Abbracciare un albero

Qualche giorno fa ho partecipato a un concerto di beneficenza a Bassano del Grappa. Quella è stata l’occasione per riabbracciare un amico che non ha vissuto per sei mesi e qualche settimana nella Repubblica Dominicana, facendo il fotografo per i turisti provenienti da tutto il mondo.

Sentire i racconti di quei mesi mi ha molto toccato e mi ha portato a compiere una profonda riflessione sul peso che diamo a certe cose qui in Italia, ma in generale nell’Occidente industrializzato.

Ci sono posti nel Mondo in cui le persone vivono con gioia e spensieratezza, senza preoccuparsi di nulla fuorché la propria sopravvivenza. Luoghi in cui esiste ancora un rapporto sano con la natura, con la vita. Luoghi non contaminati dalla rincorsa a tutti i costi dell’ultimo orpello tecnologico che ci semplifica (?) la vita e che ci rende più belli e affascinanti e à la page. Credo che il consumismo ipertrofico e dilagante stia rovinando noi stessi e la Terra.

Allora mi piacerebbe fermarmi un attimo e tornare a una dimensione di vita più semplice, più a contatto con la natura. Attenzione, non voglio dire che consumare sia il male o che molti degli oggetti che acquistiamo non siano utili, anzi, io sono il primo ad apprezzare le nuove tecnologie, quando queste mirano a migliorare la nostra vita. Quello che penso, però, è che sarebbe bello riuscire a fare tutto questo senza dovere devastare il pianeta, senza dovere snaturare la nostra essenza di animali calati dentro un habitat da rispettare, curare e arricchire.

Oggi mi sento così. Con tanta voglia di ritornare alla natura. Quasi quasi vado ad abbracciare un albero.

P.S. Chi vuole può leggere l’articolo che parla di me su Leggere Fantastico.

Foto: Flikr