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A braccetto con il destino: Wapi Patum, Angkor in miniatura!

Creato il 21 novembre 2012 da Italianoabangkok @BeingAndrea
  • Sorry, where is the Museum

    Nessun museo nel raggio di 50 km? Ma come? Non sono a Amphoe Sahatsakhan? Ma alla signorina che mi ha venduto il biglietto dell’autobus*** ho spiegato bene che volevo vedere il Museo dei Dinosauri. Mi sono anche prodigato in una performance teatrale con imitazione di un tirannosauro degno di Jurassic Park!

    Probabilmente le mie scarse qualità d’attore sono completamente scomparse con il tempo e la poverina alla biglietteria avrà pensato che stessi facendo la rivisitazione storica della battaglia avvenuta fra il regno di Siam e quello Khmer per contendersi queste fertili terre visto che invece di mandarmi a Changwat Kalasin o a Amphoe Sahatsakhan mi ha spedito a Amphoe Wapi Patum. Sarà colpa di quell’Amphoe che s’è creata la confusione?

    Wapi Pathum - วาปีปทุม significa letteralmente Palude dei Gigli.

    A braccetto con il destino: Wapi Patum, Angkor in miniatura!

    Fiori di loto

    Nessun altro nome sarebbe stato più azzeccato per questo distretto confinante con Kalasin: tutta la zona è ricca di stagni e fiumiciattoli dove fiori di loto e gigli selvatici crescono spontaneamente regalando al paesaggio colori incantevoli.

    Visto che era troppo tardi per protestare con l’addetta alla biglietteria e che i cartelloni attaccati all’ingresso dell’unico resort (e chiamarlo così è davvero esagerare) sembravano promettere una giornata di escursioni interessanti ho deciso di prendere sotto braccio il destino e lasciarmi condurre alla scoperta di tutto quello che Wapi Patum ha da offrire ad un turista.

    A braccetto con il destino: Wapi Patum, Angkor in miniatura!

    Un materasso su un muretto e il resort è fatto! Welcome to Isaan…

    Lasciato lo zaino in camera ho fatto il programma che con tutta calma mi avrebbe portato alla sera: un salto all’Isan Cultural and Art Center per raccogliere un minimo di informazioni e poi a Phrathat Nadun, Ku Santarat e Ku Mahathat per concludere il giro al lago di Bueng Bon per il tramonto.

    Ovviamente per effettuare gli spostamenti ho noleggiato per 200 baht uno scooter scassatissimo ma che mi ha permesso di non dover fare affidamento sui bus locali. Trovare il centro culturale è stato più difficile del previsto (si trova accanto al Rajabhat Institute Mahasarakham ma non ci sono indicazioni) ma è stato utile per scoprire che in questa zona durante il regno del re Chaiya Woraman VII, l’ultimo imperatore del regno Khmer, vennero eretti numerosi templi le cui rovine sono ancora visibili in diverse aree archeologiche.

    A braccetto con il destino: Wapi Patum, Angkor in miniatura!

    Un trenino tutto per me

    Arrivato a Phrathat Nadun mi sono concesso, prima di visitare il complesso religioso, il lusso di noleggiare il trenino/bus turistico che per 30 baht mi ha portato a fare il giro della zona. Fra l’VIII e il X sec. d.C. Phra That Nadun (aperto tutti i giorni e con ingresso libero) venne costruito per ospitare le reliquie di Buddha trovate in una piccola pagoda nelle vicinanze dell’attuale tempio. Il parco che circonda la struttura centrale è molto grande e ben curato: ospita ogni anno un festival che attira gente da tutta la provincia in cui stand gastronomici e concerti intrattengono per oltre 3 settimane la gente del posto.

    A braccetto con il destino: Wapi Patum, Angkor in miniatura!

    Pagoda centrale

    A braccetto con il destino: Wapi Patum, Angkor in miniatura!

    A braccetto con il destino: Wapi Patum, Angkor in miniatura!

    A braccetto con il destino: Wapi Patum, Angkor in miniatura!

