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A letto con la scrittrice Coralba Capuani, Il cuore aspro del Sud, Butterfly Edizioni, maggio 2015

Da Gnoma
A letto con la scrittrice Coralba Capuani, Il cuore aspro del Sud, Butterfly Edizioni, maggio 2015  Stasera facciamo irruzione nella camera da letto di Coralba Capuani autrice de “Il cuore aspro del Sud”, Butterfly Edizioni, maggio 2015

Riassunto dell’opera: Siamo nel 1861, a San Donato al Monte, un paesino ubicato nell'entroterra abruzzese.  In questi luoghi impervi le storie di tre donne sono destinate a incontrarsi sullo sfondo di un’Italia appena unificata. La contessa Lucretia, vedova, vive sola con la sua inserviente Imelda. Giovani briganti si nascondono tra i monti per impedire l’arrivo dei piemontesi e il loro capo è Nicola, promesso sposo di Ada, una giovane abitante di San Donato. Intanto il tenente Corrado, originario del Nord, si stabilisce al paese prendendo il posto del defunto marito di Lucretia. Le loro storie sono destinate a incrociarsi in seguito a un traumatico evento: il tentato omicidio ai danni di Imelda. Che cosa nasconde questa donna dall’apparenza così impeccabile? Tra amori indelebili e passioni inconfessabili, si delinea una storia nella Storia che porterà il lettore in un viaggio ai più sconosciuto e che, sono certa, non potrà lasciarli indifferenti. Per acquistarlo e leggere le recensioni cliccate qui sotto:
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Link Editore:
https://autoributterflyedizioni.wordpress.com/coralba-capuani/
INTERVISTA in camera da letto:
Comoda. Assolutamente comoda. Niente completini frou frou e la sola idea di dormire mezza nuda in pieno inverno mi fa gelare i piedi!!! So che non sarà molto sexy e forse mi rovinerò la reputazione, ma, d'inverno, un bel pigiamone di pile orso polare dentro e pelliccia di mammut fuori non me lo leva proprio nessuno. Per non parlare dei calzettoni di lana caprina uomo-repellenti: se un uomo ti vede conciata così ti schifa a vita! :-D Però d'estate no, lì si dorme in tutta libertà. O quasi.
Di solito rifletto per un po'. Mi abbandono al dormiveglia e lascio i pensieri liberi di vagare. Spesso ripenso a ciò che ho scritto o dovrei scrivere, alle esperienze vissute, ai discorsi ascoltati che, a volte, diventano spunto per nuovi romanzi. Se un'idea è buona viene a "tormentarmi" proprio in questo momento. Non mi lascia in pace e si ripete come fosse la scena di un film finché mi tocca alzarmi per prendere appunti!
Di solito non mi sveglio di notte, al massimo all'alba, soprattutto quando i miei gatti decidono che è ora di farmi alzare dal letto. Le rare volte in cui mi è capitato di svegliarmi nel cuore della notte, mi sono messa a scrivere o leggere, però non è che sia tanto lucida…
Ada aveva dovuto aspettare più di un'ora il ritorno dell'unico cerusico della zona che, spesso e volentieri, si riciclava anche come veterinario. La moglie dell'uomo le aveva riferito che il marito era uscito da un pezzo per recarsi in una masseria della zona per aiutare a far nascere un vitellino in difficoltà. Quindi l'aveva fatta accomodare nell'atrio dello studio, certa che il marito sarebbe rincasato a breve. Ma il parto si era rivelato più complicato del previsto; il vitellino era nato morto e poi era toccato anche alla madre, spirata subito dopo averlo dato alla luce. Da qui era scaturita una lunga discussione con il proprietario terriero che aveva accusato l'uomo di essere un incapace, un veterinario della domenica – cosa non molto lontana dalla verità in effetti. Così Ada aveva finito per passare il tempo osservando i marmi lucidi dell'ampia scalinata, nonché i busti di alcuni personaggi importanti che lei non aveva mai sentito nominare, prima di veder rincasare il medico con la faccia stravolta – quasi avesse fatto contemporaneamente a cazzotti con la vacca, il vitellino e il padrone. Perciò non si azzardò a fiatare quando lo vide attraversare la sala d'ingresso sbuffando e imprecando come il peggior scaricatore di porto. Poi, quando l'uomo si fu deterso l'abbondante sudore appiccicato al faccione tipico di chi è abituato a mangiar carne tutti i giorni, una volta che si fu allisciato all'indietro i radi ciuffi brizzolati, Ada si avvicinò per spiegargli il motivo della sua visita. Non appena il medico capì che si trattava della contessa, afferrò per un braccio la ragazza e se la trascinò per la strada rimproverandola durante tutto il tragitto di non avergli detto prima che si trattava di una faccenda delicata come quella della vedova Mattei.
Per il secondo, invece, scelgo un pezzo dolce che accompagni il lettore nei sogni. Proprio la scintilla che ha dato l'avvio alla stesura del romanzo.
All’undicesimo rintocco della pendola, Lucretia appoggiò il lavoro a maglia stirandosi le pieghe del vestito di velluto nero, poi, prima di indossare il cappello, lanciò un’altra occhiata al quadrante pensando a Imelda. Quante volte l’aveva vista correre dalla cucina ancora con il grembiule indosso per avvertirla che era ora di andare e che, anzi, conveniva sbrigarsi prima che la chiesa si riempisse. La contessa si affrettò ad asciugare la lacrima che le stava appena spuntando e uscì. Una raffica gelida le sferzò il viso, perciò si avvolse il capo con la mantellina lasciando scoperti solo gli occhi. Quasi attratta dalla luce alzò lo sguardo verso il cielo terso: non c’era neanche una nuvola, solo il riverbero delle stelle e della luna che splendevano nitide. Così se ne restò con il naso in su a contemplare lo spettacolo perdendosi nei pensieri. Allora le tornarono in mente i movimenti delle laboriose mani di Imelda la sera della vigilia quando, lavorando la pasta, trasformava la massa informe in lunghi fili dritti oppure spezzati e corti. O, ancora, attorcigliati e sottili, oppure bombati e con una piccola incavatura nel mezzo realizzata con il pollice. Lei non ne era mai stata capace. Tante volte aveva provato a imitarla di nascosto ma il risultato – tanti piccoli pezzettini di massa senza forma, troppo sottili o spessi, collosi o duri – l’aveva fatta ben presto desistere. Certo, non poteva di sicuro immaginare che Imelda, trovando questi aborti dimenticati in un angolo nascosto della cucina al suo arrivo al mattino presto, quando lei dormiva ancora, li gettasse via con discrezione compiacendosi che la padrona l’ammirasse a tal punto da imitarla. Lucretia ritornò al presente attratta dal luccichio di una stella: quanto avrebbe voluto trovarsi lassù, in mezzo a quell'immensità, piuttosto che in questa realtà scipita e triste. Allora San Donato, le misere esistenze di tutti i suoi abitanti, la sua stessa vita, la morte del maresciallo, persino quello che era accaduto a Imelda le sembrarono cose così insignificanti…
Grazie per avermi concesso un’intervista così intima. Grazie a te, è stato bellissimo rispondere a queste domande, o, meglio, "sognare" a occhi aperti con te i e lettori. A letto con la scrittrice Coralba Capuani, Il cuore aspro del Sud, Butterfly Edizioni, maggio 2015
Titolo: Il cuore aspro del Sud
Autore: Coralba Capuani
Editore: Butterfly edizioni
Pubblicazione maggio 2015 Collana: Digital emotions Formato Kindle Pagine: 340 Prezzo: 2,99 Genere: storico
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