Venerdì 5 dicembre nel principale centro sociale di Torino, l’Askatasuna, i 99 Posse e Rosario dello Iacovo hanno presentato una biografia atipica con il nuovo libro “Curre Curre Guagliò- Storie dei 99 Posse“.
Rosario dello Iacovo è l’autore del libro e storico manager della band. Negli anni è stato curatore dei concerti, della pagina facebook e soprattutto compagno di lotta e grande amico del gruppo. Alla presentazione è poi seguita un’energica esibizione live.
Con le sue “Storie dei 99 Posse” lo scrittore ha ripercorso lo scenario musicale italiano degli anni ’80. Il racconto ha toccato anche la storia di movimenti studenteschi, come quello della Pantera, e il fenomeno musicale delle posse. “Storie” poiché, come afferma l’autore, non ne sarebbe bastata una sola per raccogliere tutti gli aneddoti, le diverse provenienze, i gusti musicali e le influenze di ognuno dei membri, che hanno portato il gruppo napoletano a essere ciò che è adesso, dal punto di vista musicale e politico. Prima gli anni ’70 del sogno rivoluzionario, poi gli anni ’80 della resistenza, da quando Luca Persico,’O Zulù, ancora studente, collaborava con la radio del coordinamento studentesco di Napoli. Poi gli anni ’90, quando durante l’occupazione dell’Officina 99 la tendenza erano diventati loro: i 99 Posse, affiancati da gruppi come Banda Bassotti, Bisca e Almamegretta. Stava iniziando una svolta nella musica popolare italiana.
I diritti della fotografia sono riservati a Maria Elisa Bonaudi
L’impegno nelle lotte sociali è una costante per il gruppo: anche quando non partecipano in prima persona la loro musica fa da colonna sonora. I temi forti dei loro testi sono bilanciati dalla semplicità e dall’immediatezza della musica e, per alleggerire il tutto, viene aggiunta molta ironia e qualche provocazione. Nei testi trovano spazio la rabbia e la voce degli emarginati, degli sfruttati, di una realtà di periferia. Quello di cui ci parlano è un “Sud del mondo” non strettamente geografico, le linee di confine sono presenti anche all’interno di una stessa città. Barriera di Milano a Torino o Quarto Oggiaro a Milano sono esempi lampanti della marcata separazione e ghettizzazione. L’attenzione verso i problemi legati al meridione non va intesa come un “leghismo rovesciato”: infatti, il senso di comunità e appartenenza che ha legato negli anni i 99 Posse al pubblico di tutta Italia va oltre il semplice fattore territoriale, fa riferimento a un comune sentire ideologico.
All’apice del successo, nel 2005, giunge la notizia dello scioglimento definitivo dei 99 Posse. Quattro anni dopo, il 18 luglio 2009, l’occasione per la reunion sarà il concerto in solidarietà ai 21 studenti attivisti arrestati in seguito al G8 a Torino. La partecipazione del gruppo al completo attira molta più attenzione del coinvolgimento di alcuni dei singoli membri: così, nell’affollatissima Piazza del Gesù di Napoli, ‘O Zulù, Marco Messina, JRM e Sacha Ricci sono tornati a esibirsi.
E’ stato grande lo stupore, da parte dei 99 Posse, nel vedere che a seguirli non erano più solo i nostalgici che avevano fatto parte della cerchia ristretta dell’underground degli anni ’90, ma anche i giovani, la nuova generazione, cui la loro musica ha insegnato molto. I ragazzi imparavano i testi, suonavano le canzoni con le loro chitarre, facevano risuonare i pezzi nelle casse delle camionette durante le loro manifestazioni e occupazioni. Anche grazie a questo continuo riuso della loro musica, il gruppo ha riacquistato la speranza di un nuovo percorso e, vent’anni dopo il primo album, ne esce la nuova versione 2.0, con le collaborazioni di J-Ax, Caparezza, Samuel dei Subsonica e molti altri. Sebbene la situazione sia per molti versi cambiata, si può dire che i “Cattivi Guagliuni” corrono ancora.
La serata si conclude infine con un grido all’unisono: “El pueblo unido jamàs serà vencido“.
Tags:99 Posse,askatasuna,torino
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake