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A proposito di Davis, la struggente melodia di Inside Llewyn Davis

Creato il 04 febbraio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

4 febbraio 2014 • Recensioni Film, Vetrina Cinema •

Il giudizio di Rosa Maiuccaro

Summary:

Intelligente, divertente, originale e profondamente malinconico. Tutto questo si può attribuire ad A Proposito di Davis (Inside Llewyn Davis), il nuovo capolavoro dei fratelli Coen (Il Grande Lebowski, Fargo, Non è un Paese per Vecchi), che ritroviamo in grande forma dopo quattro anni di assenza. La pellicola è basata sulla storia di Dave Van Ronk, musicista ed amico di Bob Dylan anche noto con l’appellativo di “il sindaco di McDouglas Street”. Ebbe una carriera molto sfortunata, rimase fuori dai grandi palchi ma è rimasto ben presente nella memoria di tutti i protagonisti della musica folk degli ultimi 40 anni. Un cast di talentuosissimi attori danno vita ad una sinfonia perfetta, orchestrata dalla coppia di cineasti più amata del panorama cinematografico americano. Il film è tratto in parte dalla biografia postuma The Mayor of McDouglas Street dedicata a Van Ronk, morto nel 2002.

Llewyn Davis (Oscar Isaac) è un giovane musicista squattrinato e depresso che cerca di farsi faticosamente strada nel mondo musicale della New York degli anni ’60. Nel corso di una settimana Llewyn vivrà momenti altalenanti e, sempre in compagnia della sua amata chitarra, si destreggerà da un appartamento ad un altro, dormendo sui divani e arrecando fastidio a tutti. Ha una relazione di amore/odio con un duo folk di successo, Jean e Jim (Carey Mulligan e Justin Timberlake) e fa amicizia con un’altra star folk di nome Al Cody (Adam Driver) la cui presenza si rivelerà esilarante durante la registrazione di “Hey Mr President”. La sua ultima chance sembra essere un’audizione a Chicago ma per arrivarci dovrà servirsi di altri due bizzarri personaggi interpretati da Garrett Hedlund e il grande John Goodman.

J.Timberlake e C.Mulligan in A Proposito di Davis

J.Timberlake e C.Mulligan in A Proposito di Davis

Joel ed Ethan Coen non smettono mai di stupirci. Questa volta è la musica che muove il loro cinema. Già vincitori del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes, i fratelli Coen sono lanciatissimi verso il trionfo ai Golden Globe (già tre candidature per miglior film, migliore attore protagonista e miglior canzone originale per Please Mr Kennedy) e agli Oscar dove non potranno non aggiudicarsi il premio per la migliore colonna sonora. A Proposito di Davis è sceneggiato brillantemente, recitato in modo sublime e girato superbamente. Una dolce, triste e divertente ballata che ci immerge senza sforzi nel mondo perduto della musica folk di quegli anni. Gli interludi musicali sono senza dubbio il valore aggiunto se non i protagonisti della pellicola stessa. Usciti dalla sala, non smetterete di canticchiare le hit della colonna sonora fino a data da destinarsi. Questa è sia la lettera d’amore dei fratelli Coen alla musica folk che il loro personale ritratto di un’America crudele e in evidente stato di crisi. Per metterli in scena i cineasti si rifanno al Woody Allen di Broadway Danny Rose ma anche al suo pungente sarcasmo e si possono perfino permettere di citare in modo giocoso un classico come Colazione da Tiffany.

Non potrà passare inosservata Carey Mulligan, che con la grazia che la contraddistingue, si fa apprezzare anche per la sua melodiosa voce. Nulla è però più gratificante sullo schermo della visione e dell’ascolto di un grande attore come Oscar Isaac che ci conduce attraverso la sua Odissea verso la disillusione ed il fallimento. Indimenticabili le note blues della sua chitarra mentre canta con la sua voce angelica “Hang Me, Oh Hang Me”. Isaac riesce nell’impresa di farci innamorare di un personaggio indifeso e, almeno apparentemente, improponibile. Tuttavia, la struggente malinconia di un uomo depresso per il modo in cui la mediocrità riesce a trionfare in questo mondo è motivo di fascino per i Coen. L’amore che coltivano da anni per personaggi controversi, spesso in oscillazione tra genialità e demenza, ed il clima – sia umano che climatico – gelido rappresentano ancora una volta la loro cifra stilistica. L’intenso piacere che la visione di questo film, a tratti devastante, suscita e la diabolica struttura narrativa lo rendono uno dei migliori della loro cinematografia.

Non ci resta che attendere il 20 febbraio 2014, quando A Proposito di Davis sbarcherà finalmente nelle sale italiane, distribuito dalla Lucky Red.

Di Rosa Maiuccaro per Oggialcinema.net

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