Magazine Informazione regionale

Addio a Vanna Rotolo, nota malacologa menfitana

Creato il 12 giugno 2014 da Comunalimenfi
Vanna_Rotolo

Conchiglie, una passione da museo!

Vanna Rotolo fece delle conchiglie il suo oggetto di studio, di raccolta. La nota malacologa menfitana ha passato la vita a raccogliere e catalogare conchiglie di tutto il mondo, fino a creare una vera e propria collezione che nel 1997 ha donato al comune di Menfi.

 

Riporto l’articolo pubblicato su repubblica.it dal giornalista saccense Accursio Soldano (23 maggio 2006).

Una passione che l’ accompagna fin da ragazza, quando passeggiando per le spiagge di San Leone e le raccoglieva sulla spiaggia.

«Ricordo – dice la malacologa agrigentina – che raccoglievo conchiglie sulla spiaggia e mia madre, quando tornavo a casa, me le buttava via. Però mi piacevano, e allora mi creai, come tutti i bambini, un nascondiglio. è stata, una passione che è cresciuta di anno in anno».

Una passione impegnativa. «Sono stata un’ autodidatta – continua la Rotolo – Ad Agrigento, a quel tempo, non esistevano libri che parlassero di conchiglie, e così mi sono messa alla ricerca di testi sulla malacologia. Poi ho cominciato a comprare le conchiglie esotiche, e a farmi una cultura con i testi che mandavo a ritirare dalla case editrici. Di nascosto da mio marito che le riteneva inutili». E quello che era iniziato come un gioco, a poco a poco si è trasformato in una grande raccolta di esemplari provenienti da tutto il mondo, frutto di attese, mareggiate, passeggiate in spiaggia, notti insonni, scambi con altri collezionisti o di acquisti.

Oggi, 5000 esemplari fra molluschi e coralli e 1700 conchiglie sono esposte a Menfi nella sede dell’ istituzione culturale “Federico II”. Conchiglie provenienti da tutte le province malacologiche del mondo, sono in esposizione all’ interno di tre sale dedicate ad altrettanti studiosi di fama mondiale. Quella intitolata a Robert Tucker Abbott è dedicata alla “sistematica” e alle varie province malacologiche; in quella dedicata allo studioso palermitano Tommaso Allery De Maria sono esposte conchiglie e molluschi della fauna del Mediterraneo e in quella dedicata al siracusano Claudio Ebreo, padre della malacologia siciliana e amico intimo di Maiorca, sono esposte le madrepore del Mar Rosso e i balani del Mar dei Caraibi.

A far scattare in Vanna Rotolo la passione per una raccolta che aveva il sapore della scientificità, è stata la possibilità di scambiare idee con Kety Angioy Nicolay, proprietaria ed editrice della rivista “La conchiglia” e malacologa di fama internazionale. In quel periodo capì che quell’ hobby si era trasformato in qualcosa di importante, la più grande raccolta di conchiglie dell’ area mediterranea. Ed è stata lei ad effettuare il primo esperimento al mondo di accoppiamento di due specie differenti. Ma fu solo nel 1991 che decise di mostrare la sua collezione in pubblico. Quell’ anno a Menfi, le sue conchiglie riscossero un notevole successo, sia da parte dei cittadini che di studiosi. E sei anni dopo, la decisione di donare tutto al Comune, al prezzo simbolico di mille lire.

Questo di Menfi, è il museo di malacologia più importante dell’ area mediterranea.

Tutte le conchiglie sono conservate in teche che, nella loro visione d’ insieme, danno la sensazione di una esplosione di forme e colori, con particolare attenzione ai colori del mar Mediterraneo. Perché è proprio qui, da Porto Palo ad Eraclea Minoa e nelle coste africane, che si possono trovare più di duemila specie di molluschi, e si deve alla cosiddetta “Scuola siciliana” con le opere dello zoologo catanese Andrea Aradas, e del palermitano Tommaso De Maria Allery di Monterosato, lo studio scientifico delle conchiglie mediterranee.

«L’ unica cosa che mi dispiace – ci dice Vanna Rotolo – è che la collezione di conchiglie del marchese di Monterosato si trova ancora chiusa dentro scatoloni nel museo di Terrasini» Vanna Rotolo, che tutti conoscono come “la signora delle conchiglie”, oggi ha 62 anni e vive in una piccola casa sul promontorio di Porto Palo, guarda il mare africano da dove sbarcarono Minosse e Dedalo, e aspetta le piccole mareggiate, sperando che ancora una volta le onde portino sulla spiaggia qualche altra conchiglia da aggiungere alla sua collezione. Perché, come lei stessa dice «una conchiglia pescata a Porto Palo, non si trova in nessun’ altra parte della Sicilia».


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :