La Germania è la locomotiva europea. Uno tra i paesi che sta meglio nel vecchio continente.
Il tema è il sentimento antitedesco che sta montando in Italia.
Il miglior commento a questo clima è quello di Tommaso Nannicini su Linkiesta:
“Scrivere, come fa ad esempio il direttore del Tempo Mario Sechi, che sui mercati «c’è chi gioca sporco in una partita dove gli unici a guadagnare in Europa sono i tedeschi» alimenta l’idea che i nostri problemi nascano dall’egoismo teutonico piuttosto che dalla nostra insipienza, scrive Tommaso Nannicini, docente di economia politica in Bocconi. Accusare i tedeschi di avvantaggiarsi di spread elevati è come accusare quelli che hanno studiato sodo perché hanno voti più alti dei nostri.
Sono argomenti che definirei “sempancisti”, perché semplificano non per rendere semplici problemi complessi, ma per accarezzare la pancia di un Paese disorientato e impaurito dalla globalizzazione”.
Il problema è quello messo in evidenza dal governatore Ignazio Visco: “Vedo la necessità di rimuovere gli atteggiamenti di conservazione. Noi dobbiamo innovare moltissimo: norme, contratti, tecnologie, processi produttivi, produttività nei servizi ancora dominati da troppe rendite di posizione. Serve quello che io chiamo uno spirito nuovo”.
Parole semplici e chiare.