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Ai confini della scienza

Creato il 21 marzo 2014 da Marga

Manifesto Alchimia 2014okL’Alchimia nei fondi  della Biblioteca Universitaria di Bologna

Non saprei come definire la sensazione  che scatenano in me pasticcerie, gioiellerie e librerie. Acquolina è vezzoso e riduttivo e non descrive quell’ attimo di meravigliosa contaminazione dei sensi in cui la vista si illanguidisce e, accarezzando la gola, genera  percezioni  indescrivibili. Poi,  l’ingresso fra gli scaffali della libreria e il contatto con  le pagine, prolunga quel tripudio di sensi, mentre  il vetro diventa invalicabile barriera tra me e i dolci,  incompatibili con il mio coefficiente di dilatazione e  tra me e i gioielli, incompatibili con le mie entrate mensili.

Ma lì, nell’ atrio dell’Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna, il vetro si è posto implacabile tra me e  una serie di spettacolari pagine di misteriosi libri alchemici. Saranno state una quarantina, una più bella dell’altro. Carte dalle preziose filigrane,  raffinati disegni di esperti amanuensi o ingenui graffiti di principianti, xilografie o incisioni a bulino, incredibili  grafie  già  enigmatiche nella forma, eleganti caratteri di  antiche stampe: tutti lì quei tesori, intrappolati  nelle bacheche  della  biblioteca.  Che meraviglia! E che sofferenza non poter fogliare le pagine di quei libri, sicuramente stracolme di immagini, stampe e scritture inimmaginabili.

Ne cito alcuni , purtroppo senza foto perché “vietato fotografare”(ulteriore sofferenza per una fotografa scarsa, ma ossessiva e compulsiva quale io sono.)

Liber Mariae soror Moysis , uno dei libri fondamentali dell’alchimia  attribuito a Maria l’ebrea, donna vissuta forse nel II sec d.C. , la prima alchimista identificata con un nome personale reale e non mitico.  È proprio quella Maria, quella del “ bagnomaria” la  tecnica di cottura che da lei prende il nome, l’ inventrice dell’alambicco e del  tribikos ( un sistema per convogliare i vapori raccolti nell’alambicco in tre recipienti resistenti al calore).

Miscellanea alchemica  (1627) con splendide illustrazioni allegoriche dell’opera alchemica

L’erbario alchemico di Ulisse Aldrovandi inquietandi riproduzioni di piante misteriose e improbabili

Un librettino di poesie alchemiche scritte  da destra a sinistra e leggibili solo con l’uso di uno specchio

Un “De pirochtecnia” di Vannoccio Biringuccio  del 1540 con incisioni il cui disegno   è riconducibile allo stesso Biringuccio.

E ancora: testi attribuiti a Hermes Trismegistus,  il sapiente “tre volte grande” o  scritti di Ramon Lull famoso per  la sua ars combinatoria o  l’opera omnia  di Paracelsus.

Insomma da perderci la testa.

Il catalogo a cura di Biancastella  Antonino, Rita De Tata e Patrizia Moscatelli è ricco di

catalogo

catalogo della mostra

notizie: da non perdere.

Se passate a Bologna, magari per vedere  la discussa “Ragazza con l’orecchino di perla”,  non dimenticate di fare un salto  alla Biblioteca Universitaria  e di gustarvi questa piccola splendida mostra.  Qui, niente file, purtroppo.

Ai confini della scienza

L’Alchimia nei fondi  della Biblioteca Universitaria di Bologna

Via Zamboni 35, Atrio Aula Magna

13 febbraio – 3 maggio 2014

Per finire, ripropongo un mio power point  abbastanza surreale “ Trasmutazioni”. Chissà, magari vi piace! ( Attenzione, ho notato che il ppt salta delle pagine: leggete il numero dela slide e tornate indietro se i discorsi fossero troppo bizzarri!)


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