Magazine

#8 Horror Nights: Le streghe di Salem – Rob Zombie

Creato il 22 ottobre 2013 da Linda Ferrando

978-88-541-5352-3

Se siete facilmente impressionabili, avete paura del sangue, aborrite la vista di squarci, budella, intestini ma soprattutto vi fanno impressione le streghe e l’adorazione di Satana, state pure lontani da questo libro, non fa decisamente per voi.

A tutti gli altri, se ne rimangono, dico subito che finalmente ho provato davvero Paura durante la lettura e proprio per questo il post sarà più lungo del solito. Devo ammettere che prima ho visto il film, sempre del mitico Rob Zombie – di cui sono fan innanzitutto per la musica, in secondo luogo per i suoi film horror malatissimi e da oggi per il suo esordio letterario – che mi è piaciuto ma con qualche riserva. Scopro poi per caso online che esiste anche il romanzo scritto da Rob (in collaborazione con Brian K. Evenson). Devo averlo. Appena entrato in mio possesso l’ho inziato e non mi sono più staccata!

lords

Il titolo originale è Lords of Salem cosa che ha evidentemente creato qualche problema di traduzione.

Partiamo dallo stile: semplice, pulito, senza nulla da togliere e nulla da aggiungere. Pare che la storia ci venga raccontata così come viene, senza perdersi in inutili fronzoli e senza raggiri; secondo me, il modo migliore per spaventare il lettore è proprio questo, puntare tutto sulla trama, senza distrazioni. Con me ha funzionato. Ho poi apprezzato moltissimo il sapiente spostamento del punto di vista, sempre onnisciente, ma che varia seguendo da vicino diversi protagonisti principali e secondari. Anche questo è un ottimo metodo per non far perdere l’attenzione al lettore.

TRAMA (sì questa volta la scrivo pure io). Il romanzo si apre nel 1692 a Salem, Massachusett, in una capanna fatiscente nei pressi del bosco. Vediamo la scena attraverso gli occhi di una povera donna incinta che legata e immobilizzata viene uccisa nel prendere il neonato dalla sua pancia e sacrificarlo in onore del signore delle tenebre. È in mezzo a queste figure nude e sporche che compare Margaret Morgan, la vera protagonista del libro. La Strega da cui tutto comincia. Il giudice Mather e il reverendo Hawthorne – con l’aiuto di due taglialegna/cacciatori sviluppati più fisicamente che nell’intelletto – si recano sul posto del sabba, processano le streghe torturandole e infine le bruciano. Margaret Morgan prima di morire lancia la maledizione sugli eredi dei presenti e in particolar modo su Hawthorne. Stesso luogo, ai giorni nostri. Conosciamo Heidi Hawthorne, dj radiofonica a cui arriva uno strano vinile marchiato da un inquietante simbolo…

22458_ppl

Heidi, interpretata nel film da Sheri Moon Zombie, all’inizio della sua trasformazione.

Il vero punto forte sta nel limbo in cui Heidi viene catapultata, un misto di sogno e realtà condito da orribili visioni, allucinazioni visive, uditive e tattili che rendono dubbia la loro effettiva natura psicologica. Come Heidi, inizialmente anche il lettore crede che no, non può essere successo, fino ad arrivare alla consapevolezza che qualcosa di strano stia succedendo davvero. Il maligno si insinua sempre più all’interno del bel corpo tatuato di Heidi, fino a farlo diventare un semplice burattino tra le sue dita.

L’incredibile finale, che inizia con l’aprirsi di un sipario rosso sangue, supera di per sè tutte le pagine precedenti in un trionfo di violenza e morte che metterebbe a tacere chiunque.

lords1

Una scena del film ambientata nel famigerato appartamento n. 5.

Ed è così che in un attimo quasi 400 pagine di libro volano via. Impossibile riuscire a fermarsi, devi sapere come va a finire (anche se hai già visto il film) e la notte chiudi gli occhi chiedendoti se nel buio pesto della tua stanza non ci siano altre creature a spiarti, pronte a renderti schiavo della tua stessa mente.

Voto: ★★★★✰ e mezza!
Livello di paura: ☠ ☠ ☠

«Quella è la linea della vita?», chiese Heidi. «No», rispose Megan. «È quella del destino. È l’unica linea che mi interessa. La durata della tua vita è irrilevante. Ciò che importa è quello che fai con il tempo che hai a disposizione.»



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog