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A rosanna marani il premio dedicato ad alda merini

Creato il 15 aprile 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria
Rosanna Marani

Rosanna Marani

di Stefania Piazzo

L’altra settimana mi chiama Rosanna e mi dice: ho vinto, ma aspetta a scriverlo! Oggi l’hanno detto e lo possiamo dire. Insomma, quando un giornalista sa trasformare la notizia in poesia, non è una soddisfazione. E’ una liberazione! La mitica Marani, già tra i “padri nobili” della Gazzetta dello Sport, appesa al muro con Brera nei corridoi della Gazza, questa volta l’ha fatta grossa: si è presa la seconda edizione del premio “Alda Merini”, promosso e organizzato dall’Accademia dei Bronzi e dalle Edizioni Ursini, con l’adesione della Camera di Commercio di Catanzaro.

Ha vinto con la lirica “Veglia”. Sveglia la ragazza lo è, da sempre. Per noi che la conosciamo e sappiamo assecondare le sue mattane geniali, le sue intuizioni e quell’essere giornalisti sopra le righe, forse non è neppure più uno stupore la sua bravura sincopata del linguaggio. Perché così sono le sue poesie. Sono un punto e a capo o più semplicemente un fluire senza metrica. Così.

Brera ha scritto di lei, Sky in questi giorni le ha chiesto i vhs delle sue trasmissioni quando su Telemontecarlo intervistava i calciatori travestendoli nei panni dei personaggi più strani. Lei è un pezzo di storia non ambigua, romagnola come lei, del saper scrivere.

Una sera a cena mi racconta: “Sai come ho fatto a intervistare Rivera quando ha avuto il figlio dalla Elisabetta Viviani? Era alla clinica Columbus con uno sbarramento che non ti dico. Mi sono travestita da donna incinta e sono entrata nello stanzino”. Rivera sull’uscio mi ha detto urlando: “Nooo, anche qui!!!”.

La Marani è l’unica ad aver intervistato Maradona in silenzio stampa, facendogli rispondere a gesti. Non contenta, ha travestito i calciatori nei personaggi più strampalati per rompere la monotonia seriale delle interviste mononotono (oggi si direbbe mononota), braccia conserte e gambe svaccate sulla sedia…

Di lei ha scritto Brera, di lei si scrive e si recita quel che ha dentro, perché il vulcano di pensieri inquieti e di certezze fumate con la sigaretta Rosanna è produttrice prolifica. Dal Resto del Carlino al Tempo, con Gualtiero Vecchietti e Italo Cucci.

“Sono stata la prima a entrare negli spogliatoi del calcio”, ti dice, ma senza essere una velina. E senza fare la valletta, ha condotto la prima trasmissione sul calcio guidata da una donna, Bar Sport.

Pioniera, anche nel saper rompere le scatole al sistema, imparando l’arte televisiva da Mike Bongiorno, dalla prima rete Telemilano che poi diventò Canale 5. Le ha passate tutte, poeticamente lottando come lotta una donna, che dalle donne vorrebbe essere fatta fuori ed essere fatta, e basta, dagli uomini.

I suoi programmi… tanti… Buongiorno Italia, di Wiva le donne, Record, Superflash. Per la Rai Giorni d’Europa, 7 Giorni al Parlamento, È quasi goal, Il processo del lunedì, Tv7, TG3 Telesogni. Ma ci tiene tanto a Fred e Ginger, l’intervista a Giuseppe Incocciati, del Milan poi Atalanta… Napoli…: “Cantavamo e ballavamo insieme, un’intervista ballata e cantata”. La Marani, come i trovatori e i trovieri.

Ma elencarle tutto sembra di fare un dispetto alla poesia.

L’unica intervista mai realizzata alla mamma di Berlusconi, la signora Rosa, l’ha fatta lei. E quando uscì il docufilm della Lucky Red, “Silvio Forever”, ricordate… Rosanna si incendiò perdendo la pazienza… Per quei diritti ora ha aperto una vertenza grande come una casa…, con l’avvocato Ivano Fazio. Quando te la racconta, prenditi un giorno di ferie! Per leggere tutte le carte, s’intende!

Scrivere, dire, fare, baciare, lettera, sentimento… questo è il suo mestiere. E noi siamo felici di averla con noi dal primo giorno, nel nostro quotidiano online. “La mia seconda giovinezza”, mi dice.

“Stefy, ricordati però di citare Vincenzo Ursini. Il premio Merini che ha il patrocinio del Quirinale, è il solo a nome di Alda col patrocinio delle figlie”. Fatto, Marani. Occuparsi di poesia oggi è eroico.

“Ci vediamo a Roma, magari anche con la Carla”, dice. Sì, perché dalle mescolanze informatiche della Marani è uscita anche la conoscenza di una band, la Diapason. Fanno un dvd con 12 sue poesie. Registrano a Roma.

La Carla che dice? Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa, con cui Ros e io condividiamo diverse gioie e dolori delle battaglie di civiltà per gli animali, “ha riso… – confessa la Ros – Sai che lei non è una tanto poetica!!!”. Ma no Ros, è ridere di bene, è che basti tu a filtrarci il mondo, a farci da Veglia.

“Lo sai che ti voglio bene?”, mi dice la Ros. “Siamo sorelle di lotta dai tempi mitici quando nessuno parlava di animali, ed è importante cara sorella, perché oggi con la Federazione delle associazioni, voluta dalla Michela Brambilla, oggi è tutto più semplice. Una cosa la dico: è dagli animali che ho imparato la poesia”.

Veglia

Veglia di palpebre

Gusci

Racchiudono gheriglio del mio pensiero

Abbarbicato a te

Ti protegge da spigoli

Laminati puntuti affannati

Tronca il filo spinato

Che strazia lo carni della tua anima

Ingabbiata

Ti soccorre l’artiglio

Di forbici acuminate del volere

E forza ed energia gemelle leniscono

Gonfie d’amore di madre

Il tuo costato offeso

Lancinante sento la pena

Con manette avvinte

Alle mie mani inutili inani

Per riserbo

Vorrebbero invece spaccare

Quelle cave

Quelle pietre gravose

Con le unghie

Per fare consolazione

Spalanco allora le braccia per raccogliere

Immobile

Eco di brusio sofferente

Mentre la tua tempra d’acciaio

Adorata incitata

Ruggisce

Giavellotto

Per crivellare la sconfitta di un’ora

Che fuggirà perdente

Guaendo

Per aver osato sfidare

Il tuo urlo elegante di vittoria

Rosanna Marani



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Da Raffaele Ragone
Inviato il 16 aprile a 08:36

Complimenti a Rosanna. Credo che l'incontrerò a Catanzaro. La mia SCILLA ha avuto una segnalazione di merito: http://raffrag.wordpress.com/2012/05/26/scilla/.