Magazine Diario personale

A 742.953 spacciatori piace questo elemento

Da Zeroschiuma

A 742.953 spacciatori piace questo elementoSono giorni che ripeto: dai, Es', scrivi 'sto benedetto post e non rompere i coglioni, ma poi succede sempre qualcosa che me lo impedisce. Potrei continuare a rimandare anche adesso, visto che sto mangiando dell'ottimo cioccolato alla fragola avanzato, ma sono una donnina precisa ed ordinata e allora scriverò e basta, senza un lamento di più. Però, per prima cosa, devo assicurarmi di non parlare di mia sorella alla quale hanno succhiato via la cistifellea, né delle notti in ospedale, né di  Nani ka tondemonai (diciamo solo che sono arrivata al terzo capitolo e che ho intenzione e di andare avanti e di scrivere un breve saggio per spiegare a quegli ingrati dei miei lettori quanta fuckin' fatica sto facendo per scriverla, dannazione) o del lavoro. Mi scoccio di parlare di lavoro. E mi scoccio anche di andarci al lavoro!  Non so perché, ma mi sembra bello essere a casa. Sì, lo so che la domenica pomeriggio è sempre bella a causa dei lividi come souvenir del sabato notte, per il vino rosso e per la mia famiglia riunita, ma oggi è bella anche per il sole, per mio padre che è felice per la partita, per mia mamma che fa le faccende senza lamentarsene, per mio fratello che è via e per mia sorella che è tornata. E per me in pigiama, anche, coi capelli puliti a capire come fare per trovare la forza per uscire a prendere i filtri per il drum che son finiti 'sta notte.  Devo preparare tre esami, devo scrivere il quarto capitolo di  Nani ka tondemonai ambientato interamente a casa Uchiha (tanto per cambiare sono in fissa con 'sti Uchiha), devo trovare il tempo per dare lezione ad un quinto bambino, devo spendere cento euro per me stessa tra vestiti, plugs ed accessori per la primavera, devo fare questo dannato tatuaggio che rimando da quasi un anno e, soprattutto, devo rimettermi in piedi. La fase lunare è agli sgoccioli. Ma passerà; persino se ho finito per parlare precisamente delle cose delle quali non mi andava di parlare. Persino se ho sonno ma mi tocca spolverare camera mia mentre Mariachiara si dispera al telefono.  Ce la posso fare. Ce la devo fare. Non avrete la mia pelle, bastardi.

 


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