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A tu per tu con |Tre domande a Walter Dang.

Creato il 30 ottobre 2014 da Cchissima @CChissima
Walter Dang, designer di origini franco-spagnole-vietnamite, dopo anni di lavoro a Parigi ha scelto di stabilirsi in Italia. 
Il suo atelier di Torino è luogo di ricerca, lavoro e punto d'incontro per tutte le appassionate di moda
Noi lo abbiamo incontrato per una breve intervista.
A tu per tu con |Tre domande a Walter Dang.
1) Hai più volte definito la tua moda come pret-à-couture, cosa racchiude questa definizione?Il pret-à-couture è una sintesi tra il prèt-à-porter e l'alta moda. Il prèt-à-porter è troppo unilaterale, il designer impone le proprie scelte alla donna, che deve adeguarsi alle tendenze e alle proposte della Maison; l'alta moda è un su misura cucito addosso al corpo della cliente e alle sue esigenze. L'abito di alta moda è cucito a mano e rifinito nei minimi dettagli, per questo oggi l'alta moda ha dei costi altissimi e sono pochi quelli che possono permettersi un abito di questo tipo. Il pret-à-couture applica l'artigianalità e l'attenzione al capo e alla cliente sugli abiti di una collezione pret-à-porter.La prima volta che ho parlato di pret-à-couture è stato ad Alta Roma nel 2003, i giornalisti mi hanno guardato piuttosto perplessi ridendo sotto ai baffi, oggi è un concetto ripreso da case di moda di  fama mondiale come Schiaparelli. 
Una bella soddisfazione!

A tu per tu con |Tre domande a Walter Dang.
2) La tua collezione A/I 2014-15 si chiama Couleur caffè ed è ispirata al caffè, come mai? Come trovi l'ispirazione di volta in volta?Quando penso a una collezione nuova il punto di partenza sono sempre le donne, mi piace che si possano esprimere attraverso la propria personalità e carattere anche nell'abbigliamento. Rimanere fedeli al proprio stile, stagione dopo stagione, è importante. Mi faccio ispirare da temi diversi ma universali, in modo da poterli coniugare al meglio secondo lo spirito di ognuna. E' importante che ci sia un fil rouge tra le varie collezioni così ogni cliente è libera di reinterpretare le mie proposte combinandole con quelle delle collezioni precedenti.  Trovo però limitante proporre un solo stile, così mi piace avere una fonte d'ispirazione che mi permetta di creare abiti adatti ad ogni stile, sia questo rockettaro, bon ton, chic o etnico. Il caffè mi ha permesso di unire tutte le donne del mondo: dallo stile etnico delle coltivatrici boliviane con i loro abiti colorati e il sigaro sempre acceso, al minimalismo nordico delle scandinave (che fra l'altro sono le maggiori bevitrici di caffè al mondo), passando dall'Italia che pur non producendo caffè ha diffuso il suo modo di gustarlo in tutto il mondo.


A tu per tu con |Tre domande a Walter Dang.

3) Com'è vestita la tua donna ideale? Hai un'icona di stile?Non ho una vera e propria donna ideale a cui ispirarmi costantemente. Mi piacciono le donne vestite bene a volte può dipendere anche solo da come indossa l'abito, da come muovendosi gli fa prendere vita.Trovo  le icone  limitanti perchè ti ancorano a un'idea di donna definita e prevedibile, preferisco le donne libere dagli schemi.Creando una nuova collezione penso a donne dal carattere libero, a volte l'ispirazione mi arriva da una cliente o da una donna famosa, non c'è una "ricetta" , per la collezione P/E 2015 Revolution ho pensato a Patti Pravo perché è una donna imprevedibile e carica di sorprese.
A tu per tu con |Tre domande a Walter Dang.

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