(poesia ispirata all’installazione Freedom di Zeno Frudakis)
Di Raffaella Iannetti
Domattina,
nel meriggio delle mie sensazioni,
mi domanderò del mio corpo
e di dove abbia assaggiato sconosciute esistenze
quando la coltre chiudeva i miei occhi
e quando il sole brillava tra le mie pupille ….
dormiente,
adagiato
in un’emozione prigioniera di vuoto……
Io,
blindata tra gli angoli del mio sguardo
e spigoli pigri delle mie ossa,
informe..
eppure rimarrò attaccata
alle radici del mio petto
bucando il cemento ,
respirando ad ogni foro delle mie pelli,
e una e due e più volte
inspirando ed espirando l’intera rosa dei venti…d’un fiato
e all’improvviso,
ricoperta di una eloquente faccia di bronzo,
danzante
tra muscoli e pensieri svestiti
abbracciati nel tempo ,
contratta
in libertà
e senza peso nel ventre e nella fronte
e senza piombo nell’anima,
elastica
sarò al mio posto
e senza piedistallo
in una qualunque terra promessa …
di fronte a nuovi soli!