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A volte navigando sul web si fanno incontri eccezionali che riescono a farti sorridere anche in un pomeriggio piovoso.

Creato il 21 agosto 2013 da Kla

Per caso leggendo la recensione positiva sul blog  ”Pensieri di inchiostro” di un libro con pubblicazione soltanto on line ho deciso di leggerlo più per curiosità, non ho mai letto un e-book, che per la trama non avendola letta sul momento.

Voi potete leggerla qui!

“Il mondo di Cambria è devastato da una guerra decennale. Città e paesi sono ridotti a cumuli di detriti e lande incolte. Da una parte, le Lance Imperiali e i terribili cantori di Cambria, capaci di plasmare la realtà attraverso la potenza delle loro armonie. Dall’altra, i fieri ribelli di Eldain, custodi delle terre libere dell’Est. Tre fratelli nascono e crescono immersi nella desolazione della guerra, soffocati da un odio che li corrompe e li spinge a cercarsi sui campi di battaglia. Verranno trascinati da rimorsi e da recriminazioni che hanno radici troppo vecchie per essere estirpate, legate a doppio filo con il sanguinoso fallimento della loro famiglia. Il fronte della guerra diventerà così il palco su cui Mordraud, Dunwich e Gwern consumeranno la loro personale tragedia, fra amori trascinanti, carriere inarrestabili, e lunghe notti a tremare nelle tende spazzate da Lungo Inverno.”

A volte navigando sul web si fanno incontri eccezionali che riescono a farti sorridere anche in un pomeriggio piovoso.

Ho finito di leggere il libro e ora spero ardentemente nella pubblicazione del secondo libro perchè sono in attesa di ulteriori sviluppi nella vicenda e sono rimasta con la storia a metà

;)

Premetto che adoro il genere fantasy e ho letto moltissimi libri da quelli che parlano di nani,  elfi,  hobbit,  streghe e maghi. Ovviamente  è inutile citare i titoli che saranno già evidenti  al solo nominare i protagonisti delle storie.

Questo libro è fantasy per quanto riguarda le attitudini e le caratteristiche dei personaggi, ma l’ambientazione è davvero realistica e ben elaborata, magari leggendo l’articolo scoprirete anche perchè questa particolare attenzione alle descrizione degli edifici e degli ambienti e anche perchè il filo conduttore del racconto sia la musica

:)

Consiglierei il libro a chiunque sia amante di libri avventurosi e allo stesso tempo coinvolgenti, non è strettamente necessario essere appassionati del genere fantasy. Il libro è scorrevole, molto ben scritto, i dialoghi e i personaggi sono ben curati soprattutto interessanti sono le descrizioni delle caratteristiche fisiche dei protagonisti, la trama è coinvolgente al punto tale che ho impiegato due giorni a leggerlo solo perchè non avendo un tablet ho dovuto leggerlo dal pc dove la risoluzione non è ottima.

“Quante letture ci si risparmierebbe, se si conoscessero prima gli scrittori. Tutte le letture?”                                                            Elias Canetti, La provincia dell’uomo, 1973

Prendendo spunto da questa frase ho deciso di conoscere l’autore e di presentarvelo, la presentazione ufficiale la lascio a lui.

Mi chiamo Fabio Scalini, ho 31 anni, sono nato e vivo a Ravenna.

Sono un libero professionista, con incarichi di diverso tipo legati alla sicurezza aziendale e alla formazione.

Sono laureato in progettazione industriale e sono professore d’orchestra di fagotto, diplomato al conservatorio, mestiere che ho svolto quando avevo 18 anni fino ai 23. Ho suonato – sempre come aggiunto o ripiego, mai di ruolo – a Bologna, a Parma, a Genova e all’estero soprattutto in Germania. Nello stesso periodo, dato che suonare in orchestra non era particolarmente redditizio, ho svolto molti lavori contemporaneamente. Ho fatto 4 anni da turnista stagionale in una fabbrica di estrazione olii, ho lavorato come campionatore a bordo delle navi, controllore di sbarco, disegnatore 3D per interni navali. Ho insegnato musica alle elementari in alcuni progetti propedeutici.

Insomma ho un curriculum piuttosto articolato. La propensione al lavoro credo sia qualcosa che mi caratterizza molto.

Scrivo da quando avevo circa 20 anni.

Hai già percorso parecchia strada nella vita, ma hai ancora qualche sogno o qualche desiderio da realizzare?

