Magazine Diario personale
Lavando il radicchio treviggiano alle dieci di sera, dopo una giornata claustrofobica con i figli chiusi dentro casa che hanno distrutto le mura della stessa e te stessa, pensavi:"a volte non basta tutto questo, perciò ora la devi finire con questo radicchio e la programmazione coatta, gli incastri millimetrici, gli impegni improrogabili, gli appuntamenti sul filo di lana calcolati al minuto spaccato.
Basta con l'occuparsi solo della famiglia, del bucato, del lavoro cronicizzato ed agonizzante, della tovaglia con la macchia di candela anche se di candele sono mesi che non se ne accendono, basta con queste due notizie che ti girano nella testa solo grazie al traffico di Roma ed alla radio mal sintonizzata, basta con i libri letti solo facendo la cacca ed interroti dai blitz dei bambini non rispettosi della tua privacy.
Basta con l'assenza di teatro e di cinema, di gite ai musei o viaggi per scoprire nuove fette di mondo, basta pensare a quanto sei diventata grassa e triste, basta decidere ogni giorno di stare a dieta e poi rimandare a domani, basta con il corso di ginnastica e yoga che non comincia mai perchè devi fare le pulizie prima di andare a lavoro, basta sognare almassimo l'offerta del cioccolato fondente al discount di fiducia per fare il dolce che tutti amano tanto, basta non studiare più qualcosa che ti appassiona e ti commuove, qualcosa che ti faccia accapponare la pelle e commuovere gli occhi.
Ho voglia di iscrivermi al corso di laurea in lettere ad indirizzo cinematografico, di seguire corsi di aggiornamento con neuropsichiatri fortissimi, di prendere un milione di appunti, di distruggere i libri divorandomeli, di sostenere nuovi esami, di andare a studiare danza seriamente, di ballare ore ed ore ed imparare la disciplina del corpo.
Ho bisogno di ascoltare e domandare, imparare e memorizzare, scartavetrare questo cervello arrugginito, trascrivere i pezzi delle canzoni più belle della storia musicale, imparare a suonare uno strumento musicale e capire se l'opera lirica potrebbe piacermi oppure no.
Vorrei conoscere i pianisti di musica classica e seguirli ovunque tengano un concerto, passeggiare per le vie di una città sconosciuta od un villaggio sperduto.
Ho voglia di un gruppo di persone con i quali non condividere solo il mutuo e la miseria dei nostri progetti, vorrei far fare delle esperienze diverse ai miei figli, qualcosa di alternativo al parco di tor tre teste, qualche laboratorio tenuto da persone che hanno ancora un sogno e lo vogliono raccontare ai bambini, lasciar loro sperimentare un tempo senza richieste, un tempo di sola scoperta, un tempo senza compiti, senza scuola nuoto stile batteria di polli da ingrasso, senza compiti in tempi stretti, un tempo leggero vuoto di tempi e pieno di cose belle.
Vorrei svegliarmi e poter scegliere diversamente dal percorso di ogni mattina, deviare, cambiare, rischiare.
Vorrei provare a fare un salto nel buio, a cambiare completamente ed a vivere la vertigine del non avere nulla sotto ai piedi ma una voglia pazzesca di camminare e camminare...
Il radicchio rosolato con la zucca, i funghi porcini e le zucchine, saranno un sugo perfetto per le maniche trafilate al bronzo nel pranzo di domani.
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