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A quando i reality show in ambito sanitario?

Creato il 23 marzo 2011 da Dtosello

A quando i reality show in ambito sanitario?

biggest-loser.jpgSalutedomani.com segnala la campagna di marketing sociale: “1 Mission 1 Million: il pubblico decide con il voto come investire 1 milione per la prevenzione dell’ ictus correlato alla fibrillazione atriale”. “L’attrice Jane Seymour invita il pubblico a votare per i progetti più efficaci ad accrescere la consapevolezza del legame tra fibrillazione atriale (FA) e ictus. La fibrillazione atriale è la forma più comune di aritmia cardiaca e provoca fino a tre milioni di ictus all’anno in tutto il mondo. (…) Si possono votare 184 progetti 1 Mission 1 Million presentati da singoli individui, gruppi di pazienti, professionisti e da società scientifiche di 36 Paesi. Ogni progetto propone un diverso approccio per accrescere la coscienza sociale sull’ictus legato alla FA, attraverso ricerche scientifiche e programmi di screening o l’istituzione di network di gruppi di pazienti e siti web. Basta votare i progetti ritenuti più efficaci per accrescere la consapevolezza della FA sul sito: www.heartofstroke.it.”

La domanda nel titolo è provocatoria, ovviamente (anche se, sulla perdita di peso, già ci sono arrivati: nella foto due concorrenti di “The Biggest Loser“). Ma non intendo mettere in discussione l’importanza del tema o l’utilità di fare sensibilizzazione.

E’ che ricorrere al “televoto” su temi medici mi sembra un modo strumentale e pubblicitario di coinvolgere i cittadini, che rischia di banalizzare - e quindi depotenziare - il già difficile cammino verso una reale salute partecipata.

Magari mi sbaglio a evidenziare la scomoda - e, a mio avviso, indissolubile - relazione tra i mezzi e i fini (sa sempre un po’ di moralismo) così come, forse, il professor Altieri ha solo perso tempo a scrivere le 400 pagine di “Valutazione e partecipazione”. Dopo tutto la maggioranza ha sempre ragione. O no?

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