Sogni e desideri… non saprei sinceramente cosa dire!

I miei sogni sono sempre legati a qualcosa che voglio scrivere. Tendo a pensare molto e assiduamente alle storie che sto sviluppando. Sono soddisfatto della mia vita e mi piace che la scrittura si stia ritagliando una sua importanza.

Ho scritto per tutti questi anni la stessa storia, cioè Mordraud, ed ora sono felice di condividerla con chi può aver piacere di conoscerla.

Ti piace leggere ? se si, quale è il tuo genere preferito e il libro che ha lasciato un segno particolare nella tua vita?

Certamente mi piace leggere, ma non sono un lettore assiduo. Paradossalmente, sono uno scarso lettore di Fantasy. A parte letture adolescenziali, non mi sono mai addentrato nel genere. Ad esempio, vado molto in difficoltà quando un lettore abituale di Fantasy mi chiede se i miei romanzi sono “dark”, o “urban”, o “high…” insomma, non so quasi nulla del Fantasy moderno.

Ho letto molto Lovecraft da bambino, sono stato un vero appassionato delle sue storie, ma ero anche molto piccolo.

Il mio genere preferito in assoluto è la Fantascienza. Leggo sia romanzi che saggi scientifici. Sono in generale appassionato di scienza e di natura.

Ho però un romanzo di riferimento, un libro che davvero mi è piaciuto in maniera incredibile: “Casa di foglie” di Mark Danielewski. Un capolavoro assoluto di follia creativa, e assolutamente non inquadrabile in un genere.

La passione per la scrittura è arrivata con il tempo o è sempre stata insita in te?

Non ricordo con precisione quando ho iniziato a scrivere. Ricordo perfettamente quando ho iniziato Mordraud, nel 2002. Prima però già scrivevo di tanto in tanto, brevi racconti, storie estemporanee. Non sono però nato con la passione. L’ho scoperta un po’ per caso, a tal punto che non riesco proprio a ricordare cosa l’abbia innescata.
Ricordi a che genere appartenevano i primi scritti e di cosa parlavano?

Storie, racconti. I più strutturati li ho scritti in treno mentre andavo a suonare, quando avevo 19 anni. Erano basati su pensieri improvvisi che mi venivano osservando le altre persone. Non sono però un amante dei generi, nel senso di settorializzare ciò che scrivo.


La prima frase del libro non è una dedica ,”questo non è un libro Fantasy, ma solo la descrizione di un mondo diverso nascosto a un soffio dai nostri occhi” ma forse è la chiave di lettura?

Come dicevo, non amo identificare un genere di ciò che scrivo. Chiaramente, quando ho creato Mordraud, sapevo di essere in territorio Fantasy, ma non ho mai apprezzato tanti pattern classici di questo genere. Il “Bene” e il “Male” come principi assoluti, ad esempio. Il mondo che ho creato per Mordraud presenta delle peculiarità che verranno scoperte solo nei prossimi libri, e che potrebbero stupire particolarmente. In generale comunque il mio intento è sempre quello di descrivere una potenziale realtà, non un luogo della fantasia, dove avvengono appunto storie di fantasia.

Seguire le proprie passione comporta delle rinunce, sono state gravose per te?

Ho sacrificato un numero incredibile di notti a scrivere. Ho una vita parecchio noiosa, nel senso che escludendo il lavoro “normale”, passo la maggior parte del mio tempo a lavorare su delle idee e scrivendo. Anche quando mi trovo con i miei amici, tendenzialmente parlo con loro di progetti che condividiamo sul libro.

per ulteriori curiosità sull’autore : http://www.mordraud.com/home/una-vecchia-storia/


I personaggi sono inventati o hai tratto ispirazione dal mondo reale?

I personaggi sono credo tutti inventati da me. Dico “credo” perché è difficile sapere se qualcosa del mio passato da lettore abbia influenzato involontariamente qualche loro tratto. I nomi invece, solo alcuni, li ho scelti per rendere omaggio, a modo mio, a una vecchia passione di quando ero un bambino: Lovecraft.

Dunwich, ad esempio, è il nome di un luogo descritto in un suo racconto. In futuro, nei libri successivi, ci sarà anche Curwen, che è un’altra citazione di Lovecraft. L’ho fatto perché ho amato i suoi racconti, e amavo anche i suoi nomi. Quando ho iniziato a scrivere Mordraud, a vent’anni, lo facevo esclusivamente per un divertimento personale. Non ci sono altre similitudini, oltre a questa mia fissazione per i nomi.

