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A onor del vero - 2

Creato il 16 marzo 2011 da Giba1985
saviano3Uno non fa in tempo a fare un moderato apprezzamento a Roberto Saviano che dopo qualche giorno deve dargli torto. Ancora una volta Saviano ha parlato a sproposito, cercandosi di ergersi a paladino di un'altra causa (persa) issando ancora una volta il vessillo dell'antimafia. Questa volta è accaduto con le dimissioni di Gianni Riotta dalla direzione de Il Sole 24 Ore (da tempo in via Monterosa il clima era poco sereno) e a sottolinearlo è Nicola Borzi (di cui scrissi qui), ex membro del Cdr del quotidiano di Confindustria, in una lettera a Dagospia.
Se ieri Saviano ha detto:

«Mi dispiace molto che Gianni Riotta abbia deciso di lasciare il Sole24Ore perchè la sua direzione ha realizzato un giornale libero, con al centro la battaglia antimafia che una parte responsabile di Confindustria aveva deciso di combattere»
Oggi Borzi gli replica:
Non apprezzo per nulla invece Roberto Saviano quando, nella foga di dimostrarsi maître à penser all'altezza di tutte le questioni, si imbarca in discussioni e polemiche su argomenti dei quali non ha alcuna informazione diretta.

Le dichiarazioni di ieri di Saviano sulla passata direzione del "Sole 24 Ore" per mano di Gianni Riotta certificano la sua totale ignoranza su quanto è successo nell'ultimo biennio nel quotidiano dove lavoro.  (...)

Purtroppo per lo scrittore la sua eccessiva vicinanza a Riotta nuoce alla sua obiettività e distorce la prospettiva con cui racconta i fatti.

Il tono della "lotta antimafia" di Riotta è sempre stato a corrente alternata: forte con la criminalità "bassa", quella che strangola i commercianti col pizzo (specie se i commercianti in questione sono i suoi cugini della "Antica Focacceria San Francesco" di Palermo), debolissimo, quasi assente, con la criminalità "alta", quella dei colletti bianchi.

Se Saviano si fosse peritato di leggere i giornali avrebbe scoperto che proprio ieri "Il Fatto Quotidiano" riportava la notizia di uno scoop del collega del "Sole 24 Ore", Giuseppe Oddo (l'intervista a un banchiere siciliano che negli anni '80 incontrò Vito Ciancimino e Marcello Dell'Utri che chiedevano prestiti indicando come imprenditore di riferimento Silvio Berlusconi ) che non è stato mai pubblicato da Riotta sul "Sole".

Se Saviano avesse letto almeno il "Sole" del suo sodale Riotta, si sarebbe accorto che su questo giornale è stata realizzata la "santificazione" di un altro ex banchiere siciliano, Gerlando Micciché, che subito dopo l'omicidio del prefetto Dalla Chiesa, di sua moglie e di un agente di scorta per mano di mafia da vicedirettore del Banco di Sicilia sostenne che i banchieri non dovevano interrogarsi sulla provenienza dei capitali dei clienti.

I colleghi del "Sole" che si occupano di giudiziaria sanno bene quante volte i loro articoli sulla criminalità organizzata non hanno trovato spazio sulle pagine del quotidiano e sono stati costretti a pubblicarli sui loro blog. Lo strabismo di Saviano è ingiustificato e offensivo per chi lavora al "Sole 24 Ore" e in due anni ha subito la "cura" Riotta!

Ma c'è di più: quando Saviano scrive che "il fango insinua che con la direzione Riotta il Sole perdeva copie" fa un torto all'intelligenza dei lettori, offende noi che viviamo e lavoriamo in un'azienda in crisi (solo ieri sono stati pubblicati i risultati del bilancio 2010: 40 milioni di perdite dopo i 52 e mezzo del 2009), sputa sui 27mila piccoli risparmiatori che hanno visto il loro investimento in azioni del "Sole 24 Ore" decurtato del 75% da una gestione editoriale fallimentare. Non lo dico io: lo dicono i dati di diffusione di fonte aziendale, certificati dall'ADS, lo affermano i bilanci di una società quotata.

Se Saviano conosce altre cifre in grado di smentire quelle della nostra azienda, le pubblichi e dimostri che le cifre ufficiali sono false. Altrimenti stia zitto, perché si espone a legittime richieste di danni per aver sostenuto di fatto che i bilanci di una società quotata, la nostra, sarebbero fasulli.
Caro Saviano, "ne supra crepidam judicaret"!


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