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7 PER L'INFINITO CONTRO I MOSTRI SPAZIALI (aka Horror of the Blood Monsters)

Creato il 09 agosto 2011 da Pellicoledallabisso
7 PER L'INFINITO CONTRO I MOSTRI SPAZIALI (aka Horror of the Blood Monsters)Di Al Adamson. Con John Carradine, Robert Dix, Vicky Volante. USA/1970
"Ah, è molto triste vedere un mondo che muore"
Ecco, diciamo che considerare "7 per l'infinito contro i mostri spaziali" un film è una mossa quantomeno generosa. Più che altro è un guazzabuglio sconclusionato e delirante, realizzato senza un dollaro e senza il minimo di impegno e professionalità. Ne viene fuori una pellicola dall'abisso che sa regalare momenti di pura ilarità, come lunghi periodi di stasi annichilente e di sequenze ripetute fino allo sfinimento.
Il "film" si apre con un incipit secondo il quale i vampiri della terra stanno colonizzando il pianeta uccidendo tutti gli umani. Per fermare questa mattanza, viene organizzata una spedizione sul pianeta natale degli stessi vampiri per toglierli di mezzo una volta per tutte. Quest'ultima parte l'ho capita leggendo la sinossi su internet, perchè in realtà nel film questo passaggio non viene minimamente spiegato, tanto più che nessuno farà più cenno ai vampiri sulla terra, rendendo il prologo totalmente insensato e inutile.
La spedizione spaziale su un'astronava di cartone con delle sdraio di legno, è formata dal vecchio professore John Carradine, una serie di tizi indistinguibili e una biondona con la faccia anni '70 che mostra un pò di tette dalla scollatura. Tutto l'equipaggio è vestito con una bella e pratica tuta spaziale di tela marrone e un foulard blu al collo. "Dopo un lungo viaggio cosmico" e qualche incidentello, i nostri arrivano sul pianeta chiamato Astrogeos, che guarda caso è uguale alla terra e che non necessita di tute spaziali. Per ragioni totalmente oscure, il professore esperto di tutto rimane sull'astronave a combattere delle guerre stellari, mentre i valenti piloti scenderanno a cazzeggiare sul pianeta. Su di esso, due tribù nemiche (una buona e una cattiva con i denti da vampiro) si massacrano da tempo immemore. Assisteremo dunque a delle interminabili e tediosissime sequenze di questi pseudo selvaggi in mutande di pelo che si prendono a legnate con clave di plastica. Questo, finchè l'equipaggio non trae in salvo una ragazza con un costume bianco, che grazie al magnifico siero psicotico (o qualcosa del genere), si mette a parlare italiano spiegando tutta la storia per filo e per segno. L'aliena fraternizzerà con uno degli esploratori, ma chissà perchè, ma a quello viene mal di testa, sviene, viene portato sull'astronave che torna sulla terra, lasciando la povera ragazza al suo destino di essere vampirizzata. Questo è a grandi linee ciò che succede.
Le vere chicche del film però sono altre: i cattivi spaziali (non so chi) hanno il potere di far cambiare colore all'astmosfera del pianeta; ciò vuol dire che il buon Al Adamson si diverte a modificare continuamente colore del filtro della fotografia, passando dal rosso, al giallo, al verde, al blu rendendo oltremodo faticoso continuare la visione del film senza attacchi epilettici e rendendo chiaro l'uso di sostanze psicotrope da parte del suddetto regista. Essendo come detto, pazzo, povero e drogato, Adamson ha anche saccheggiato delle immagini di vecchi telefilm di fantascienza, propinandoci senza alcuna logica e con frequenza indicibile, le stesse quattro o cinque scene di spremiagrumi che volano nello spazio, di astronavine giocattolo che partono da qualche pseudo-base, esplosioni e botti vari, il tutto corredato da delle incomprensibili voci fuori campo che cianciano di flotte guerriere, imperi spaziali, guerre e guerre continue. Il tutto per far credere che il professore rimasto sulla sdraio dell'astronave stia combattendo un incredibile lotta spaziale. Come, perchè e contro di chi, è del tutto incomprensibile.
Dulcis in fundo, su Astrogeos il buon Al Adamson ci piazza delle creature primitive casuali, sovrapponendo immagini rubate a chissà chi di brontosauri, mammuth, lucertoloni e godzilla. Degni di menzione anche degli spettacolari uomini granchio (praticamente il dottor Zoidberg di Futurama) che vengono fuori dal fiume e anche degli uomini pipistrello nelle caverne.
Sicuramente sto dimenticando qualcosa, ma raccapezzarsi tra l'infinito nugolo di stronzate di questo film, vi assicuro che non è facile. Memorabile il finale rabberciato in tre secondi con la spettacolare frase ad effetto che apre la recensione.
Non trash, di più.
Recensito da: Vidur

VOTI:
TRASH: 91/100
Noia: 78/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 98/100
Incapacità degli attori: 66/100


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