha un colloquio con un politico che può “aiutarla” a entrare nel mondo dello spettacolo, e Marco è l’autista che deve portarla all’appuntamento. Ma gli eventi della giornata li porteranno ad altra strada, e avranno modo di conoscersi.
Daniele Ciprì, regista palermitano, ci propone “E’ stato il figlio”, dal libro di Roberto Alaimo, accolto bene dalla critica e dal pubblico del Lido. Toni Servillo è Nicola, padre di famiglia che rivende il rerro delle navi, e lavora per tutta la famiglia, nonni compresi, ma è un personaggio «governato da leggi arcaiche, ma in balia degli smarrimenti della società consumistica. Vittima di un gioco in cui il sangue chiama denaro, e il denaro chiama sangue», aggiunge il regista. Una tragedia inaspettata dà la partenza a un percorso grottesco, in cui il rapporto tra familiari e tra Nicola e la società in cui vive decreta il fallimento dei rapporti sociali in generale. Ambientato a Palermo ma girato in Puglia, Ciprì sottolinea il rapporto complesso tra sè e la sua terra d’origine, anche per le difficoltà produttive, a suo dire, di non essere riuscito a trovare la possibiltà di girare a Palermo.
E poi c’è pure Marco Bellocchio, che torna a Venezia dopo molte gioie già ricevute alla Mostra, con “Bella Addormentata”, che verrà presentato in questi giorni, ancora con Toni Servillo, e poi Maya Sansa, Michele Riondino, Alba Rohrwacher e Pier Giorgio Bellocchio. Ambientato negli ultimi giorni di vita di Eluana Englaro, anche se la vicenda della ragazza rimane sullo sfondo del film, poiché Bellocchio racconta quello di vari personaggi, ognuno differente dall’altro, che vivono in maniera diretta esperienze che ricollegano al tema del fine vita, emerso ancora in questi giorni in tutti i giornali e televisioni.
Importante è poi la presenza di Terrence Malick, che dirige “To The Wonder”, una storia d’amore di una coppia, Neil e Marina, che si incontrano a Parigi e vanno a vivere in Oklahoma, e da quel momento il loro amore avrà momenti di passione e di difficoltà, in cui faranno delle esperienze con altre persone che li porta a riscoprire i sentimenti che vivono dentro di loro. Protagonisti sono Ben Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams, Rachel Weisz, Javier Bardem, Barry Pepper e la nostra Romina Mondello.

Altri film in concorso:
Après Air, di Olivier Assays, Francia, con Clément Métayer Lola Créton Félix Armand;

La Cinquième Saison, di Peter Brosens e Jessica Woodworth, Belgio Francia Paesi Bassi, con
Aurélia Poirier, Django Schrevens, Sam Louwyck, Gill Vancompernolle;

At Any Price, di Ramin Bahrani, USA, con Dennis Quaid, Zac Efron, Kim Dickens, Heather Graham, Mika Monroe;

Passion, di Brian De Palma, Francia Germania, con Rachel McAdams, Noomi Rapace; thriller erotico del regista italoamericano, in cui Christine è una donna bella, ricca, senza alcuno scrupolo che esercita un controllo totale su Isabelle, sua protetta e ricca d’intuizioni. Il gioco dura fino a quando Isabelle va a letto con uno degli uomini di Christine, e comincia il vero thriller.

Superstar, di Xavier Giannoli, Francia, con Kad Merad, commedia in cui una persona comune diventa famosa ignorandone il perché;

Pieta, di Ki Duk Kim, Corea del Sud, con Cho-Min-Soo;

Outrage Beyond, di Takeshi Kitano, Giappone, con Tomokazo Miura;

Spring Breakers, di Harmony Korine, USA, con James Franco, Selena Gomez, Vanessa Hudgens;

Sinapupunan(Thy Womb), di Brillante Mendoza, Filippine, con Nora Aunor;

Linhas De Wellington, di Valeria Sarmiento, Portogallo, con Nuno Lopes, Soraia Chevez, John Malkovich;

Paradies:Glaube(Paradise:Faith), di Ulrich Seidl, Germania, con Maria Hofstatter;

Izmena(Betrayal), Kirill Serebrennikov, Russia, con Fransziska Petri, Dejan Lilic, Albina Dzanabaeva, Artur Skrastins,Mikail Marazov.

Come sempre molto importanti e interessanti Sezioni del Festival, come Fuori Concorso, in cui sono presentate pellicole di autori molto importanti e noti al grande interesse, la sezione Orizzonti, in cui sono presenti le nuove correnti del cinema mondiale, e anche cortometraggi, la Sezione «80!», una retrospettiva di film molto rari provenienti dal prestigioso archivio della Mostra, poi Venezia Classici, rassegna di film classici e documentari restaurati, poi la Settimana internazionale della Critica in cui appaiono sette opere prime scelte, e le Giornate degli utori, rassegna promossa da autori e registi italiani alla Biennale.


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