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Adriano Olivetti e Jacques Maritain per un’economia più umana

Creato il 27 marzo 2015 da Libera E Forte @liberaeforte

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Il 26 marzo si è svolto a Roma presso la Commissione nazionale italiana per l’Unesco a Palazzo Firenze il convegno “Adriano Olivetti e Jacques Maritain per un’economia più umana: persona, industria e sviluppo integrale”. Numerosi gli interventi e gli spunti di riflessione alla luce di una “nuova” economia fondata sulla dignità della persona

Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha inviato un breve messaggio in cui ha evidenziato l’importanza di riconsiderare il pensiero dei due autori, soprattutto nel momento odierno in cui è divenuto necessario reinterpretare il ruolo dell’economia e della finanza nell’ambito della società umana: “La sola dimensione economica – ha scritto il ministro – benché di fondamentale importanza, deve essere inclusa in una dinamica sociale allargata capace di coniugare insieme le legittime aspirazioni individuali con le necessità collettive”.

Anche il presidente della Repubblica ha inviato un sentito saluto rivolto a Roberto Papini, presidente dell’Istituto internazionale Jacques Maritain: “il pensiero del filosofo francese Jacques Maritain e dell’industriale italiano Adriano Olivetti – scrive Mattarella – sono di particolare attualità nella moderna società e nella forma del modello economico che la caratterizza”; i temi trattati nel convegno, continua il Presidente, “evidenziano la comune visione culturale e quindi sociale ed economica che Maritain ed Olivetti seppero concretizzare nel loro pensiero e nella loro azione. Essi posero sempre innanzi ad ogni altra valutazione la tutela della dignità della persona e lo sviluppo di una comunità equilibrata e rispettosa del diritto di ciascuno ad esprimere le proprie capacità”. La riflessione sul loro pensiero rivela “l’esigenza di profonde correzioni sul piano delle politiche fattuali per creare le condizioni di una società caratterizzata da uno sviluppo economico sostenibile ed incentrato sulla persona e sulla comunità”.

Laura Olivetti, presidente della Fondazione Olivetti e ultima figlia di Adriano, ha messo in risalto l’impegno cristiano-sociale e l’aspetto spirituale della missione dell’imprenditore piemontese, citando il famoso discorso di Pozzuoli: “Può l’industria darsi dei fini? Si trovano questi semplicemente nell’indice dei profitti? Non vi è al di là del ritmo apparente qualcosa di più affascinante, una destinazione, una vocazione anche nella vita di una fabbrica?”. In alcune lettere private, ha affermato la presidente della Fondazione, Olivetti afferma che il fine della sua vita è sempre stato “la redenzione dalla miseria”, non solo economica ma anche umana, sociale, culturale. Giuseppe Gennaro Curcio, segretario generale dell’IIJM, ha insistito sull’influenza del pensiero di Maritain in Olivetti; pensiero che l’imprenditore mette in prtica e inserisce nel sistema della sua azienda, “ponendo la centralità sul rispetto e la dignità dell’essere umano”.

Gli interventi si sono svolti in base a due tematiche principali: Giuseppe Berta e Tommaso Di Ruzza hanno approfondito “La visione antropologica di Maritain e il sogno industriale di Olivetti”, mentre Sebastiano Maffettone e Francesco Miano si sono soffermati sul messaggio sociale dei due autori. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha proposto alcune riflessioni sul tema “Per un’economia più umana”, sottolineando come le nuove teorie economiche di sostenibilità e condivisione siano state anticipate dal pensiero di Maritain e Olivetti: “L’impegno continuo a migliorare la vita dell’uomo e migliorare la società: questa è l’ispirazione più profonda che ci hanno trasmesso, l’essenza del loro pensiero e delle loro opere; a noi il compito di non dimenticare e di difenderne l’eredità”.

MC


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