I presidenti dell’Africa occidentale hanno respinto una proposta di imporre limiti alla permanenza al potere dei capi di Stato: lo riferiscono corrispondenze giornalistiche da Accra, capitale del Ghana dove si è tenuto un vertice regionale.
“I contrari alla fine sono diventati maggioranza” ha detto il ministro degli Esteri ghanese, Hanna Tetteh, aggiornando sull’esito del summit dopo le prime riserve espresse dai presidenti di Togo e Gambia. La proposta, sostenuta dall’inviato dell’Onu Mohammed Ibn Chambas, prevedeva l’adozione da parte di tutti i paesi membri della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao) di un divieto alla permanenza al potere per oltre due mandati.
Proprio il tentativo di essere rieletto dopo essere stato a lungo in carica è stato all’origine nell’ottobre scorso della caduta di Blaise Compaoré in Burkina Faso. Proteste di piazza e violenze continuano in questi giorni in Burundi, nella regione orientale del continente, a conferma di come la questione sia centrale in più paesi.
A opporsi alla proposta Onu sono stati anzitutto Faure Gnassingbé(foto in alto), succeduto al padre alla guida del Togo nel 2005, e Yahya Jammeh, salito al potere in Gambia con un golpe nel 1994. Proprio Jammeh ieri ha detto: “Manterrò gli impegni con i cittadini e se dovrò governare il paese per un miliardo di anno lo farò, se Allah lo vuole”.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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