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Abramo Lincoln, cacciatore di alieni - Recensione - 3DS

Creato il 01 maggio 2015 da Intrattenimento

Tiriamo le somme sulla nuova proprietà intellettuale degli autori di Fire Emblem

A un certo punto del nostro test, quando siamo venuti a sapere che Nintendo si stava preparando a pubblicare una patch per ridurre la durata dei turni dei nemici, abbiamo sospirato di sollievo, messo da parte il nostro Nintendo 3DS e atteso l'uscita dell'aggiornamento. Ormai, infatti, i famigerati turni dei nemici erano diventati insostenibili: man mano che si susseguivano, le missioni del gioco si erano fatte sempre più lunghe e piene di avversari - com'è giusto che sia, del resto - e quello che ci era sembrato fin dall'inizio un problema fastidioso si era trasformato in un vero e proprio dramma. Un peccato, perché Code Name S.T.E.A.M., pur non essendo esente da difetti, ci ha positivamente convinto. Ecco perché, dopo aver scaricato la patch, siamo tornati a giocarlo e l'abbiamo completato per voi. È giunta l'ora di tirare le somme...

twittalo! Code Name S.T.E.A.M. è il nuovo esperimento decisamente riuscito di Intelligent Systems

Invaders

Per chi si fosse perso il nostro hands-on di qualche settimana fa, vediamo di ricapitolare: Code Name S.T.E.A.M. è l'ultima fatica di Intelligent Systems, sussidiaria di Nintendo particolarmente versata nello sviluppo di videogiochi strategici. Gli autori di Fire Emblem e Advance Wars non deludono neanche questa volta, soprattutto sul fronte del setting: il gioco è ambientato nel secolo scorso, ma il mondo è diverso da come lo conosciamo, a cominciare dal fatto che ci abitano alcuni tra i più famosi personaggi della letteratura e del foklore.

Abramo Lincoln, cacciatore di alieni
Il nostro protagonista, infatti, è Henry Flaming - protagonista del romanzo bellico Il Segno Rosso del Coraggio di Stephen Crane - e tra i suoi compagni di avventura figurano personalità del calibro del Leone Codardo da Il Mago di Oz o Giglio Tigrato di Peter Pan. Insieme formano lo Strike Team Eliminating the Alien Menace, una squadra composta da Abramo Lincoln per fermare un'invasione aliena. Vi sembra assurdo? Ebbene, Intelligent Systems è riuscito a mescolare le carte, mettendo in piedi un'avventura assurda quanto avvincente, che porta i giocatori in giro per il nostro mondo, e non solo, tra colpi di scena improbabili, salvataggi per il rotto della cuffia e patriottismi all'americana. La storia, originale e spassosa, ci è piaciuta, anche se le fumettose sequenze d'intermezzo potevano raccontarla in modo un po' meno confuso. Code Name S.T.E.A.M. come avrete intuito si discosta pressoché totalmente dalle precedenti proprietà intellettuali dello sviluppatore nipponico, e di giapponese ha veramente pochissimo. Il character design, ispirato allo stile immortale di Jack Kirby con un pizzico di Bruce Timm, richiama quello della Silver Age del fumetto americano, e il cel shading impiegato lo rende alla perfezione grazie ai contorni scuri e netti dei modelli poligonali e alla cura riposta nei minimi dettagli, tra onomatopee e linee cinetiche. Accompagnato da una colonna sonora azzeccata, Code Name S.T.E.A.M. offre qualcosa di decisamente nuovo agli occhi dei possessori di Nintendo 3DS. Peccato, quindi, che lo stesso impegno non sia stato profuso nel design altalenante delle mappe e dei nemici, un po' troppo generici e banali per un contesto tanto originale: per fortuna, i protagonisti si differenziano molto tra loro, e se la sceneggiatura ne avesse esplorato meglio le personalità, magari aggiungendo qualche battuta in più qua e là, sarebbe stata proprio una ciliegina sulla torta. Code Name: S.T.E.A.M. - Trailer di Abraham Lincoln
Abramo Lincoln, cacciatore di alieni - Recensione - 3DS
Code Name: S.T.E.A.M. - Trailer di Abraham Lincoln

