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Abiti che danzano

Creato il 10 febbraio 2016 da Carla Fiorini

Il Teatro Quirino - Vittorio Gassman, lo storico palcoscenico che ha ospitato i più grandi artisti della tradizione teatrale italiana, sarà la cornice d'eccezione della serata " Abiti che danzano " in cui le eccellenze italiane della moda e della danza daranno vita ad un entusiasmante spettacolo di arte e bellezza.

La manifestazione fa parte dell'oramai nota iniziativa Heart&Fashion, ideata e organizzata da Simona Travaglini - responsabile della commissione Eventi del Rotary Club Roma Cassia, presieduto da Lucia Viscio - che così descrive le ragioni che l'hanno spinta a queste scelte: "l'iniziativa muove dall'idea che la moda e la danza costruiscono un ponte per promuovere progetti legati alla solidarietà, sostenuti dalla generosità dei protagonisti della vita sociale e culturale del nostro Paese."

Abiti che danzano

Sul palco, quindi, si alterneranno, per la moda, la Maison Gattinoni, una delle eccellenze del made in Italy, con dieci abiti dell'ultima collezione, e due giovani talenti: Italo Marseglia e Tiziano Guardini, l'uno caratterizzato dalla maestria con cui miscela attualità, eco-sostenibilità e originalità, con pezzi unici dal grande contenuto creativo in cui natura e moda convivono egregiamente, il secondo designer, filosofo e matematico che sa coniugare l'essenziale schematicità dei numeri e delle forme con la creatività e quel gusto tutto italiano per le materie prime eccellenti.

Per la danza il " Balletto di Roma ", una delle eccellenze dell'alta formazione coreutica, propone cinque quadri, estratti dal repertorio moderno e classico: il gatto del rabbino, con la coreografia Giorgio Madia su musiche Amsterdam Klezmer Band; la folia con coreografia di Milena Zullo su musiche Antonio Vivaldi; fem, estratto dello spettacolo paradox, con coreografia di Paolo Mangiola su musiche Erik Satie; tefer, estratto dello spettacolo paradox, con coreografia di Itamar Serussi Sahar, su musiche originali di Richard Van Kruysdijk; la regina della notte, con coreografia Milena Zullo e Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart.

Lo spettacolo sarà presentato da Valeria Oppenheimer e avrà la regia di Rossella Ronti e le voci narranti di Roberto Posse e Alma Manera, e sarà preceduto da una degustazione di cioccolata della maître chocolatier Luisa Proietti.

La serata gode del supporto e la collaborazione del Distretto 2080 guidato dal Governatore Ingegner Giuseppe Perrone, del Roma Cassia e degli altri Rotary Club romani, e il ricavato verrà destinato alla Rotary Foundation per finanziarne i progetti benefici.

