Nell’infinito colgo
il respiro dell’anima,
che inquieta s’infrange
sulle scogliere del dolore
cerca un appiglio,
un sicuro giaciglio
per un’oasi di quiete
raccoglimento
lontano dal rumore,
che agitandosi dimena la coda
pronto a sferrare il colpo.
Fugace apparizione
di luna amica
scambia accordi e ricordi
in tempi lenti
di simbiosi amniotica,
riflessi in lacrime di cristallo
cadenti in partiture
per melanconici testi.
Carlotta Laterza