Gears of War

Intelligent Systems ha rischiato parecchio con Code Name S.T.E.A.M., allontanandosi dai sentieri sicuri del character design nipponico e del gameplay strategico per sperimentare qualcosa di nuovo e di diverso. Il gioco è uno strategico, sì, ma al tempo stesso non lo è: forse chiamarlo sparatutto in terza persona strategico avrebbe più senso, dato che il giocatore controlla i personaggi come fossero quelli di un action game in terza persona, mirando manualmente ai nemici e premendo un semplice tasto per sparare in tempo reale.

Abramo Lincoln, cacciatore di alieni
Abramo Lincoln, cacciatore di alieni
La componente strategica, semmai, sta tutta nel vapore che alimenta le azioni e i movimenti degli agenti S.T.E.A.M. Ogni spostamento nella griglia, ogni attacco, ogni abilità speciale consumano una certa quantità di vapore, e quando si rimane a secco non si può più fare nulla. Durante il suo turno, il giocatore può tra l'altro cambiare personaggio a piacimento, alternando le loro azioni e i loro spostamenti per affrontare meglio i nemici. Il vapore si può impiegare in molti modi, e per esempio può essere anche conservato per eseguire un contrattacco in tempo reale quando faremo da bersagli durante il turno del nemico. A questo proposito, tanto vale sottolineare subito che la patch di cui parlavamo nell'introduzione ha effettivamente ridotto la durata dei turni nemici, fino a dimezzarla: il problema un po' persiste, perché nelle missioni più avanzate i nemici sono davvero tanti e le mappe sono particolarmente complesse, perciò si resta comunque ad aspettare che gli avversari si muovano e agiscano, magari celati dallo scenario mentre la telecamera si limita a inquadrare lo spazio vuoto di fronte al nostro personaggio. Una scelta tecnicamente comprensibile, dato che il giocatore deve poter pianificare le proprie mosse in anticipo, ma si poteva fare qualcosa di più. Code Name S.T.E.A.M., tra l'altro, è un titolo decisamente difficile, specie se si vogliono raccogliere tutte le medaglie e le monete nascoste nei livelli che, purtroppo, non brillano certo per il loro design: le valute in questione permettono di sbloccare nuove armi e abilità, ma spesso costringono a rischiare la pelle e ad esporsi più del dovuto, obbligando il giocatore ad agire molto più strategicamente del solito e a scegliere il team giusto per affrontare certe missioni. I vari personaggi, infatti, si differenziano per armi e abilità: alcuni possono curare, altri possono distruggere certi elementi dello scenario, e all'inizio di ogni missione se ne possono scegliere solo quattro. Ironico ma prevedibile, quindi, che i quattro eroi di Fire Emblem sbloccabili tramite amiibo siano i più banali del lotto. La campagna di Code Name S.T.E.A.M. richiede una ventina di ore per essere completata, anche se incide parecchio la bravura del giocatore; Intelligent Systems, tra l'altro, ha ben pensato di implementare una simpatica modalità multigiocatore in locale o via Internet che permette di affrontare amici e sconosciuti in tre tipi diversi di partita, e cioè Piazza Pulita, Corsa all'Oro e Battaglia A.B.E. Purtroppo non è stato facile trovare altri giocatori per provarle a fondo, ma quel poco che abbiamo visto ci ha lasciato il sapore di un contentino sviluppato tanto per, gradevole se non altro per la possibilità di accumulare denaro da spendere poi nella modalità single player. Forse sarebbe stato meglio dedicare più tempo a rifinire gli angoli più spigolosi di quella che, comunque, è l'ottimo inizio di una nuova, interessantissima serie.

Pro

  • Ambientazione, storia e personaggi riusciti
  • È un esperimento originale che funziona
  • Ha stile da vendere

Contro

  • I turni dei nemici sono lunghi anche dopo la patch, ma meno
  • Level design altalenante, nemici davvero generici
  • La modalità multiplayer lascia il tempo che trova

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