Magazine Diario personale

7 cose da sapere quando vivi a Barcellona

Da Giulia Calli @30anni_Giulia

Barcellona è una città facile da vivere. Almeno, per me lo è sempre stata e anche per la maggior parte delle persone che conosco: c'è naturalmente chi non la ama in toto, chi non la sente sua, e questo è comprensibile, ma di certo non si può dire che viverci sia duro. Un italiano che decide di trasferirsi a Barcellona non dovrebbe preoccuparsi eccessivamente dello shock culturale. Non è caotica ed enorme quanto una Londra o Parigi; i collegamenti con i trasporti urbani sono buoni, anche chi abita nei quartieri più periferici può arrivare in centro mediamente in mezz'ora di metro, il clima è delizioso e il mood che si respira fra la gente è generalmente allegro e positivo. Nonostante questo, ci sono alcune cosette che possono infastidire e che è interessante sapere quando si viene a vivere a Barcellona: be aware!

7 cose da sapere quando vivi a Barcellona

1. Non fatevi ingannare dalla parola "vegetariano".

C'è questo tacito codice alimentare secondo cui il tonno in Spagna non è prodotto animale ma vegetale.
Ecco spiegato l'arcano del perché tutti i " sandwich vegetariani" che vi verranno offerti in alternativa a quelli con prosciutto iberico o chorizo, contengono insalata e, appunto, tonno. Non fatevi domande. Per andare sul sicuro scegliete il bocadillo con tortilla de patatas o quello de solo queso (formaggio), uniche sicurezze per evitare la carne nel vostro panino.

2. Il croissant di burro che burro non è

Rimaniamo in tema cibo, notoriamente tema ostico per un italiano all'estero. Per quanto possiamo essere mangiatori onnivori e curiosi (come la sottoscritta), siamo pur sempre un popolo educato a sapere più o meno cosa sta mangiando. Dai ammettiamolo, siamo pignoli in fatto di cibo. Appurato questo, veniamo ai cruasanes [si, lo scrivono così, non sono io che sbaglio] che troverete a Barcellona.
Notoriamente il croissant medio che troverete in Spagna fa schifo: non lo dico solo io, ma anche lui, quindi fidatevi.
Scordatevi i croissant ripieni di crema - che compare in altre forme di pasticceria, ma non nel cornetto - o di marmellata - che vi serviranno a parte, nella pratica mono porzione.
In un forn de pa classico catalano, come già avevo raccontato qualche tempo fa, la scelta sarà ristretta fra il cruasan sencillo (semplice, vuoto), cruasan de chocolate (traduci con cioccolato grumoso e dal sapore intenso, scordarsi ripieni nutellosi) e quello de mantequilla (di burro, vuoto).
Vi state per caso chiedendo a cosa si deve la ridondanza fra croissant semplice e al burro?
Fate bene.
Il cruasan sencillo, detto anche de mantega, altro non è che un impasto a base di strutto di maiale. Ora che ci penso, anche quello di cioccolato ha lo stesso impasto, per cui tenetelo in considerazione. Nel dubbio, cercate il cruasan de mantequilla oppure comprate direttamente il vostro cornetto in uno di questi posti.

4. Las cocas, o il cicciolo nascosto

Caposaldo della gastronomia catalana, se passate qualche giorno a Barcellona sicuramente avrete intravisto almeno una coca. Preparata sia in versione dolce che salata, è qualcosa di simile a una focaccia, può essere sia piana che soffice, dipende dall'occasione per cui si prepara e dagli ingredienti che si usano. Il punto su cui vi voglio mettere in guardia è che alcune di queste cocas hanno l'ingrediente segreto. Voi vedete una bella spianata dorata e croccante cosparsa di zucchero e pinoli e pensate " mmmh che buon dolce!".
Lo addentate con foga e poi sentite qualcosa scricchiolarvi fra i denti: quando vi renderete conto che non sono i pinoli, sappiate che la risposta giusta è la numero 2.
Sono ciccioli di maiale, che qui chiamano chicharrones o llardons in catalano.