La scelta del sito e della prima pubblicazione gratuita da cosa è stata motivata?

Ho scelto di distribuire gratuitamente il primo libro di Mordraud perché spero di far conoscere il più possibile la mia storia, sapendo di averne altri 3 già pronti che potrebbero essere venduti. È un po’ come se avessi “sacrificato” il primo per dare più spazio agli altri 3. Il mercato degli autori emergenti è ipersaturo, ed è estremamente difficile farsi notare. Speravo e spero che regalando il mio primo libro, i lettori siano più invogliati a tentare di leggermi.

Il sito l’ho fatto io, sebbene sia un pessimo web designer. Dato che non potevo regalare una copia cartacea, ho concentrato tutti i miei sforzi sulla versione ebook e volevo distribuirla il più possibile a modo mio.

per scaricare il libro seguite questo link: http://www.mordraud.com/home/il-primo-libro/

Avevi provato a mandare i tuoi manoscritti a qualche casa editrice?

Nel 2008, quando “pensavo” di aver finito tutti i libri di Mordraud, avevo spedito il libro cartaceo a una ventina di case editrici. Non ho mai ricevuto risposta, a parte da Mondadori che, correttamente, mi ha risposto di non aver tempo di valutare la mia opera. Proprio in quell’anno sono come impazzito e ho riscritto TUTTI i libri da capo, per cui non ho più ritentato. In generale credo che le possibilità attuali per un emergente di farsi pubblicare “degnamente” siano molto scarse. Per “degnamente” intendo con un po’ di respiro almeno nazionale, senza poi parlare di internazionale. Ho avuto modo di parlare con diverse persone del campo, e mi hanno tutte confermato che è estremamente difficile salire dal basso. Non amo la competizione, per cui non ho mai più tentato attivamente di contattare una casa editrice.

Una cosa che mi ha tenuto ulteriormente lontano da ulteriori tentativi, è il fatto che continuamente ho ricevuto commenti professionali, da persone del settore, legati alla lunghezza del libro. Mi è sempre stato detto di accorciarlo, di renderlo più breve.

Alla fine ho deciso di provarci da solo, in attesa eventualmente di una collaborazione “fatta per il verso” con un editore eventualmente interessato al mio progetto.

Mi piace l’idea di tentare con le mie mani a far la fortuna di Mordraud, con le mie idee. Almeno, posso dire a me stesso di averci provato. Vorrei proporre un libro ben scritto, il più possibile ripulito da errori, e che dica le cose che deve dire, come voglio dirle io. Senza alcuna questione di superiorità: se non avessi ascoltato i mille consigli dei lettori che mi hanno aiutato in questi anni, e se non avessi corretto grazie a loro la montagna di errori che facevo scrivendo, Mordraud sarebbe un libro decisamente peggiore.

Per quanto riguarda la pubblicità hai altre idee per attrarre ulteriori lettori?

Ho una serie di novità che usciranno fra poco che ho creato apposta per spingere di più Mordraud, lasciando sempre invariata la formula del libro gratuito. Ho scritto e prodotto un cortometraggio su Mordraud che diffonderò fra pochi mesi; questo lavoro mi ha impegnato totalmente la vita degli ultimi 10 mesi! Sarò anche a Lucca Comics con uno stand mio, e sto facendo tradurre parte del libro per intraprendere una campagna pubblicitaria orientata all’estero. Ho anche creato un gioco che descrivo nel primo libro, la Torre di Spade. A Lucca Comics presenterò tutto, sperando di fare bene.

Ci provo, è tutto un provarci chiaramente. Mi piace essere su più fronti e adoro imparare a fare cose nuove.
L’illustratrice ha lavorato a stretto contatto con te, che sensazione hai provato nel vedere i tuoi personaggi prendere forma?

L’illustratrice è Maria Alice Gori. È stato molto strano, soprattutto perché io sono un pessimo fisionomista! Tante volte mi sono piaciuti più i disegni delle mie idee. Inoltre, anche il logo di Mordraud e la scritta del titolo sono opera dell’illustratrice, e non mia.   http://www.mordraud.com/galleria/art/

Tua è stata la prima e tua ancora è anche l’ultima parola.

fabio:<……Non dico altro. Quello che conta davvero è solo cosa voi state cercando. Fate un tentativo, date fiducia al mio libro.

Se ve ne pentirete, saprete già chi maledire!”>



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