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A Venezia censurati i libri per bambini

Creato il 29 giugno 2015 da Annare

pinocchioSta accadendo un fatto davvero insolito: i libri per bambini vengono censurati. Questo non in chissà quale paese lontano ma nell’incantevole Venezia. I libri censurati vengono accusati di spiegare le differenze di genere.

Ma se andiamo a vedere bene la lista alcuni titoli sono davvero inspiegabili, come Piccolo blu e piccolo giallo, la storia in realtà è nata in treno ed è stata inventata dai nipotini dell’autore, il fine era semplicemente spiegare che giallo e blu se uniti… creano il verde. Ovvio, la storia parla anche di amicizia e famiglia, ma non di sesso. Se poi vogliamo vedere sesso, droga e rock & roll un po’ ovunque, credo sia un nostro esclusivo problema di adulti.

Ma torniamo a Venezia, una serie di libri per bambini sono stati etichettati come libri Gender, e quindi ritirati dalle scuole, nido e materna.

Ora, non voglio qui scrivere di teoria del Gender, ne tanto meno di differenze di genere, non è questo il luogo e io non sono certo un’esperta, ma vorrei parlarvi della storia di Pinocchio e, perché no, della storia di Biancaneve.

Il primo è nato e cresciuto con solo un padre, pure vecchiotto, la seconda… eh si sa: Biancaneve convive con ben sette uomini.

Eppure ai bambini la storia di Pinocchio piace un sacco, soprattutto la balena che starnutisce, e di Biancaneve ricordano solo il sonno profondo causato dalla mela, non certo le menate da adulti…

Vogliamo andare oltre? Ma si, andiamo oltre, Cappuccetto Rosso vi pare normale? Da sola nel bosco! E Cenerentola? Maltrattata dalla matrigna, seconda moglie!!!

Allora, se ragioniamo come il signor Sindaco di Venezia dovremmo togliere tutta la letteratura per l’infanzia, da Collodi fino al pinguino cresciuto da due papà.

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L’impressione è che la discussione sulle differenze di genere stia degenerando, ad esempio nel libro La cosa più importante di Laura Novello, Casa editrice Mammeonline, ancora non mi è chiaro quale sia il passaggio incriminato.

Comunque un grazie al Sindaco di Venezia lo devo dire: ora so quali libri mancano ai miei figli, vedrò di comprarli al più presto.


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