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Abuso di antibiotici: l'Ue mette in guardia

Creato il 21 novembre 2011 da Informasalus @informasalus

antibiotici
Abuso di antibiotici: l'Ue mette in guardia

In Europa ogni anno si contano circa 25.000 decessi per infezioni provocate da batteri resistenti ai farmaci. È un quadro preoccupante quello illustrato dal commissario europeo alla salute Jhon Dalli che insieme alla collega per la ricerca e l'innovazione Maire Geoghegan Quinn ha lanciato un appello affinché si metta fine a un vero e proprio ''abuso'' degli antibiotici da parte delle persone, ma anche sugli animali.
“L'uso degli antibiotici negli animali - ha evidenziato Dalli - colpisce gli esseri umani attraverso il cibo che consumano di quegli animali. In questo modo si accelera la mutazione di batteri intelligenti che a loro volta lottano contro l'antibiotico”.
Secondo i dati raccolti dagli esperti dell’Ue, risultano più che raddoppiati i casi di multi-resistenza: i batteri sono divenuti ormai estremamente resistenti, e ciò comporta l’impossibilità di curare un paziente con i tradizionali procedimenti terapeutici. Inoltre, l'ultimo rapporto pubblicato dalla sorveglianza europea dell'antibioticoresistenza mostra la velocità con cui peggiorano le resistenze agli antibiotici, un particolare mai osservato negli anni precedenti. Per le 6 specie di batteri sorvegliate a livello europeo, i dati complessivi europei parlano di almeno 686mila casi di infezioni con 25mila decessi e costi superiori a 1,5 miliardi di euro di ospedalizzazione.
Bruxelles ha dunque lanciato un piano quinquennale che prevede dodici azioni specifiche per contribuire prima di tutto a modificare la 'cultura' del ricorso agli antibiotici che ancora esiste presso medici, pazienti e negli ospedali, in particolare nei Paesi del Sud dell'Europa, soprattutto Grecia, Italia e Spagna.
Per quanto riguarda la salute animale, si punta dunque ad elaborare una nuova legislazione focalizzata sulla prevenzione rafforzando il sistema di sorveglianza della resistenza agli antibiotici e il consumo di antimicrobici in medicina veterinaria.
“Dobbiamo agire rapidamente e con decisione – ha avvertito Dalli - se vogliamo che i farmaci antimicrobici restino un trattamento efficace contro le infezioni batteriche nell'uomo e negli animali”.


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