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Trama: il film racconta del weekend in cui i reali d'Inghilterra si sono recati a fare visita al presidente americano Roosevelt nella sua tenuta di Hyde Park on Hudson e del legame tra quest'ultimo e sua cugina Daisy.
Per chi, come me, ha adorato Il discorso del re e si è in qualche modo affezionato al re Bertie, guardare Hyde Park on Hudson (mi rifiuto di usare il titolo italiano A Royal Weekend, sempre inglese è quindi a che pro tradurlo e cambiarlo?? Mah...) è come vedere lo spin-off di una serie scritto e diretto da altri autori, dove i personaggi vengono trattati in maniera un po' diversa e a volte in modo che non ci aspettiamo. Dico questo perché mi ha fatto effetto vedere una rigidissima e nervosa Regina cazziare il povero Bertie e rinfacciargli di non essere come il fratello, quando invece ne Il discorso del re la buona Elizabeth era un donnino dolce e comprensivo, non un'insopportabile e agitata bacchettona. A parte questo, Hyde Park on Hudson è un film simpatico ed interessante, che riesce a raccontare un pezzo di storia universale concentrandosi su un particolare weekend nella vita di Roosevelt e sulla nascita della sua storia d'amore con la cugina Daisy. Il punto di forza della pellicola è l'idea di trattare i grandi personaggi che hanno partecipato in prima persona alla Storia moderna come dei semplici esseri umani, con i loro (pochi) pregi e i loro (tanti) difetti, condizionati come tutti da pregiudizi e desideri, costretti a sottostare a rigidi protocolli quando invece, per venirsi incontro ed aiutare le rispettive nazioni, basterebbero semplicità e buonsenso.
Se il confronto tra i reali inglesi e l'entourage di Roosevelt è quindi, a mio avviso, la parte più riuscita della pellicola, risulta invece più fiacco l'idillio tra il presidente e la cugina (che in teoria dovrebbe essere il fulcro di Hyde Park on Hudson, anche perché la vicenda viene narrata in prima persona da una Daisy ormai anziana), che serve giusto a rimarcare la personalità calcolatrice e peculiare di Roosevelt e a ribadire il fascino che gli consentiva di tenere in scacco le persone nonostante il fisico fiaccato dalla polio. Tutti gli attori coinvolti si impegnano a dare il meglio, soprattutto Laura Linney nei panni della dimessa Daisy e Olivia Williams in quelli più spicci e sbrigativi di Eleanor, la moglie di Roosevelt, ma in generale il film non appassiona tanto quanto dovrebbe e scivola via come una divertente e garbata sciocchezzuola, quasi come se l'aplomb di Bill Murray si impossessasse dello spettatore. La colonna sonora e alcuni dei paesaggi mostrati nel corso delle scarrozzate in macchina del presidente libertino, invece, mi sono piaciuti parecchio e rendono bene l'idea della pace bucolica che probabilmente si respirava ai tempi a Hyde Park on Hudson.
Di Bill Murray (FDR) e Olivia Williams (Eleanor) ho già parlato ai rispettivi link.
Roger Michell è il regista della pellicola. Sudafricano, ha diretto Notting Hill e Ipotesi di reato. Ha 57 anni.
Laura Linney interpreta Daisy. Americana, ha partecipato a film come L'olio di Lorenzo, Dave - Presidente per un giorno, Congo, Potere assoluto, The Truman Show, The Mothman Prophecies - Voci dall'ombra, Mystic River, The Exorcism of Emily Rose e ha doppiato un episodio di American Dad!. Anche produttrice, ha 49 anni e un film in uscita.
Samuel West interpreta Bertie. Inglese, ha partecipato a Casa Howard, Jane Eyre, Notting Hill e Van Helsing. Ha 47 anni.
Se Hyde Park on Hudson vi fosse piaciuto, consiglio il recupero del già citato Il discorso del re. ENJOY!!
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