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Acquacoltura: il Veneto dimezza il canone idrico

Creato il 26 maggio 2010 da Argav

Acquacoltura: il Veneto dimezza il canone idricoLa Giunta della Regione Veneto, su proposta dell’Assessore all’Ambiente Maurizio Conte, ha approvato l’aggiornamento dei canoni di concessione di derivazione d’acque per l’uso dei beni del demanio idrico.

Atto dovuto per un comparto importante come  l’acquacoltura. Si tratta dell’adeguamento all’aumento ISTAT pari all’1,35% applicato ai canoni demaniali dovuti per l’anno 2011 rispetto a quelli vigenti nel 2010. Con il medesimo provvedimento ha anche disposto il dimezzamento degli attuali canoni pagati per le vallicolture e pescicoltura, mentre sono completamente esentati dal canone idrico, sia per quanto riguarda le acque superficiali che sotterranee, i rifugi alpini ed escursionistici. A questo proposito l’Assessore Conte fa presente che è un atto dovuto rispetto ad un impegno preso a fine legislatura per definire una questione che interessa in particolare un settore tanto importante per l’economia regionale come quello dell’acquacoltura. Gli operatori – precisa Conte – aspettavano da tempo questo provvedimento, per il quale è stato necessario modificare la legge.

Una decisione che migliora la competitività veneta. Da parte sua l’Assessore allo Sviluppo Economico Isi Coppola ha sottolineato che “per il settore dell’acquacoltura questo è un importantissimo passo in avanti, che al di là della qualità del prodotto ittico, consente di meglio concorrere con gli altri paesi europei, che attualmente pagano un  canone dimezzato, con ricadute positive sul prezzo finale”.

(fonte Regione Veneto)



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