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“A proposito di Reiki” di Nilima

Da Risveglioedizioni
Risveglio Edizioni. Libri di Federico Bellini e Ambra Guerrucci. Spiritualità, Meditazione, Cosmologia, Filosofia, Civiltà Extraterrestri, Ufologia, Pubblicare un Libro Il testo che state per leggere è una testimonianza unica e sincera da parte di Nilima, una sannyasin di Osho, nonché madre di Ambra. In questo breve articolo ci racconta della sua esperienza di guarigione attraverso la pratica del Reiki, utilizzato nel corso degli anni attraverso un percorso spesso non facile, che le ha permesso di raggiungere una nuova consapevolezza, non solo delle sue innate capacità, ma anche della propria posizione in questo sconfinato Universo...
Salve! Sono... beh, ho molti nomi, ma quello che preferisco è Nilima, perché me lo ha dato il mio maestro (Osho) e mi fa sentire veramente un immenso cielo blu. Ho anche molti ruoli in questo gioco chiamato vita, ma quello che preferisco è quello di madre di Ambra, perché è il più divertente e ricco di soddisfazioni. Vorrei condividere una mia esperienza perché potrebbe essere utile a qualcuno. Conosco e pratico Reiki fin dal 1997. Il primo livello non posso descriverlo a parole, fu qualcosa di meraviglioso, mentre del secondo livello ricordo ancora l'entusiasmo, la gioia che provavo credendo di guarire il mondo. Per diversi anni Reiki fu una parte importante della mia vita e avevo risultati incredibili: ginocchia gonfie che si sgonfiavano sotto le mie mani, apparecchi guasti che riprendevano a funzionare, malesseri vari che si attenuavano o sparivano istantaneamente; usavo Reiki per ogni cosa e mi sentivo protetta e forte. Dopo qualche anno, però, arrivarono anche le prime delusioni: non tutti i trattamenti sortivano l'effetto sperato e cominciai a pensare che non funzionasse più come volevo io: decisi di farlo sempre meno e soprattutto meno agli altri. Non mi offrivo più quando vedevo qualche disarmonia per paura di restare delusa, dopotutto mio fratello era morto senza che riuscissi nemmeno ad alleviargli gli atroci dolori provocati dalla sua malattia, inoltre anche mia madre morì e io decisi di smettere di fare Reiki. Da qualche tempo però ho sentito la necessità di quel particolare calore che emana dalle mie mani che un tempo mi faceva piangere di gioia. Ho ripreso a farmi qualche trattamento e tutte le volte avverto strane sensazioni di pace, armonia e anche una nuova intuizione. Ho capito che Reiki è Amore e non è uno strumento al mio servizio, ma al contrario io sono lo strumento al suo servizio se sono disposta a lasciare fluire l'Amore liberamente. Anche quando faccio i trattamenti a distanza non chiedo più al Reiki di guarire le gambe o la schiena di mio padre, ma semplicemente gli chiedo di fluire attraverso di me e di inondarle di Amore. L'Amore sa cosa fare, sa cosa è meglio per la persona, l'oggetto o la situazione. Ora per me Reiki è semplicemente lasciar fluire e diffondere Amore e devo dire che i risultati sono migliorati oltre le mie aspettative. Forse, chiedendo, limitavo la forza del Reiki e con le mie aspettative la inibivo. Ora mi sto aprendo con fiducia verso quella che credo sia la più grande e inesauribile energie dell'Universo, quella che Giuliana Conforto chiama la forza elettrodebole: l'Amore. La cosa più bella è che ogni volta che faccio Reiki, un incredibile silenzio mi pervade e mi avvolge nutrendomi e donandomi un meraviglioso senso di serenità e di gioia. Abbraccio tutti con Amore, Nilima

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