Credits: UFFICIO STAMPA Barbara Manto & Partners

Rotary Foundation: Ente senza fini di lucro, la Fondazione Rotary (nata nel 1917) è un'organizzazione efficiente che si distingue nel panorama mondiale delle strutture con appellativo analogo; "promuove la comprensione tra i popoli attraverso programmi internazionali di servizio, iniziative umanitarie ma, anche, educative e culturali; è sostenuta da contributi volontari che gestisce in modo efficace (sviluppandone i benefici)". Dal 1985, è in prima linea nella lotta alla poliomielite, per la sua eradicazione dal Pianeta. In verità, è improprio parlare di trent'anni soltanto: già nel 1979, il Rotary aveva iniziato a interessarsi del morbo e a seguire il percorso evolutivo dei vaccini (all'epoca si registravano in tutto il mondo 500 mila nuovi casi l'anno); poi, dal 1988, ha proseguito il difficile cammino assieme all'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). La "sfida mondiale", iniziata nel dicembre 2007 (per dare una svolta decisiva), ha trovato la sua conclusione col giugno 2012: oggi sono soltanto 2 i Paesi endemici e si contano pochi casi l'anno. Dal 1947, la Fondazione ha consentito a quasi 40mila borsisti (di ben 110 Paesi) di studiare all'estero. Il programma "Borse di Studio" è il più grande dispensatore privato del mondo e riguarda giovani non figli/parenti di rotariani. Sostenendo "progetti umanitari" (fornitura di cibo, acqua e servizi d'assistenza), la Fondazione Rotary ha dato dimostrazione di cosa sia l'intervento concreto nei Paesi in via di sviluppo. Da sempre, finanzia le iniziative dei rotariani (messe in campo per servire la comunità) con obiettivi chiari (precisati di recente) su sei aree d'intervento: pace e prevenzione/risoluzione dei conflitti, prevenzione/cura di malattie, acqua e strutture igienico-sanitarie, salute materna e infantile, alfabetizzazione/educazione di base, sviluppo economico e comunitario.
Maison Gattinoni: Fernanda Gattinoni ha costruito un sogno che vive ancora oggi. Il suo contributo alla diffusione della moda italiana. Nel mondo è valso, negli anni Ottanta e Novanta, le più alte onorificenze della Repubblica Italiana. A Fernanda si affianca il figlio Raniero, educato alla ferrea scuola materna; Raniero chiama accanto a sé, come coordinatore, un compagno di studi, Stefano Dominella. I due rinnovano la griffe con grande successo, portando idee e metodi all'avanguardia, reinventando e riproponendo l'AltaModa della Maison Gattinoni. Raniero imprime all'azienda una vera e propria svolta, affiancando all'alta moda il prêt-à-porter; la sua intuizione innovativa consiste nel saper creare un prodotto industriale mantenendo le caratteristiche proprie di un manufatto artigianale. Nel 1993, a soli 40 anni, Raniero muore; Stefano Dominella diventa, per volere di Fernanda, presidente della Maison Gattinoni e, con grande abilità manageriale, ne cura l'organizzazione generalmente Guillermo Mariotto, giovane stilista sudamericano dallo stile esplosivo e fantasioso, ne assume la direzione artistica. Oggi il futuro dell'atelier di via Toscana 1, a Roma, è affidato alla creatività di giovani aspiranti stilisti che con Guillermo collaborano a mantenere vivo il sogno di Fernanda tramutato da tempo in realtà.
Italo Marseglia è una storia in viaggio, una partenza per un mondo nuovo ma pieno di storia. È un designer provocatorio e composto. La sua creatività si interseca con la filosofia, con la matematica, con la letteratura e la storia. Cresce a Vairano Patenora: poche anime e un Liceo Scientifico che odia, senza sapere che sarà la base del suo creare. La filosofia gli insegna che non esiste sovrastruttura senza struttura. Se, infatti, si provasse a ridurre ai minimi termini le sue creazioni, non rimarrebbe che un piano cartesiano, frutto di una logica matematica rassicurante. Se ci si presta però alle sovrastrutture che la moda impone, si scopre che da un piano cartesiano possono nascere meraviglie come i suoi abiti. Si diploma allo IED Roma nel 2012. Arriva alla couture e come trofeo ottiene le dita consumate da nottate passate a ricamare per Fausto Sarli. Contemporaneamente arriva l'insegnamento. Da due anni guida gli allievi dell'ISD nell'alta moda. Successivamente inizia il proprio percorso da freelance e crea le collezione di Trou Aux Biches, esprimendo la propria visione del prêt-àporter. La sua idea di moda trova voce nella linea demi-couture che rivendica una donna con una femminilità urlata. L'ispirazione couture viene depurata da ogni superflua deriva di eccesso e integrata in un look raffinato e possibile, addolcito da un soffio di nordico romanticismo. Senza mai smettere di osare con l'entusiasmo e la fibrillazione di un bambino.
Tiziano Guardini: Attualità, eco-sostenibilità e originalità. Tiziano Guardini è un giovane e talentuoso fashion designer che ama la natura e la moda, contesti apparentemente antitetici ma egregiamente armonizzati nelle sue creazioni. Più volte recensito dalla stampa specialistica nazionale e internazionale, dopo aver frequentato l'Accademia Koefia collabora con vari atelier romani. La sua carriera vanta importanti partecipazioni: solo nel 2012, la mostra-evento Limited/Unlimited, la prestigiosa Vogue Fashion's Night Out di Roma, la mostra "La seduzione dell'artigianato" presso il M.A.T. e il White Trade Show di Milano. Nel 2013 espone alcune delle sue creazioni alla Royal Albert Hall a Londra; nel 2014 viene invitato all'evento "Fashion for Forests and Forests for Fashion" presso il Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra e nel 2015 alla mostra "L'eleganza del cibo, tales about food and fashion", presso il Museo dei Mercati di Traiano a Roma. Tiziano disegna una donna in perfetta armonia con Madre Terra, quella Terra che l'ha generata e vestita, impreziosendola con tessuti e accessori meravigliosi, sapientemente adattati a enfatizzare la bellezza e l'armonia femminile: una donna saggia e naturale che si proietta nel contesto urbano conservando uno sguardo genuino e disincantato. La sopravvivenza dell'uomo è legata al recupero del rapporto con la natura, troppo spesso bistrattata e violentata: occorre uno sguardo diverso e in questo Tiziano Guardini è certamente antesignano e assolutamente contemporaneo.
Il balletto di Roma: Nell'ottobre 2012, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede, il Balletto di Roma ha avviato un processo di rinnovamento della propria attività di formazione artistica per giovani danzatori, affidando a Paola Jorio la direzione della Scuola del Balletto di Roma. Da tempo sostenitrice del talento e indiscusso punto di riferimento per intere generazioni di allievi, Paola Jorio torna a offrire la propria esperienza coreutica alla compagnia in cui consolidò la propria carriera di danzatrice e formatrice. Già direttrice per quasi un ventennio della Scuola di danza del Teatro dell'Opera di Roma, Paola Jorio ha ritrovato al Balletto di Roma il maestro Walter Zappolini, fondatore con Franca Bartolomei della storica compagnia nel 1960 e direttore artistico fino al 2015. Si è ricomposto dunque il sodalizio Zappolini-Jorio, in nome di un progetto di formazione eccellente in grado di condurre i giovani allievi ad affrontare le sfide dell'attuale mondo globalizzato del balletto. In linea con i nuovi indirizzi formativi emanati dal MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca), settore AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica), la Scuola del Balletto di Roma mira a un quadro formativo con moduli di studio congruenti alla riforma in vigore per l'Accademia Nazionale di Danza e ne arricchisce l'offerta con stage, workshop intensivi e prime esperienze professionali.
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