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Adrian, il costumista-stilista

Creato il 06 ottobre 2012 da Laurenv

Buongiorno lettori!

Solitamente dedico questa rubrica ai costumi dei film più celebri della storia del cinema oppure ai costumi di film che mi hanno particolarmente colpita, ma oggi voglio scrivere qualcosa di diverso, vi voglio parlare di uno dei costumisti più celebri della storia del cinema, Adrian.

Adrian costumista

Adrian approdò a Hollywood durante gli anni d'oro del cinema, quando i costumi avevano un ruolo dominante nella pellicola perchè si girava in bianco e nero e quindi più del colore, erano le linee degli abiti a diventare protagoniste.

In questo periodo erano i costumisti a dettar legge in fatto di moda perchè ogni volta che usciva un film sui grandi schermi, le donne volevano indossare gli abiti indossati dalle loro attrici preferite. Durante le riprese del film, i costumisti non potevano ispirarsi troppo ai modelli creati dai grandi sarti francesi perchè tra l'inizio della lavorazione di un film e la sua uscita passavano alcuni mesi, così i costumisti iniziarono a predire le fogge del futuro.

Adrian, dopo essersi diplomato alla "New York School of Fine and Applied Art", iniziò a creare costumi per le riviste teatrali di Irving Berlin. Qui venne notato da Natacha Rambova che lo incaricò di realizzare i costumi per un film che però non uscì mai.

Nel 1925 creò i costumi di Mae Murray ne "La vedova allegra" e per "Cobra", pellicola interpretata da Rodolfo Valentino. Nei due anni successivi lavorò per De Mille alla Paramount finchè nel 1929 firmò un contratto come capo-costumista con la Metro Goldwyn Mayer, dove rimarrà fino al 1942.

Il suo nome è legato soprattutto a due dive: Greta Garbo e Joan Crawford. Adrian con entrambe lanciò delle mode destinate a durare negli anni a venire. All'indomani dell'uscita del film "Destino", la Garbo lanciò la moda del cappello a clochè e del trench foderato di lana a disegno scozzese; successivamente lanciò la moda del basco, grazie al film "Ninotchka" e il turbante con il film "Il velo dipinto. Ma la più importante influenza sulla moda di Greta Garbo furono i capelli alla "paggio", che imposero la moda delle mezze misure.

greta garbo ninotchka

greta garbo il velo dipinto

Per quanto riguarda Joan Crawford, Adrian trovò un modo per nascondere alcune sue imperfezioni. Infatti l'attrice era caratterizzata da un busto imponente e da gambe poco slanciate, così il costumista decise di enfatizzare ancor di più la larghezza delle sue spalle attraverso tailleur con ingombranti spalline. Fu un successo. Durante la stagione successiva all'uscita del film, i grandi magazzini americani Macy's vendettero oltre 50.000 copie dell'abito.

joan crawford

joan-crawford-copia-1

Nel 1942, con l'entrata in guerra degli Stati Uniti, il governo varò delle restrizioni in campo cinematografico e Adrian, abituato a lavorare senza badare a spese, non riuscì più a creare costumi alla sua altezza, così decise di ritirarsi e di aprire un atelier di moda, continuando a collaborare con il cinema solo occasionalmente.

fonte: "Moda e Cinema" di Sofia Gnoli.

 

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