5. Il sapone intimo, questa rarità.

Disagio già vissuto anche in Francia, e sicuramente pane quotidiano per molti expat, l'assenza generalizzata di un sapone intimo degno di questo nome nei banchi del supermercato potrebbe destabilizzarvi. Troneggiano vittoriose le salviette umidificate. Quando ho provato a chiedere ad alcun amiche locali dove compravano il loro sapone intimo, la risposta è stata un occhio a punto di domanda e la sentenza " ma veramente uso il sapone doccia". Secondo altre usarlo farebbe male, troppo irritante. E vedendo gli ingredienti delle poche marche disponibili al super non mi stupisce, parabeni e siliconi come se piovesse. Ok, no panic. Premetto che io sul tema sono MOLTO selettiva, quindi certe grandi marche che vanno alla grande anche in Italia per me sono comunque off-limits. Il buon sapone intimo comunque esiste, basta cercarlo in farmacia ed essere disposte a pagare un pochino di più che in Italia. Ma ne va del nostro PH intimo, no? O almeno, così ci hanno sempre insegnato...
Fatto sta che a certe abitudini è difficile rinunciare, e infatti nel bagaglio di mia madre quando viene a trovarmi, il sapone intimo non manca mai.

6. Cucarachas, regine di Barcellona

Secondo una voce popolare, Barcellona si reggerebbe su un sottosuolo di cucarachas, le tanto odiate blatte, dette anche comunemente cucas. Non c'è abitante di Barcellona che non se ne sia ritrovata almeno una in casa, almeno una volta (non credete a chi lo nega). Non si tratta di una piaga del solo centro storico o del barrio della Barceloneta: anche ai piani alti di Barcellona camminano le cucas che cercheranno di valicare i confini di casa vostra. Passato l'infarto della prima volta in cui vi ritroverete una di loro ad aspettarvi sulla porta di casa, l'importante è correre ai ripari subito. I metodi classici della fumigazione con lo spray per insetti non funzionano, o meglio, risolvono il problema sul momento ma non vi mettono al riparto da incontri futuri. Quindi la cosa più efficace da fare, e che per me sta funzionando con successo da due anni, è il gel da iniettare con l'apposita siringa negli angoli reconditi e non della casa. Da quando l'ho scoperto non mi manca mai, è la mia arma da combattimento, perché crea un limite invalicabile per le cucas: e se osano superarlo, moriranno nel giro di pochi minuti. È stata la mia vittoria, perché dopo il trauma della prima volta non riuscivo più a dormire per la paura di trovarne un'altra in giro per casa.

7 cose da sapere quando vivi a Barcellona

E vivo al quarto piano, cosa che dovrebbe scoraggiarle. Il posto peggiore in cui vivere se siete persone che perdono il sonno al pensiero delle blatte, è il piano terra (i famosi bajos de Barcelona). Evitateli come la peste.

7. Le stanze con vista al patio interior

Sto pensando a un post approfondito sull'argomento, ma anticipo qui. Trovare un bell'appartamento in cui vivere a Barcellona non è facilissimo, e uno dei motivi principali è che nell 70% dei casi (azzardo) almeno una parte della casa non sarà esposta alla luce naturale. Se le congiunzioni astrali vi dicono bene, la camera da letto è sistemata nella parte soleggiata, altrimenti ho visto decine di appartamenti in cui la stanza da letto era quella che dava al patio interior. Ho pure vissuto in una di queste per 3 mesi. Odori di fritto che risalivano dalla corte interna e rumori di vita altrui a qualsiasi ora del giorno e della notte, direttamente al tuo capezzale.
Poi ci sono gli appartamenti della Barcellona degli antichi fasti, quelli dell'Eixample Izquierdo per esempio, che hanno il suo fascino: soffitti alti, a volte affrescati, pavimenti piastrellati con le colorate baldosas catalanas, finestre grandi con infissi di legno da cui fischiano gli spifferi. Ho semi-vissuto pure in uno di questi, che aveva le sue due buone stanze al buio. Per me che ho bisogno di sole la mattina è un po' un patimento, ma non ci si muore. Peggio sarebbe l'appartamento totalmente interior, come alcuni del barrio Gótic o del Born: lì non c'è speranza. Lampadine accese dalle prime ore del giorno, una vita sotto luci a incandescenza. Non il mio stile, ma se volete vivere nel centro più storico di Barcellona, è quello che potrebbe costarvi.

✰.·.··.·.✰

Vivete anche voi a Barcellona oppure la conoscete bene e avete altre idee su quello che si dovrebbe assolutamente sapere quando si viene a vivere qui? Aggiungete i vostri punti!

