Magazine Cinema

99 Homes: ‘La faccia triste dell’America’

Creato il 29 agosto 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

commento di Elisabetta Bartucca

Summary:

99 Homes: ‘La faccia triste dell’America’ – La Recensione

L’America che piange i suoi figli, il sogno a stelle e a strisce che si infrange su quelle 99 case del titolo del film di Ramin Bahrani, presentato in concorso nella terza giornata di festival.
La 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica sancisce la fine dell’American Dream con un ritratto lucido e disincantato, che rispettando la tradizione dell’ action movie sbatte in faccia vissuti, vittime e carnefici della grande bolla immobiliare del 2008.
Sommersi e salvati, speculatori e senza tetto: il regista di origini iraniane, al Lido per la terza volta dopo aver ‘sporcato’ l’allora idolo delle teenager Zac Efron con “At any price”, affida il racconto della crisi e delle sue conseguenze ad una storia comune a molte famiglie statunitensi, sfrattate dalle proprie case all’indomani della crisi dei mutui subprime.

11449-99_Homes_1

A Orlando in Florida lo stesso destino tocca a Dennis Nash (Andrew Garfield), un onesto operaio costretto a vivere in un motel con sua madre e suo figlio dopo aver perso casa, pignorata dall’agente immobiliare Mike Carver (Michael Shannon). Una discesa agli inferi che si fermerà solo quando Mike gli offrirà di lavorare per lui sfrattando altre famiglie.
Un disperato Nash si ritroverà così a dover stringere un patto con il diavolo per riacquistare la casa dove è nato e cresciuto, fino al giorno in cui gli eventi lo spingeranno a dover decidere tra la possibilità di redimersi e quella di continuare a essere il braccio destro del suo stesso aguzzino.
Ma la forza di “99 Homes” sono i volti dolenti, disperati o ingenuamente fiduciosi che su quella soglia, nell’ultima disgraziata manciata di secondi prima di lasciare tutto, qualcosa possa miracolosamente cambiare, sono le storie raccontate da Bahrani attraverso piani ravvicinati e movimenti di macchina a mano che indugiano e si fanno impunemente strada tra gli oggetti, il dolore e il vissuto di quelle case.
Scatole vuote, violentate, sviscerate. Come del resto i due protagonisti, ambedue vittime di un sistema che corrompe, inaridisce, vizia a meno di una redenzione che il regista affida alla parte finale del film.
Bahrani entra nelle vite dei protagonisti, le spia da vicino, ne scopre la dimensione emotiva, le sfumature, le contraddizioni, lasciando allo spettatore il dovere morale di riflettere, chiedere, interrogarsi e imparare che forse cambiare è possibile.
99 Homes” si candida così a conquistare un posto nel palmares di questa Mostra e chissà che non sia proprio con una Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, come farebbe subodorare la performance di uno Shannon granitico, super-cattivo, spietatamente cinico e a suo modo anche lui un sopravvissuto tra i tanti.
Chapeau.

di Elisabetta Bartucca per Oggialcinema.net


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :