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A Roma workshop UEFA sulla situazione italiana: i club italiani neppure interpellati!

Creato il 28 febbraio 2012 da Calciodonne

il dubbio_thumb_medium250_298Workshop UEFA dedicato al calcio femminile dedicato soprattutto ai club e aperto ai club: I club italiani all'oscuro!
Leggendo l'articolo pubblicato sul sito ufficiale dell'UEFA  con mia grande sorpresa apprendo che l'ultimo workshop organizzato dall'UEFA sul calcio femminile era incentrato soprattutto sulla figura dei club e sullo sviluppo delle loro infrastrutture. Sempre dall'articolo che riporto integralmente si apprende che il  workshop svoltosi presso la sede dell'UEFA a Nyon era aperto alla partecipazione dei club e che tra gli interventi si cita quello della società olandese del FC Twente. Tra gli interventi delle federazioni vengono citate quella irlandese e islandese. Nessun accenno alla partecipazione italiana.
Mi chiedo e chiedo a chi ne sa qualcosa: chi ha rappresentato l'Italia? Perché i club italiani non ne sapevano nulla di questo workshop? Chi era tenuto ad informare i club italiani? Non è finita qui!

Si apprende dal sito ufficiale della FIGC che si è tenuto a Roma un workshop sullo sviluppo del calcio femminile con gli emissari inviati dall'UEFA  ( non si capisce se per iniziativa italiana o se mandati direttamente dall'UEFA). Anche in questo caso le società di serie A hanno appreso della riunione a cose avvenute dal sito della Federcalcio e nessuno si è premurato di chiedere una benché minima opinione ai club che fino a prova contraria dovrebbero essere l'anima del calcio femminile ( secondo l'UEFA). In compenso erano presenti tra gli altri il Presidente della Divisione calcio a 5 Tonelli, Cosentino per la LND, tutte brave persone ma che di calcio femminile con tutto il rispetto  non mi pare che ne mastichino molto e da molto tempo...

Mi chiedo: perché una componente fondamentale per l'esistenza e la sopravvivenza del calcio femminile in Italia è stata completamente tenuta all'oscuro di quanto sopra descritto?
Non si pretende di dare un contributo nelle decisioni, ma almeno venire interpellati ed essere posti nelle stesse condizioni degli altri club europei quantomeno nei rapporti con l'UEFA.
A pensar male si fa peccato ma...

Daniele Perina

A sostegno del calcio femminile

Pubblicato: Venerdì, 24 febbraio 2012, 15.47CET

L'ultimo workshop KISS, dedicato alla crescita del calcio femminile, si è concentrato sulle modalità per migliorare le infrastrutture dei club e per consolidare le fondamenta.

Consolidare le infrastrutture a livello di club e curare il calcio di base sono elementi chiave per consentire un ulteriore sviluppo del calcio femminile: questo è il messaggio del workshop UEFA svoltosi a Nyon.

Knowledge & Information Sharing Scenario (KISS) della UEFA ha organizzato il 21 e 22 febbraio l'ultimo seminario sull'evoluzione del calcio femminile. All'appuntamento hanno partecipato i rappresentanti delle federazioni nazionali, dei club e dell'organo di governo del calcio mondiale FIFA.

L'obiettivo del seminario era di stabilire modalità attraverso cui migliorare la qualità all'interno dei club in termini di gestione, finanziamenti, aspetti commerciali e infrastrutture.

I delegati hanno ascoltato in che modo le federazioni nazionali europee possono beneficiare del programma HatTrick della UEFA, che offre assistenza alle federazioni sparse per il continente. Il calcio femminile sta ricevendo nuova linfa dal programma UEFA dedicato allo sviluppo del calcio femminile (WFDP), avviato lo scorso anno e che, a partire da questa estate, comprende finanziamenti a lungo termine attraverso il programma HatTrick.

Il presidente della Commissione Calcio Femminile UEFA,  Karen Espelund, ha sollecitato le federazioni ad avvalersi dell'assistenza della UEFA per delineare progetti per il calcio di base o percorsi per far crescere le calciatrici, oltre che per migliorare le infrastrutture dei club. "Compete alle federazioni comprendere le necessità per aiutare a costruire club più forti. Il programma HatTrick è fatto su misura per soddisfare le esigenze delle federazioni. Molte federazioni dovrebbero avere almeno un progetto di base: abbiamo bisogno delle fondamenta per crescere".

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Karen Espelund ha spiegato inoltre che la strategia di sviluppo del calcio femminile delineata dalla UEFA contiene diverse priorità, per le quali la UEFA offrirà assistenza, conoscenze tecniche, consulenze e risorse. Le direttrici chiave di sviluppo sono comprese all'interno della strategia, e le federazioni sono tenute a seguire propri percorsi in base alle contingenze locali.

In particolare, incoraggiando le ragazze e le donne a essere coinvolte nel calcio  – come calciatrici, tecnici, amministratori, volontari o spettatori – si eleveranno gli standard e potranno essere concepite infrastrutture più efficienti non soltanto a livello di federazioni nazionali ma anche di club.

Numerose presentazioni hanno fornito esempi di crescita per il futuro. La Repubblica d'Irlanda ha lanciato di recente un campionato femminile nazionale. Il direttore esecutivo della federazione irlandese, John Delaney, ha illustrato la strada che ha condotto al varo: l'aiuto della UEFA, il sostegno delle parti in causa e degli sponsor, infrastrutture solide e la creazione di un piano di sviluppo nel 2006.

Da quando è stato presentato il progetto - il signor Delaney ha detto - il numero di giocatrici tesserate è salito da 10.000 a 23.000, più di 12.000 ragazze hanno preso parte al Soccer Sisters Programme, e si sono costituiti otto schemi per talenti emergenti. Un piano di sviluppo per calciatrici ha avuto risultati eccellenti: la nazionale femminile ha migliorato il suo ranking, e quella Under 17 è finita seconda agli Europei UEFA e ha raggiunto i quarti ai Mondiali FIFA nel 2010.

Klara Bjartmertz della Federcalcio islandese (KSÍ), ha presentato la strategia per il calcio femminile del suo paese – un grande esempio considerando che una nazione con 320.000 abitanti vanta una nazionale di primo livello. Ha detto che il sistema dei club è la chiave del successo, con bambine allenate sin da piccole e calciatrici che possono crescere in non meno di 100 centri sportivi. Ciò garantisce un grande serbatoio per la nazionale, ha detto. Inoltre è fondamentale anche il sostegno della KSÍ per quanto riguarda l'istruzione degli allenatori, gli impianti, il sistema delle competizioni e l'aiuto ai club per le infrastrutture.

I Paesi Bassi hanno dato il loro contributo al workshop. Mary Kok, a capo del calcio femminile del club FC Twente, ha fornito un esempio illuminante di come il lavoro intelligente ed efficiente abbia permesso al club, che ha formato una squadra femminile solo nel 2007, a vincere il campionato appena quattro anni più tardi. Bob van Oosterhout, sport marketing manager olandese, ha presentato la strategia di marketing utilizzata per attirare l'attenzione dei media, partner strategici e commerciali verso il campionato belga e olandese.

"C'è bisogno di strategie e idee, e di costruire i vari passi - ha concluso Karen Espelund -. Ho chiesto a federazioni e club di utilizzare elementi del progetto di sviluppo UEFA in base alle proprie situazioni nazionali. La UEFA è lì per aiutare, attraverso HatTrick, esperti di calcio femminile, esperti di marketing, esperti di calcio di base. Più si è precisi in dire cosa si ha bisogno dalla UEFA, più mirato è l'aiuto che si riceve".

Da www.uefa.com

FIGC-UEFA, WORKSHOP A ROMA SULLO SVILUPPO DEL CALCIO FEMMINILE IN ITALIA

ROMA 23/02/2012

Un workshop dal titolo "Best Practices europee del calcio femminile" si è svolto questa mattina nella sede della Figc, alla presenza di dirigenti federali e della Uefa. Un incontro che si è svolto in un clima di condivisione e cooperazione che permetterà di creare un tavolo di lavoro che coinvolgerà le varie componenti della FIGC che si occupano in maniera diretta o indiretta del calcio femminile.
Nel corso dell'incontro svoltosi in un clima di cordiale condivisione, i responsabili federali hanno illustrato a Karen Espelund e Emily Shaw, rispettivamente Presidente del Comitato Calcio Femminile UEFA e Coordinatrice per lo sviluppo del Calcio Femminile, lo scenario italiano  e analizzato insieme un focus sulle federazioni europee che nel corso degli ultimi anni hanno dato un impulso decisivo allo sviluppo del calcio femminile. Al termine le due delegazioni hanno condiviso una linea comune sugli obiettivi da raggiungere, e incontrato il Presidente Giancarlo Abete.
All'incontro hanno partecipato per la Figc Gianni Rivera, Presidente del Settore Giovanile e Scolastico, Fabrizio Tonelli, Presidente della Divisione Calcio a 5, Antonio Cosentino in rappresentanza della Lnd, Michele Uva, Responsabile del Dipartimento Centro Studi, Sviluppo e Iniziative Speciali, Sergio Di Cesare, Responsabile dei rapporti internazionali.

Da: www.figc.it

 

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