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Barcellona è una città facile da vivere. Almeno, per me lo è sempre stata e anche per la maggior parte delle persone che conosco: c'è naturalmente chi non la ama in toto, chi non la sente sua, e questo è comprensibile, ma di certo non si può dire che viverci sia duro. Un italiano che decide di trasferirsi a Barcellona non dovrebbe preoccuparsi eccessivamente dello shock culturale. Non è caotica ed enorme quanto una Londra o Parigi; i collegamenti con i trasporti urbani sono buoni, anche chi abita nei quartieri più periferici può arrivare in centro mediamente in mezz'ora di metro, il clima è delizioso e il mood che si respira fra la gente è generalmente allegro e positivo. Nonostante questo, ci sono alcune cosette che possono infastidire e che è interessante sapere quando si viene a vivere a Barcellona: be aware!

7 cose da sapere quando vivi a Barcellona

1. Non fatevi ingannare dalla parola "vegetariano".

C'è questo tacito codice alimentare secondo cui il tonno in Spagna non è prodotto animale ma vegetale.
Ecco spiegato l'arcano del perché tutti i " sandwich vegetariani" che vi verranno offerti in alternativa a quelli con prosciutto iberico o chorizo, contengono insalata e, appunto, tonno. Non fatevi domande. Per andare sul sicuro scegliete il bocadillo con tortilla de patatas o quello de solo queso (formaggio), uniche sicurezze per evitare la carne nel vostro panino.

2. Il croissant di burro che burro non è

Rimaniamo in tema cibo, notoriamente tema ostico per un italiano all'estero. Per quanto possiamo essere mangiatori onnivori e curiosi (come la sottoscritta), siamo pur sempre un popolo educato a sapere più o meno cosa sta mangiando. Dai ammettiamolo, siamo pignoli in fatto di cibo. Appurato questo, veniamo ai cruasanes [si, lo scrivono così, non sono io che sbaglio] che troverete a Barcellona.
Notoriamente il croissant medio che troverete in Spagna fa schifo: non lo dico solo io, ma anche lui, quindi fidatevi.
Scordatevi i croissant ripieni di crema - che compare in altre forme di pasticceria, ma non nel cornetto - o di marmellata - che vi serviranno a parte, nella pratica mono porzione.
In un forn de pa classico catalano, come già avevo raccontato qualche tempo fa, la scelta sarà ristretta fra il cruasan sencillo (semplice, vuoto), cruasan de chocolate (traduci con cioccolato grumoso e dal sapore intenso, scordarsi ripieni nutellosi) e quello de mantequilla (di burro, vuoto).
Vi state per caso chiedendo a cosa si deve la ridondanza fra croissant semplice e al burro?
Fate bene.
Il cruasan sencillo, detto anche de mantega, altro non è che un impasto a base di strutto di maiale. Ora che ci penso, anche quello di cioccolato ha lo stesso impasto, per cui tenetelo in considerazione. Nel dubbio, cercate il cruasan de mantequilla oppure comprate direttamente il vostro cornetto in uno di questi posti.

4. Las cocas, o il cicciolo nascosto

Caposaldo della gastronomia catalana, se passate qualche giorno a Barcellona sicuramente avrete intravisto almeno una coca. Preparata sia in versione dolce che salata, è qualcosa di simile a una focaccia, può essere sia piana che soffice, dipende dall'occasione per cui si prepara e dagli ingredienti che si usano. Il punto su cui vi voglio mettere in guardia è che alcune di queste cocas hanno l'ingrediente segreto. Voi vedete una bella spianata dorata e croccante cosparsa di zucchero e pinoli e pensate " mmmh che buon dolce!".
Lo addentate con foga e poi sentite qualcosa scricchiolarvi fra i denti: quando vi renderete conto che non sono i pinoli, sappiate che la risposta giusta è la numero 2.
Sono ciccioli di maiale, che qui chiamano chicharrones o llardons in catalano.

