Un accordo “entro le prossime settimane” o la possibilità di nuove sanzioni. È questa l’alternativa prospettata dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama - attualmente in visita nella capitale etiope Addis Abeba - alle fazioni che si fronteggiano in Sud Sudan.
La situazione in quello che spesso viene definito il più giovane stato del mondo “continua a deteriorarsi”, ha ricordato Obama, ieri,in un incontro di alto livello sul tema. Tra i partecipanti, i presidenti di Kenya e Uganda, Uhuru Kenyatta e Yoweri Museveni, il premier etiope Hailemariam Desalegn, il ministro degli Esteri di Khartoum, Ibrahim Ghandour, la presidente della commissione dell’Unione Africana Nkosazana Dlamini-Zuma.
Non c'era, invece, la presenza di rappresentanti del presidente sudsudanese Salva Kiir (foto in alto) o del suo ex vice Riek Machar, che si fronteggiano nel conflitto iniziato a dicembre 2013. I belligeranti, il 31 luglio, dovranno prendere visione di una nuova bozza di accordo di pace elaborata dai mediatori africani dell’Autorità intergovernativa di sviluppo (Igad) e una nuova tornata di colloqui è prevista il 5 agosto.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)