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Addio ad Anita Ekberg, l’attrice svedese icona del film “La dolce vita” di Federico Fellini

Creato il 11 gennaio 2015 da Alessiamocci

“Marcello, where are you? Marcello! Come here! hurry up!”

 

Questa è probabilmente la citazione più nota del film “La dolce vita” di Federico Fellini del 1960. Le parole pronunciate da Anita Ekberg, nel ruolo di Sylvia, nel momento in cui entrava nella Fontana di Trevi a Roma, hanno fatto il giro del mondo ed ora che l’attrice svedese se n’è andata, risuonano in maniera ancora più amplificata.

Nata a Malmö (cittadina del sud della Svezia) nel 1931 Kerstin Anita Marianne Ekberg è morta l’11 gennaio 2015 a Rocca di Papa, a pochi passi da quella Roma che la rese celebre. Pare che ormai da mesi fosse ricoverata nella clinica San Raffaele.

Nel 1950 l’attrice viene eletta Miss Svezia e, successivamente, si trasferisce negli Stati Uniti d’America dove partecipa, senza alcun risultato notevole, a Miss Universo. È grazie al produttore Howard Hughes che entra a far parte del mondo cinematografico.

Una delle prime prove di recitazione è nel 1953 nel film “Viaggio sul pianeta Venere” di Charles Lamont in compagnia della coppia di comici Bud Abbott e Lou Costello, noti in Italia come Gianni e Pinotto.

Ancora nel 1953 recita, con Rock Hudson, ne “La spada di Damasco” di Nathan Juran. Sarà questo ruolo a darle il soprannome “The Iceberg”, gioco di parole tra il suo nome e il suo cognome.

Nel 1955 la troviamo in “Artisti e modelle” di Frank Tashlin accanto alla coppia Jerry Lewis e Dean Martin. Nel 1956 è protagonista di un altro film con la stessa coppia di attori: “Hollywood o morte!” ancora di Frank Tashlin. È per quest’ultimo che vince il Golden Globe come miglior attrice emergente.

Sempre nel 1956 la Ekberg recita la parte di Helena nel kolossal “Guerra e pace” di King Vidor. Protagonisti della pellicola i grandi Audrey Hepburn e Henry Fonda.

Nel 1959 giunge in Italia e recita in un film secondario dal titolo “Nel segno di Roma” di Guido Brignone. Nello stesso anno viene chiamata da Fellini a recitare in “La dolce vita” con il grande Marcello Mastroianni. Qui interpreta la parte di Sylvia, una star del cinema che parla solo inglese, che incontra Marcello Mastroianni nei panni di un paparazzo romano. Da questo momento in poi diventa la musa di Federico Fellini che la vuole in altre sue pellicole: “Boccaccio 70” (1962), I clown (1970), L’intervista (1987).

Recita anche per altri registi italiani: nel 1966 in “Scusi, lei è favorevole o contrario?”, regia di Alberto Sordi; nel 1967 ne “La sfinge d’oro” di Luigi Scattini; nello stesso anno la vediamo ne “Il cobra” di Mario Sequi e in “Sette volte donna”, di Vittorio De Sica.

Negli anni ’60 Anita Ekberg torna negli Stati Uniti e recita in un’altra serie di pellicole di successo: da “Chiamami Buana”, di Bob Hope al western “I 4 del Texas” di Robert Aldrich,

Nel 1956 si sposa con Anthony Steel, ma la storia finisce nel 1959. Nel 1963 sposa l’attore statunitense Rik Van Nutter ma nel 1975 divorziano. Dopo il divorzio si diffonde la voce secondo la quale sarebbe diventata l’amante segreta di Gianni Agnelli in quell’Italia che negli anni ’60 diviene il suo Paese di residenza ufficiale.

La sua carriera di attrice procede con successo e la si trova in numerose pellicole, italiane e non.

Nel 2002 la vediamo recitare per l’ultima volta nella serie televisiva “Il bello delle donne 2” di Ponzi, Soldati, Parisi. Nel 2010 il grande pubblico la vede ospite di Carlo Conti nel suo programma “I migliori anni”. In questa occasione le vengono poste domande relative alle sue relazioni amorose e lei conferma la relazione con Frank Sinatra, rivelando anche di aver ricevuto da lui una proposta di matrimonio però rifiutata.

Gli ultimi anni della famosa attrice si svolgono nel segno della depressione e dell’alcolismo. Nonostante le grandi parti interpretate e i soldi guadagnati durante la sua importante carriera Anita Ekberg muore in miseria e sola.

Qualche tempo fa aveva anche inviato una lettera alla Fondazione Fellini chiedendo aiuto per le sue condizioni economiche e di salute ma a poco è valso tutto questo. Nonostante ciò l’artista non cadrà certamente nel dimenticatoio, la sua voce e la sua imponente presenza fisica rimarranno ancora per tanto tempo negli occhi e nel cuore di chi l’ha amata.

 

Written by Rebecca Mais

 

 


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