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Aiutooo! Il mio piccolo "Angioletto" ha imparato a mordere

Da Giocare Per Crescere
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A chi non è capitato di vedere il proprio bimbo con tatuato sul braccio una bella impronta di dentini, oppure al contrario, essere stato proprio lui a procurare un bel morso.

E’ un evento che capita spesso soprattutto quando il bambino è inserito in un contesto di vita sociale con altri bambini e non ha ancora sviluppato capacità di esprimere attraverso il linguaggio il proprio stato d’animo.
Faccio una piccola premessa.

Il neonato, utilizza la bocca per toccare, gustare e scoprire il mondo che lo circonda. Verso il primo anno di età il nostro piccolo “angioletto” inizia a testare l’effetto che i propri morsi hanno sulle persone con le quali si relaziona.

Dopo i due anni il morso assume un’altra funzione, ossia viene utilizzato come mezzo di comunicazione per attirare l’attenzione, difendere il proprio territorio, giocattolo, ottenere ciò che gli viene vietato, manifestare rabbia o anche per manifestare uno slancio affettivo.

Quindi non preoccupatevi più del dovuto. Il periodo “Dracula” generalmente termina con l’acquisizione del linguaggio, che diventa poi lo strumento principale per comunicare i propri stati d’animo e le proprie esigenze.

Nel frattempo, cosa possiamo fare per aiutare il nostro bambino a controllare questo suo impulso?

La cosa importante da ricordare è che tutti i bambini, chi più chi meno, attraversano questa fase.

Se il bambino è piuttosto piccolo, ricordiamogli che non va bene mordere attraverso un “NO“ deciso, accompagnando l’espressione verbale con il gesto di spostargli leggermente indietro la testina.

Se il bambino è più grande, quindi le sue capacità di comprensione più sviluppate, si potrà fargli comprendere verbalmente che quel comportamento non va bene, che ha il diritto di essere triste o arrabbiato, ma che mordere fa male e non va fatto.

Se si ha la “fortuna” di comprendere cosa abbia scatenato il morso, gli si potrà proporre un comportamento alternativo.
Sconsiglio vivamente di mordere chi ha inflitto il morso, solo per dimostrargli che fa male. Il messaggio che arriverebbe al nostro bambino è la legittimazione del comportamento che invece intendiamo scoraggiare. Inoltre, così agendo, dimostreremmo al bambino che vige la legge del più forte.
Il nostro obiettivo consiste invece di aiutarlo a controllare questa sua impulsività, abituandolo ad utilizzare altre risorse che ha a disposizione, come ad esempio il linguaggio.
Sarebbe opportuno evitare anche espressioni del tipo: “ sei cattivo”!
In quanto lo porterebbero unicamente a rinforzare un’ immagine ed atteggiamenti negativi di sé.


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