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Appello alla rete per la coniazione di una nuova parola. Ci sono lemmi che attraversano la storia assumendo significati diversi, spesso diventano onnicomprensivi, così per comodità si lascia che un solo termine arrivi ad abbracciare i significati più disparati. Si pensi alla parola comunista: può designare allo stesso tempo il nome di una partito di minoranza, l'aggettivo con cui identificare in negativo chiunque non si riconosca nell'operato di un governo, fino a definire uno stile di vita, un modo di vestire o di mangiare. Vengono in soccorso in questi casi i neologismi. Spesso nascono per marginalizzare frange di significati che da quella parola si vogliono con disprezzo allontanare: si pensi ad esempio, ai poveri cattocomunisti. Ecco, serve un'altra operazione di questo tipo. Chi vota a sinistra in questo Paese ha diversi tributi da pagare a questa sua appartenenza politica: disprezzare i fast food, farsi crescere la barba, parlare con voce bassa e profonda, deprecare il consumo di carne e applaudire a tutto quanto appaia impegnato, ermetico e di cui non si sia capito un cazzo. Ormai però diversi estremisti cominciano ad abbandonare molti di questi dettami, pur non volendosi rassegnare ad abbandonare il proprio senso d'appartenenza al mondo comunista. Come fu per i cattomunisti dev'essere anche per questa gente, per evitare che il contagio si diffonda è bene circoscriverli in una nuova parola. Io ne ho diverse da proporvi: McOmunisti, Consuministi, Sbarbacomunisti o Quandomisembraunacacatalodicomunisti. Preferenze, idee?
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