5. Il sapone intimo, questa rarità.

Disagio già vissuto anche in Francia, e sicuramente pane quotidiano per molti expat, l'assenza generalizzata di un sapone intimo degno di questo nome nei banchi del supermercato potrebbe destabilizzarvi. Troneggiano vittoriose le salviette umidificate. Quando ho provato a chiedere ad alcun amiche locali dove compravano il loro sapone intimo, la risposta è stata un occhio a punto di domanda e la sentenza " ma veramente uso il sapone doccia". Secondo altre usarlo farebbe male, troppo irritante. E vedendo gli ingredienti delle poche marche disponibili al super non mi stupisce, parabeni e siliconi come se piovesse. Ok, no panic. Premetto che io sul tema sono MOLTO selettiva, quindi certe grandi marche che vanno alla grande anche in Italia per me sono comunque off-limits. Il buon sapone intimo comunque esiste, basta cercarlo in farmacia ed essere disposte a pagare un pochino di più che in Italia. Ma ne va del nostro PH intimo, no? O almeno, così ci hanno sempre insegnato...
Fatto sta che a certe abitudini è difficile rinunciare, e infatti nel bagaglio di mia madre quando viene a trovarmi, il sapone intimo non manca mai.

6. Cucarachas, regine di Barcellona

Secondo una voce popolare, Barcellona si reggerebbe su un sottosuolo di cucarachas, le tanto odiate blatte, dette anche comunemente cucas. Non c'è abitante di Barcellona che non se ne sia ritrovata almeno una in casa, almeno una volta (non credete a chi lo nega). Non si tratta di una piaga del solo centro storico o del barrio della Barceloneta: anche ai piani alti di Barcellona camminano le cucas che cercheranno di valicare i confini di casa vostra. Passato l'infarto della prima volta in cui vi ritroverete una di loro ad aspettarvi sulla porta di casa, l'importante è correre ai ripari subito. I metodi classici della fumigazione con lo spray per insetti non funzionano, o meglio, risolvono il problema sul momento ma non vi mettono al riparto da incontri futuri. Quindi la cosa più efficace da fare, e che per me sta funzionando con successo da due anni, è il gel da iniettare con l'apposita siringa negli angoli reconditi e non della casa. Da quando l'ho scoperto non mi manca mai, è la mia arma da combattimento, perché crea un limite invalicabile per le cucas: e se osano superarlo, moriranno nel giro di pochi minuti. È stata la mia vittoria, perché dopo il trauma della prima volta non riuscivo più a dormire per la paura di trovarne un'altra in giro per casa.

7 cose da sapere quando vivi a Barcellona

E vivo al quarto piano, cosa che dovrebbe scoraggiarle. Il posto peggiore in cui vivere se siete persone che perdono il sonno al pensiero delle blatte, è il piano terra (i famosi bajos de Barcelona). Evitateli come la peste.

7. Le stanze con vista al patio interior

Sto pensando a un post approfondito sull'argomento, ma anticipo qui. Trovare un bell'appartamento in cui vivere a Barcellona non è facilissimo, e uno dei motivi principali è che nell 70% dei casi (azzardo) almeno una parte della casa non sarà esposta alla luce naturale. Se le congiunzioni astrali vi dicono bene, la camera da letto è sistemata nella parte soleggiata, altrimenti ho visto decine di appartamenti in cui la stanza da letto era quella che dava al patio interior. Ho pure vissuto in una di queste per 3 mesi. Odori di fritto che risalivano dalla corte interna e rumori di vita altrui a qualsiasi ora del giorno e della notte, direttamente al tuo capezzale.
Poi ci sono gli appartamenti della Barcellona degli antichi fasti, quelli dell'Eixample Izquierdo per esempio, che hanno il suo fascino: soffitti alti, a volte affrescati, pavimenti piastrellati con le colorate baldosas catalanas, finestre grandi con infissi di legno da cui fischiano gli spifferi. Ho semi-vissuto pure in uno di questi, che aveva le sue due buone stanze al buio. Per me che ho bisogno di sole la mattina è un po' un patimento, ma non ci si muore. Peggio sarebbe l'appartamento totalmente interior, come alcuni del barrio Gótic o del Born: lì non c'è speranza. Lampadine accese dalle prime ore del giorno, una vita sotto luci a incandescenza. Non il mio stile, ma se volete vivere nel centro più storico di Barcellona, è quello che potrebbe costarvi.

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Vivete anche voi a Barcellona oppure la conoscete bene e avete altre idee su quello che si dovrebbe assolutamente sapere quando si viene a vivere qui? Aggiungete i vostri punti!

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Giulia. Trent'anni e qualcosa, dopo una separazione e molti traslochi, ora vivo in una scatola di fiammiferi di fronte al mare di Barcellona (♥). Ogni tanto riempio uno zaino e vado a esplorare il mondo. Se sono ben accompagnata ne sono felice, altrimenti cammino benissimo da sola. Per avere più dettagli clicca qui.

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