    Subito alle spalle della recinzione del complesso di Phra That Nadun è possibile visitare (sempre senza spendere un singolo baht) la ricostruzione di un villaggio Isaan tradizionale con i diversi edifici, tutti in legno, adibiti alle diverse attività della vita quotidiana nel nordest della Thailandia, dalla lavorazione e tessitura della seta alla pesca, dalla raccolta del riso alle varie fasi della sua lavorazione e conservazione. Una passeggiata rilassante fra piccoli edifici in legno senza incontrare nessuno.

    A braccetto con il destino: Wapi Patum, Angkor in miniatura!

    Tipica abitazione in legno tek

    In tutta la zona ci sono numerosi piccoli ristoranti aperti solitamente dall’alba fino a prima serata - durante questa stagione però alcuni sono chiusi visto che camerieri e cuochi sono impegnati nella mietitura del riso, attività principale in tutto l’Isaan. Nonostante il caldo non potevo lasciarmi sfuggire l’opportunità di provare il ristorante tanto decantato dalla proprietaria del resort: subito accanto all’unico supermercato (Tesco Lotus Express sulla strada principale di Wapi Patum), nascosto da una recinzione di bambù, una simpatica signora gestisce 5 tavoli con un foro al centro e, senza un menù da cui ordinare, porta il bracere su cui cucinare carne e verdure.

    A braccetto con il destino: Wapi Patum, Angkor in miniatura!

    Bracere, verdure e carne per un BBQ direttamente a tavola

    Dopo pranzo, in pochi minuti di scooter, sono arrivato all’attrazione turistica principale di Wapi Patum: Ku Santarat!

    A braccetto con il destino: Wapi Patum, Angkor in miniatura!

    Sito archeologico di Ku Santarat

    Insieme al poco distante Ku Mahathat, Ku Santarat rappresenta un complesso di rovine dei templi Khmer costruiti in questa zona intorno al 1100 d.C., realizzati in pietra arenaria rossastra a forma di tenda quadrata.

    Non nego di essermi emozionato.

    Per chi ha avuto la fortuna di visitare il complesso di Angkor Wat in Cambogia queste rovine possono sembrare nulla, è vero. Eppure, essere solo nell’esplorazione, essere l’unico sul sito (a parte una coppia di bufali e un monaco seduto sotto un albero in lontananza) mi ha fatto sentire un po’ pioniere. Certo è che se arrivasse l’UNESCO, venisse fatto pagare un biglietto d’ingresso (perché anche in questo caso tutto è assolutamente gratuito) e venissero costruiti tutt’attorno hotel e resort degni di questo nome, questo “villaggio” non sarebbe più un puntino sconosciuto sulla cartina della Thailandia. Ma in fondo, egoisticamente, preferisco che resti tale. Qui la gente ancora si sorprende nel vedere un “farang” e i prezzi sono davvero bassissimi per tutto.

    Per concludere degnamente questa giornata a braccetto con il destino mi sono fatto diversi km per arrivare a Bueng Bon, un ampio bacino con un perimetro di quasi 3 km di passeggiata. Arrivare poco prima del tramonto è stato un altro regalo dell’ignoto.

    A braccetto con il destino: Wapi Patum, Angkor in miniatura!

    Tramonto su Bueng Bon

    Forse per l’effetto sorpresa di chi non sa cosa aspettarsi o per la pace assoluta che caratterizza il parco che circonda il lago, forse per i colori del cielo che si rifletteva sull’acqua del lago o per la birretta & sprite che mi sono gustato seduto sul prato, quella che era iniziata come una disavventura si è rivelata alla fine una giornata davvero speciale.

    Avete mai cambiato programmi senza preavviso per un banale errore? Che dite? Ho fatto bene a non lasciarmi demoralizzare dal malinteso alla biglietteria a Mo Chit? In fondo, i dinosauri non sono in condizioni tali da poter scappare, no? Prima o poi il museo lo vedrò ma per il momento aver esplorato Wapi Patum è stato qualcosa di speciale.

    Questo è un altro aspetto rasserenante della natura: la sua immensa bellezza è lì per tutti. Nessuno può pensare di portarsi a casa un’alba o un tramonto.
    Tiziano Terzani

    Posted 28 minutes ago

    Tags: Wapi Patum, Amphoe Wapi Patum, Phrathat Nadun, Ku Santarat, Ku Mahathat, Bueng Bon, Isaan,


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