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“Addio alle armi”, addio alle idee: uno sguardo parziale sulla Villain Comics

Creato il 19 giugno 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

La fantascienza, elemento che avrebbe potuto spingere la storia verso uno sviluppo e un finale meno scontato, rimane molto in secondo piano al punto che la sua presenza è ininfluente e in alcuni punti pesa sulla credibilità delle scene.

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Il segno di Valerio Nizi, anche lui gravitante, come i due sceneggiatori, intorno alla , la rivista iComics e l’, si fa notare immediatamente e, soprattutto nei primi due-tre “rulli” di questa pellicola a fumetti, impressiona non poco. Un segno pastoso, a tratti sporco ed espressionista, in altri dettagliato ed efficace soprattutto nella rappresentazione statica del lento procedere di Harrison “Harry” Willis, desolato Popeye “sgarrupato”,

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L’impatto con la prima quindicina delle oltre settanta tavole disegnate da Nizi è più che positivo, da conclamato professionismo. Proseguendo però ci si perde: scene d’azione traballanti, pasticciate, mal celate da “effetti speciali”dati al computer, tecnologie e meccaniche poco studiate, qualche incertezza nelle anatomie e nelle scenografie: insomma un bel po’ d’immaturità intervallata da vignette che mantengono le promesse delle sequenze iniziali.

Dando una veloce scorsa al fumetto in oggetto si ha un’impressione generale buona, nella lettura vera e propria si palesa l’inconsistenza di fondo della proposta.

Emergono allora due elementi, due keyword contenute nelle info scelte per presentare il progetto di autopubblicazione denominato Villain Comics: Image e Roberto Recchioni.
Se lo sventolare il vessillo Image [1] a proposito dei sei fondatori della Villain fa quantomeno sorridere [2] , il nome del noto sceneggiatore romano, proveniente lui si da Major italiane (così come da realtà indipendenti di un certo successo) e assunto come “nume tutelare” dei sei sceneggiatori semi-esordienti, associato a questo fumetto di maniera va più contro che a favore della proposta, rimarcandone il suo post-modernismo a sfavore di un’identità che già di per sé è assai labile.

Rimane allora un personaggio come “Harry” Willis che vorremmo rivedere in un’avventura più personale, meno scontata e catturata su carta da un Nizi più costante.

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Abbiamo parlato di:
Addio alle armi
Giulio Gualtieri, Francesco Trentani, Valerio Nizi
Villain Comics, 2012
72 pagine, brossurato, bianco e nero – 8,00€

Riferimenti:
Villain Comics, il sito: www.villaincomics.it

Note:

  1. La Villain Comics nasce dall’idea di sette sceneggiatori italiani che, nel ventennale della nascita dell’Image Comics, proprio come i sette disegnatori che fondarono la casa editrice a stelle e strisce, hanno dato vita a un’etichetta indipendente” e ancora “L’etichetta nasce a vent’anni dalla creazione, da parte di sette disegnatori fuoriusciti dalla Marvel, dell’Image Comics, una delle più interessanti realtà editoriali degli states. Sotto questi buoni auspici ci apprestiamo a invadere le fiere del fumetto con le nostre proposte editoriali, curate fino al minimo dettaglio dagli autori stessi.” Entrambe le citazioni sono prese dal portale www.villaincomics.it [↩]
  2. Nel blog di Michele Monteleone, uno dei “villain”, si legge questo “Le prime volte che abbiamo tentato di entrare a farvi parte nel mondo del fumetto professionale NdR -, siamo stati trattati male, non abbiamo fatto altro che provarci più forte. Quando poi ci hanno proprio ignorati abbiamo deciso di mettere in piedi la Villain e iniziare a fare un sacco di casino.” [↩]

Etichette associate:

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