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Ah, le punizioni divine!

Creato il 24 marzo 2011 da Abattoir

Il bilancio delle vittime del terremoto e dello tsunami che hanno devastato il Giappone ha superato quota 21mila secondo la polizia giapponese: i morti accertati sono 9.079, i dispersi 12.645.
(Fonte Ansa 22/03/11)

Ma non disperate cari amici lettori: “Le grandi catastrofi sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio”.

Eh sì, proprio così! Ce lo ricorda l’esimio professor Roberto de Mattei che nella sua trasmissione su Radio Maria, “Radici Cristiane”, cita Monsignor Mazzella, arcivescovo di Rossano Calabro, parlando del terremoto e del conseguente tsunami che ha interessato il Giappone dallo scorso 11 marzo. Ha detto:

Le grandi catastrofi sono una voce paterna della bontà di Dio, che ci richiama al fine ultimo della nostra vita. Se la terra non avesse pericoli, dolori, catastrofi, eserciterebbe su di noi un fascino irresistibile, e dimenticheremmo troppo facilmente che noi siamo cittadini del cielo. In secondo luogo, le catastrofi sono i giusti castighi di Dio. Alla colpa del peccato originale si aggiungono le nostre colpe personali e quelle collettive, e mentre Dio premia e castiga nell’eternità, è sulla terra che premia o castiga le nazioni.

Vallo a spiegare a un nipponico! Fermalo mentre sta tentando di recuperare le macerie della sua casa frantumata da un’onda, e comunicagli che fa tutto parte del disegno divino! Perché Dio castiga la sua nazione. Se non fosse giapponese, probabilmente ti tirerebbe un pugno in faccia o una pedata sugli stinchi!

Come può qualcuno dire una simile cosa in un simile momento? Cos’è, un tentativo di consolazione? Una magrissima consolazione! Neanche un supercattolico al quale è appena stata sterminata la famiglia si consolerebbe a queste parole. E poi, diciamocelo, se Dio castiga le nazioni, noi italiani dovremmo pur darci una bella grattatina nelle mutande, se mi permettete…

Mattei parla di giusti castighi alle nostre colpe. Fossi in lui mi preparerei al giusto castigo per aver detto una tale str***a! E non solo: tempo fa, sempre in radio, si era rivolto agli atei definendoli “animali infelici” . Insomma il prof a quanto pare ha il vizietto!

La domanda che più mi frulla in testa è: perché il vicepresidente del CNR tiene una rubrica su Radio Maria? Ah, che scema: è la punizione divina!


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